lunedì 6 agosto 2012

Un farmaco anticancro efficace esiste ma nessuna casa farmaceutica sembra essere interessata a distribuirlo perché, non essendo brevettabile, non consente di portare nelle casse lauti guadagni.

Un farmaco anticancro efficace esiste ma nessuna casa farmaceutica sembra essere interessata a distribuirlo perché, non essendo brevettabile, non consente di portare nelle casse lauti guadagni. Speculare sembra esser insomma la parola d’ordine, anche quando nel mondo ci sono persone che per una scelta del genere perdono la vita. Il farmaco, noto già da anni agli addetti ai lavori, si chiama dicloroacetato e sarebbe stato già testato con successo sulle cavie. Il dicloroacetato è nato come composto efficace contro alcune rare malattie neurologiche. In pratica riesce a riattivare i mitocondri, gli organelli addetti alla respirazione cellulare.

Il farmaco, ancora in attesa dell’approvazione della Food and Drug Administration, è stato analizzato da Evangelos Michelakis, ricercatore dell'Università di Alberta (Edmonton-Usa). I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Cancer Cell, parlano chiaro. Nei ratti affetti da tumore ai polmoni la sostanza è stata in grado di arrestare la crescita del male in appena 1 settimana. Se questo non fosse già un importante risultato, dopo 3 mesi i tumori diagnosticati erano grandi la metà. Effetti collaterali? Per Michelakis pochissimi e comunque trascurabili. In barba agli interessi miliardari dei colossi farmaceutici Michelakis e il suo team di ricercatori ha deciso di raccogliere fondi per iniziare così un trial clinico già nei prossimi mesi. Intanto sul Web c’è chi, per necessità, si è improvvisato produttore. 

Jim Tassano, un ricco e fino ad oggi poco conosciuto californiano, ha ordinato tutte le scorte di dicloroacetato disponibili sul mercato e ora lo produce in proprio. Non essendo un medicinale approvato dalla Food and Drug Administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della gestione, catalogazione, messa al bando dei prodotti alimentari e farmaceutici, Tassano ha dovuto lanciare il prodotto e metterlo in vendita presentandolo come banale “prodotto veterinario”. 

Fino ad ora il prodotto è stato acquistato da circa 200 pazienti che, periodicamente, riportano i progressi direttamente sul sito dell’imprenditore californiano. Dell’iniziativa, seppure umanamente comprensibile, non sono però convinti Michelakis e colleghi. Una sperimentazione indipendente, infatti, rischia di vanificare il lavoro di anni. La Fda, se alcuni di questi pazienti subiranno effetti collaterali dall’uso della sostanza autoprodotta, potrebbe anche decidere di non approvare il “vero farmaco”. 
Fonte

Il vulcano sottomarino Empedocle, nascosto nei fondali del Canale di Sicilia: intervista al suo scopritore, Domenico Macaluso


Vulcano Empedocle di suamaesta2007
Empedocle è un vulcano sottomarino situato a circa 40 km al largo di Capo Bianco in Sicilia.
È stato battezzato Empedocle, dal nome del filosofo e naturalista greco. Secondo il mito greco infatti Empedocle si gettò a capofitto nel cratere dell'Etna, per scoprire il segreto della sua attività eruttiva. Il suo corpo sarebbe stato in seguito restituito dal mare al largo della costa siciliana.
La scoperta del vulcano è avvenuta nel corso di una crociera oceanografica nata col proposito di realizzare un documentario scientifico-divulgativo su quella che fu l'Isola Ferdinandea, la mitica «isola che scappò via», emersa dal mare di fronte a Sciacca nel giugno del 1831 e inabissatasi pochi mesi dopo[1], mentre era in corso una disputa per il suo possesso fra il Regno delle due SicilieInghilterra e Francia.
La spedizione era finalizzata all'effettuazione di riprese e campionamenti con tecnologie avanzate sullo stato dell'Isola Ferdinandea, oggi ridotta a un banco vulcanico sottomarino che si innalza fino a 6 – 7 metri sotto il livello del mare ed ancora molto attivo sotto il profilo delle emissioni di gas.
La scoperta del vulcano Empedocle evidenzia che, in realtà, l'isola Ferdinandea costituiva (con i vicini banchi "Terribile" e "Nerita") uno dei coni accessori di Empedocle, un edificio vulcanico paragonabile all'Etna per larghezza della base.
Secondo Giovanni Lanzafame, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, la struttura vulcanica di "Empedocle" si aggira intorno ai 400 metri di profondità, con una base lunga 30 km per 25 km.[2]
Si trova nei cosiddetti "Campi Flegrei del Mar di Sicilia".
Fonte Wikipedia

L'Intervista

Domenico Macaluso, siciliano, medico chirurgo e Rescue Diver(sommozzatore rianimatore), è un grande subacqueo ed amante del mare. Ispettore Onorario dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana e Responsabile del Nucleo Operativo Subacqueo della Sezione di Sciacca della Lega Navale Italiana, rappresenta il perfetto simbolo di come ogni cittadino dovrebbe sorvegliare il territorio in cui vive e di come tutti noi dovremmo contribuire alla salvaguardia dell’ambiente naturale. Macaluso infatti, pur non essendo uno specialista né uno scienziato, è l’artefice principale di una delle più grandi scoperte scientifiche italiane degli ultimi vent’anni: la conferma che nel Canale di Sicilia esiste un grande vulcano sottomarino, ancora attivo, nominato Empedocle la cui manifestazione più nota è l’isola Ferdinandea ( Isole emerse e poi scomparse: l’affascinante storia di Ferdinandea, il vulcano che è rimasto nel cuore dei Siciliani). Intervistato per MeteoWeb dal geologo Giampiero Petrucci, Macaluso racconta lo sviluppo delle sue ricerche e le ultime novità riscontrate in fondo al mare......continua (Fonte)

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