Diventa sempre più dettagliata la mappa del rischio nel comprensorio
vesuviano. Dopo l’approvazione della zona rossa, che comprende i 25
comuni più vicini al cratere e una porzione della periferia orientale di
Napoli, ecco la nuova zona gialla, estesa ad altri 63 comuni delle
provincie di Napoli, Avellino, Salerno ed alla parte rimanente dei
quartieri di Barra, San Giovanni e Ponticelli. In questo comprensorio,
evidentemente vastissimo (oltre un milione di abitanti), secondo i
precedenti storici ed i sondaggi effettuati negli ultimi anni,
potrebbero verificarsi gravi danni dovuti alla ricaduta di cenere, ma
anche crolli delle infrastrutture e paralisi nei sistemi di traffico
locale. Ai Comuni inclusi nell’area del rischio (complessivamente oltre 2
milioni di residenti fra zona rossa e zona gialla) Regione e Protezione
Civile Nazionale hanno impartito precise disposizioni per il necessario
adeguamento del patrimonio edilizio, pubblico e privato, delle reti
stradali, elettriche, idriche, fognarie, nonché per la preparazione
delle esercitazioni pratiche per verificare «sul campo» i diversi punti
della complessa ma indispensabile macchina della prevenzione. «Dovrebbe
essere questo l’ultimo atto, decisivo, per passare finalmente alla fase
esecutiva del piano Vesuvio, per il quale lavoriamo da anni, in simbiosi
con il dipartimento nazionale della Protezione Civile e con le
amministrazioni locali», spiega l’assessore regionale Edoardo Cosenza.
Nella delibera della Giunta campana si
«...Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.» (Giordano Bruno)
lunedì 16 febbraio 2015
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