ASTRONOMIA: VATICANO STUDIA VITA EXTRATERRESTRE, 'NON E' FANTASCIENZA' |
(ASCA) - Citta' del Vaticano, 6 nov - Si e' aperta oggi in Vaticano una settimana di studi dedicata all'Astrobiologia, ovvero allo studio della vita fuori dalla terra, un'iniziativa che rientra nell'ambito dell'attuale Anno dell'Astronomia e organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze insieme alla Specola Vaticana. Lo studio della possibilita' di un'altra vita intelligente nell'universo oltre all'uomo, ha detto il card. Giovanni Lajolo che ha portato il saluto del Papa agli studiosi che partecipano all'incontro, e' ''un compito che esige serieta' scientifica e che non va confuso con la fantascienza''. ''Nella ricerca nessuna verita' puo' farci temere'', ha aggiunto, perche' ''le scienze, proprio mentre aprono l'uomo a nuova conoscenza, contribuiscono a realizzare l'uomo come uomo''.
Per p. Jose' Funes, direttore della Specola Vaticana, ''finora sappiamo che ci sono circa 350 stelle che hanno pianeti che girano loro intorno; tra questi pianeti, potrebbero essercene di simili alla terra. Ecco, questo e' lo scopo dell'astrobiologia: cercare possibilita' di vita nell'universo, al di fuori della terra''. Durante la settimana di studio, ''si presenteranno gli ultimi risultati per aiutarci a capire meglio a che punto siamo nella ricerca della vita nell'universo; e anche per fare il punto della situazione in una disciplina in cui crediamo che sia molto importante che la Chiesa sia coinvolta in questo tipo di ricerca, almeno nel seguire i principali risultati riconosciuti dalla comunita' scientifica''. Finora, spiega, ''non abbiamo nessuna prova dell'esistenza di vita, nemmeno nelle forme piu' primitive, nell'universo. Ancor piu' si puo' dire della vita intelligente al di fuori della terra''. Pero', aggiunge, ''questo e' un confine, una frontiera della scienza; credo che il paragone tra gli studi che compiono i biologi sulla terra, come le forme di vita anche molto primitive che possano sopravvivere a condizioni estreme, come ad esempio nelle profondita' degli oceani, ci possono aiutare a comprendere anche le possibilita' che esista la vita anche in altri mondi. Allo stesso tempo, se riuscissimo a scoprire se c'e' vita fuori dalla terra, questo potrebbe aiutarci a comprendere meglio come si e' formata e sviluppata la vita sul nostro pianeta''. asp/sam/lv |
«...Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.» (Giordano Bruno)
lunedì 9 novembre 2009
Vaticano-Vita extraterrestre, non è fantascienza.
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Indonesia-Forte scossa 6,7 Richter,2 morti e molti feriti.
L'istituito di geofisica americano Usgs ha localizzato l'epicentro del sisma a 16 km dalla citta' di Raba, ad una profondita' di 18 km, ed una magnitudo di 6,7 Richter.
Due persone sono morte ed almeno 38 sono rimaste ferite a causa del sisma di magnitudo 6.7 che ha colpito l'isola indonesiana di Sumbawa, ad est di Bali. Lo riporta l'agenzia di stampa nazionale Antara.
CERN di Ginevra, la sperimentazione riparte.
L`annuncio del Cern: "Acceleratore a posto, si riparte con gli esperimenti"La tabella di marcia del Cern per il riavvio dell`acceleratore di particelle Lhc non appare mutata dopo il breve arresto dei preparativi provocato da `un pezzo di pane`. Lo afferma una breve nota dell`Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) di Ginevra. L`incidente - spiega la nota pubblicata sul sito - risale al martedì 3 novembre, quando un uccello con un pezzo di pane nel becco, una baguette, ha causato un corto circuito in una installazione elettrica esterna che alimenta due settori dell`Lhc ."L`impatto ha provocato un`interruzione delle operazioni del sistema di criogenia, mentre l`uccello è riuscito a scappare illeso, ma senza pane", si legge. Ma, "il sistema di sicurezza si è attivato e dopo l`identificazione della causa, il raffreddamento della macchina è ricominciato", ed i settori hanno rapidamente ritrovato le temperature operative."L`incidente - spiega la nota - è stato simile nei suoi effetti ad una normale interruzione di corrente, evento per il quale il sistema di protezione della macchina è molto preparata". Il mese scorso il Cern aveva annunciato che il Large Hadron Collider (Lhc)- avviato per la prima volta circa un anno fa ma rapidamente bloccato da un guasto - tornerà a funzionare in novembre. Il tempo stimato dalla prima iniezione di particelle alle prime collisioni ad alta energia è all`incirca di quattro settimane.
Fonte: Tiscali
Fonte: Tiscali
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