Il suo meccanismo di azione è tuttora ignoto, ma in qualche modo “inganna” i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua e fa si che, ad esempio, il limone assuma un sapore dolce. Purtroppo questo frutto cresce con molta difficoltà fuori dal suo ambiente naturale, e si deteriora rapidamente, impedendone l’esportazione. La pianta da cui deriva questo frutto è il Synsepalum dulcificum o Richadella dulcifica.
Si tratta un arbusto sempreverde spontaneo che può raggiungere 6 m di altezza, mentre l'arbusto coltivato non supera i 3 m. Cresce solo su suoli acidi, in ambienti tropicali umidi, è diffuso in Africa Occidentale. L'interesse per questa pianta nasce dalla caratteristiche dei suoi frutti in quanto hanno la possibilità di trasformare il gusto in bocca, dall'amaro al dolce, questo permetterebbe di avere dei prodotto senza dover utilizzare dolcificanti artificiali o edulcoranti artificali. Infatti la "miracolina" viene classificata come un edulcorante di origine naturale al pari dello sciroppo d'agave, della stevia. Attualmente il suo uso è interdetto ma negli ultimi anni si fa sempre più reale la possibilità che venga resa lecita dalla FDA negli Stati Uniti. Recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Tsukuba è riuscita ad inserire il gene responsabile della produzione della miracolina nella lattuga, riuscendo così a produrre la proteina al di fuori del frutto originario, aprendo così la strada ad uno sfruttamento commerciale.