martedì 17 agosto 2010

Polo Nord - secondo scienziati di Mosca, si scioglierà prima del 2080.

L’Artico si sta sciogliendo più velocemente di quanto ci si aspettasse. E la perdita di ghiaccio per questa stagione potrebbe toccare i livelli record raggiunti tre anni fa. Lo ha fatto sapere l’Agenzia per l'ambiente russa.

Gli ultimi dati in mano agli scienziati mostrano che il ghiaccio dell’Oceano Artico copriva circa 10,8 milioni di chilometri quadrati a giugno di quest’anno, meno che nello stesso periodo del 2007 quando aveva raggiunto un minimo storico. Anche se il record negativo è stato toccato il 16 settembre 2007 con un restringimento della superficie ghiacciata a 4,14 milioni di chilometri quadrati, rilevati dal National snow and data center degli Stati Uniti. “Il ghiaccio potrebbe arrivare al 30% in meno della media del periodo 1979-2000”, ipotizza Alexander Frolov, capo del Servizio federale di monitoraggio ambientale e idrometeorologico russo. 

Gli scienziati, sia russi sia americani, indicano nel riscaldamento globale la causa di questo fenomeno. Fenomeno che potrebbe ridurre a zero il ghiaccio nell’Artico in estate entro poche decadi. Prima dunque del 2080, l’anno indicato dalle previsioni dell’Ipcc, Intergovernmental panel on climate change, il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni unite - l’Organizzazione meteorologica mondiale, Wmo, e il Programma Onu per l’Ambiente, Unep, - allo scopo di studiare il riscaldamento globale.

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