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giovedì 9 agosto 2012

Brisbane (Australia) - 34° congresso internazionale di geologia.

Ci sarà anche il parmigiano Valentino Straser tra i relatori che presenteranno i propri studi nel corso del 34° congresso internazionale di geologia in programma dal 5 al 10 agosto a Brisbane, in Australia. Si tratta probabilmente dell’appuntamento più importante a livello mondiale per quanto riguarda le scienze della terra, dove si danno appuntamento - ogni quattro anni - i maggiori esperti del settore per presentare i loro studi e condividere informazioni e scoperte. In Australia sono attesi oltre 5 mila scienziati, provenienti da 111 diversi Paesi.
Durante il congresso Straser presenterà due relazioni sul tema dei precursori sismici, un argomento di grande attualità. «Si parla molto ultimamente della possibilità di prevedere i terremoti - spiega il geologo parmigiano -. Gli studi che stiamo conducendo ci dicono che, se è vero che non è possibile prevedere il momento esatto di un terremoto o la sua magnitudo, esistono però dei segnali, detti appunto precursori sismici, che si registrano prima di una scossa. Ad esempio delle interferenze elettromagnetiche. Nella prima delle mie relazioni presenterò un’analisi di queste interferenze; nella seconda affronterò il tema della necessità di uno studio sistemico di questi precursori».
Straser, ricercatore indipendente, studia da anni questi fenomeni e recentemente è stato chiamato a far parte del gruppo di lavoro Ievpc, «International earthquake and volcano prediction center», ovvero il centro internazionale per lo studio della previsione di terremoti ed eruzioni vulcaniche, che ha sede ad Orlando, in California: un gruppo di ricercatori a cui fa riferimento anche la Nasa, visto che al suo interno è presente proprio il referente Nasa per la Casa Bianca. L’obiettivo è proprio quello di affrontare in modo multidisciplinare, ciascuno con le proprie competenze, il tema dei precursori sismici. 
«Al momento - chiarisce Straser - stiamo concentrando le nostre osservazioni in una zona della Kamchatka, nell'estremo oriente russo, e la nostra attenzione è rivolta in particolare alla previsione di terremoti di magnitudo superiore a 6, quindi potenzialmente distruttivi. Fino ad ora siamo riusciti a prevedere la zona epicentrale e il periodo di un sisma, ma non la magnitudo. I risultati però sono incoraggianti».
Naturalmente, ci tiene a precisare il geologo, «si tratta di una fase di studio e analisi dei dati e per ora si può solo parlare in termini di “coincidenze” di fenomeni, ma è il primo passo per raccogliere le informazioni necessarie ad avviare una verifica e sperimentazione scientifica. Poter partecipare al congresso è una grande soddisfazione - aggiunge  -: sono pochissimi i ricercatori chiamati a rappresentare ciascuna nazione».

mercoledì 21 ottobre 2009

Parma terremoto previsto da un geologo del luogo.

Terremoto: la scossa era stata prevista da un geologo parmense
mercoledì, ottobre 21, 2009
By Marco Frico
Un fulmine a ciel sereno, o un terremoto che rientrava nel quadro della prevedibilità? Ne parla il geologo parmense Valentino Straser che da ormai vent’anni si occupa dei precursori sismici, cioè di quei segnali che anticipano l’arrivo di un terremoto. Il terremoto di ieri mattina che ha scosso l’Appennino parmense «è compatibile – spiega Straser – con lo schema di previsione, basato sia sui precursori elettromagnetici che su particolari configurazioni planetarie». Lo studio della combinazione di grandezze fisiche, come le variazioni del campo elettromagnetico locale, ha permesso a Valentino Straser di definire valori particolari rilevati durante i terremoti. Tali valori sono definiti «jackpot» nella più recente ricerca dello studioso parmense, che è intitolata: «A jackpot for the forecast of earthquakes the seismic swarm in the North-Western Apennine».

L’analisi dei dati condotta sistematicamente da Straser ha consentito di indicare per i giorni a cavallo della metà di ottobre, un elevato rischio sismico per la zona del Parmense, che rientra nel distretto sismico della Valtaro. Seppure con un lieve ritardo, l’evento si è verificato. E la zona epicentrale è stata colta nel segno. Le ricerche condotte da Valentino Straser godono di profonda stima in ambito internazionale, in particolare negli ambienti scientifici degli Stati Uniti d’America, dell’India, dell’Africa e dell’Oceania. Una recente pubblicazione testimonia l’interesse riscosso dagli studi di Straser. La rivista scientifica internazionale New Concepts in Global Tectonics, Newsletter, no. 52, pubblicata nel mese di settembre (www.ncgt.org), ha affrontato il delicato tema dei precursori sismici e la necessità di costituire una rete di ricerca internazionale per la mitigazione del rischio sismico nelle aree soggette a maggiore vulnerabilità.

Fra le tematiche affrontate dalla rivista scientifica, figura l’urgenza di adottare alcuni segnali pre-sismici, come ad esempio certi valori dei campi elettromagnetici locali, per la previsione dei terremoti. Nell’elenco degli studiosi a scala mondiale figura anche il nome del geologo parmense, con l’elenco degli studi (alcuni condotti in collaborazione con l’Assessorato provinciale alla Protezione Civile di Parma) e dei metodi pubblicati in questi ultimi anni da riviste scientifiche.

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