mercoledì 30 ottobre 2013

Colombia - Oggetto luminoso solca il cielo di Puerto Lopez (VIDEO)







martedì 29 ottobre 2013

Corrente del Golfo si indebolisce ... potrebbe presagire un freddo estremo per l'inverno in Europa!


Il meteorologo tedesco Dominik Jung ha un commentato sul suo sito wetternet.de  della situazione secondo lui critica della "corrente del golfo".
Negli ultimi giorni l'Europa centrale ha goduto di temperature quasi estive, in quanto un  sistema meteo sta inondando si aria calda il Mediterraneo a sud. Ma questa è una situazione meteo temporanea.
La Corrente del Golfo è una potente corrente oceanica calda dell'Atlantico che ha origine sulla punta della Florida e pompa acqua calda lungo le coste orientali del Nord America e attraverso l'Atlantico verso l'Europa, mantenendo così il nord del vecchio continente relativamente più caldo in inverno.
Jung mostra due grafici della Corrente del Golfo. Quello di sinistra dal 14 ottobre 2012 e quello di destra, un anno dopo dal 14 ottobre 2013.
Jung descrive i grafici come segue:
Un anno fa, al largo della costa del Nord America c'era una forte corrente continua che si potrebbe descrivere come abbastanza san. Dalla Florida e lungo tutta la costa del Nord America la velocità corrente era più o meno uniformemente elevata.
Ma rispetto al 2012 quest'anno la corrente del golfo mostra un flusso notevolmente perturbato. Già alla costa del Nord America, la velocità rompe notevolmente rispetto allo scorso anno (vedi freccia rossa). In alcuni punti la velocità è la metà. "

 Quindi questo potrebbe avere un impatto sul prossimo inverno in Europa? Jung pensa che questa è una possibilità reale. E continua:
Per ora non è chiaro che cosa esattamente sia l'origine dell'anomala velocità di flusso è. Naturalmente la Corrente del Golfo rimane intatta e non si interrompe - l'interruzione sarebbe indubbiamente fatale per il nostro clima [in Europa]. In ogni caso il flusso ha ridotto notevolmente e di conseguenza il trasporto di calore verso l'Europa è stato notevolmente strozzato, e che proprio prima della venuta inizio dell'inverno. Mai negli ultimi 5 anni è la Corrente del Golfo, lungo Nordamerica stata così debole come lo è in questo periodo dell'anno.
Questo potrebbe essere un altro segno per un periodo insolitamente freddo di inverno normale
http://notrickszone.com/2013/10/23/meteorologist-gulf-stream-weakens-to-lowest-level-in-five-years-may-bode-ill-for-europes-winter/

mercoledì 23 ottobre 2013

Su Europa, satellite di Giove, c’è una civiltà. Parola di astrofisico.


Questa intervista, fatta all’astrofisico russo Boris Rodionov, apparve sul quotidiano “La Stampa” il giorno 30 gennaio 1998. I quesiti furono posti da Giulietto Chiesa. Chissà perchè non se ne parla più.

Quando ho mostrato quelle foto agli ingegneri che costruiscono i nostri oleodotti e gasdotti, la reazione e’ stata unanime: ma sono sistemi di oleodotti sotto una coltre di ghiaccio. Non avevo detto loro da dove venivano quelle foto. Pensarono che fossero foto da un satellite della Siberia, con risoluzione di nove chilometri“. Boris Rodionov, professore di micro e cosmofisica dell’Istituto Mifi (Ingegneria Fisica dell’Universita’ di Mosca), racconta la sua ” scoperta” con aria divertita. Le foto sono quelle della sonda americana Galileo, che sta ancora girando attorno a Giove, fotografando ad ogni passaggio le lune del gigante del nostro sistema solare: Io, Europa, Ganimede, Callisto. E quelle che hanno attirato l’attenzione di Rodionov, e non solo la sua, mostrano la superficie di Europa. “Strane, troppo strane per non far pensare – dice il professore -. Basta esaminarle con attenzione per escludere subito che si tratti di fessure naturali, di incrinature di tipo geologico“. Rodionov confuta in questo modo la tesi di molti planetologi, che interpretano quei segni come fratture causate dalle forze di marea esercitate da Giove: da queste fratture, secondo la tesi che Rodionov nega, uscirebbe acqua allo stato liquido, che poi si rapprenderebbe rapidamente. Quali altre ipotesi rimangono in piedi? “Due soltanto – replica Rodionov – una tecnogenetica, l’altra biogenetica. La seconda mi sembra fantastica, perche’ condurrebbe alla conclusione che quell’intricata rete di tubi e’ il sistema circolatorio di un essere vivente. La prima e’ da verificare, ovviamente, ma sta in piedi: quelle straordinarie vie di comunicazione (uso termini approssimativi per farmi capire) sono il prodotto di una civilta’. Per giunta di una civilta’ molto piu’ evoluta della nostra“. Europa e’ una delle lune di Giove. Il suo diametro e’ all’incirca di 3000 chilometri, poco piu’ piccola della nostra Luna, dunque. Non ha quasi atmosfera. 



La sua superficie e’ coperta da una lastra di ghiaccio che dovrebbe essere spessa fino a parecchie centinaia di metri. E qui cominciano le stranezze notate dal professore russo. La prima e’ che le altre tre lune di Giove sono crivellate di crateri, come lo e’ la nostra Luna, e anzi molto di piu’ perche’ l’enormita’ di Giove e’ tale da attrarre un sacco di spazzatura planetaria, centinaia di volte di piu’ della Luna e della Terra messe assieme. Europa invece presenta solo (nella parte coperta dalle foto di Galileo) tre crateri grandi e nove piccoli. Non c’e’ spiegazione per questa differenza. Guardando meglio si vede che il ghiaccio di Europa non e’ dappertutto maculato dagli urti di milioni di meteoriti che, indubbiamente, colpiscono la superficie del satellite come quella delle altre lune di Giove. Vi sono zone dove il ghiaccio appare liscio e lucente. Come se venissero svolti in continuazione “lavori di riparazione”. La fittissima rete di condotte che emerge dalle foto, sebbene ricoperta dai ghiacci, e’ talmente regolare, con interconnessioni parallele del tutto geometriche, da escludere il caso. Si tratta – dice Rodionov – di tubi, o canali della lunghezza di centinaia di chilometri, di profili diversi e diametri che possono arrivare a 200 metri, a piu’ piani. Che non si tagliano l’uno con l’altro ma si scavalcano. Sono tunnel, autostrade, abitazioni, impianti industriali? “Non lo sappiamo, ma ripeto – dice Rodionov con calma olimpica – che chiunque analizzi quelle foto concludera’ che sono prodotti artificiali“. Solo una civilta’ molto antica ed evoluta, molto piu’ della nostra, puo’ permettersi di vivere in quelle condizioni. Le uniche possibili, del resto, perche’ solo sotto uno spesso riparo di ghiaccio si puo’ evitare il bombardamento dei meteoriti e quello non meno esiziale della potente radioattivita’ che promana da Giove. Ma quelle “riparazioni” lascerebbero pensare che quella civilta’ e’ ancora in vita, non si e’ estinta. 

E’ cosi’? Rodionov non esita a rispondere affermativamente. Sono io che esito a porre la domanda successiva: ma allora come mai non hanno mai tentato di uscire all’esterno? In fondo, penso, noi appena abbiamo avuto i mezzi tecnici siamo andati fuori, nello spazio, dove le condizioni non permettono la vita. E noi stiamo da sempre interrogandoci sulla vita fuori dalla Terra. Boris Rodionov interrompe la disquisizione: “Le foto dimostrano che loro escono fuori, come lei dice. Quelle riparazioni sono fatte con acqua calda, che esiste in abbondanza nelle viscere del satellite. In secondo luogo, per quanto riguarda la loro curiosita’…forse ci conoscono gia’ abbastanza...”. Rodionov non ha l’aria di scherzare, crede negli Ufo, evidentemente, ma non e’ questo il punto. Qui a Mosca, nel suo istituto, sulla sua ipotesi nessuno ride o scherza. Nei prossimi giorni un seminario speciale sara’ dedicato alla sua analisi. Rodionov ha inviato tre cartelline di spiegazione anche a Edward Stone, direttore del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena e ha ricevuto una risposta interlocutoria: la Nasa sta anch’essa analizzando le foto e trova ” interessante” l’ipotesi dello scienziato russo. Si puo’ andare oltre, sulla base dei dati esistenti? Rodionov ha un piano. Cercare di stabilire un contatto laser. Sono gia’ stati elaborati diversi linguaggi nell’eventualita’ di un contatto. Siamo dentro il sistema solare e, quindi, in condizioni molto vantaggiose. “Ma – aggiunge il professore russo – il contatto potrebbe comunque non esserci. Ricordi le formiche. Allora ci puo’ servire moltissimo Galileo. Che ha ancora due anni di vita. Ci saranno altre foto, in altri momenti, da altre angolazioni. Potremo ottenere le carte in rilievo e confrontare le eventuali variazioni alla superficie delle zone lucide. Cioe’ se vi sono stati nel frattempo altri risanamenti delle ferite meteoriche. Insomma con opportune correzioni del programma scientifico di Galileo potremmo ricavare un’immensa quantita’ di informazioni. Per ora abbiamo foto di circa la meta’ di Europa. Potremo avere un quadro piu’ preciso di gran parte della sua superficie. Ma, in attesa di tutto cio’, quello che gia’ vediamo e’ sufficiente a concludere che lassu’ c’e’ una vita intelligente“.

http://www.altrogiornale.org/news.php?item.7701.1

sabato 19 ottobre 2013

Misteriosi filamenti bianchi cadono dal cielo in Italia. (VIDEO)

Pioggia di filamenti bianchi dal cielo – Il fenomeno alquanto strano si ripete nel corso delle ultime settimane in molte zone d’Europa, ed anche in Italia. E proprio negli ultimi giorni pare intensificarsi, dato l’aumento di segnalazioni da diversi punti della penisola. Segnalazioni arrivano nelle ultime ore soprattutto dall’Italia centrale: in Abruzzo negli ultimi giorni il fenomeno è stato evidente, tanto da far allertare diversi comuni e far incuriosire molte persone che hanno anche filmato la pioggia di tali filamenti, molto simili a ragnatele.
Sono in corso al momento indagini approfondite e diversi esperti stanno analizzando i campioni di questi filamenti per capire quanto meno l’origine e le cause, ed eventuali tossicità per l’uomo. In passato il fenomeno è stato già notato anche in Italia, ma manca ancora un responso ufficiale che spieghi di cosa si tratti.

In meno di 24 ore, secondo avvistamento del genere nel territorio laziale

Ad un certo punto della serata, sono scese giù dal nulla alcune sostanze viscose, sembrava quasi che piovesse ragnatele, stando al racconto di alcuni testimoni. Siamo a Cantalice, piccolo e delizioso paese “arrampicato” sui colli delle provincia di Rieti ed il tutto è accaduto improvvisamente: come spesso avviene nei borghi dell’Italia centrale, le serate vengono passate assieme alla comunità, in piazza o nei bar, e quando il Sole era da poco tramontato, tutti i cittadini hanno interrotto la propria ritmica quotidianità, per osservare questo strano fenomeno: sembrava piovesse, ma non era acqua, nè erano gocce o grandine, bensì si trattava di filamenti, quasi, come detto ad inizio articoli, delle ragnatele. In molti erano curiosi, altri invece più impauriti, tanto che ai Vigili del Fuoco sono arrivante numerose chiamate. Ma a Cantalice si è avuto il fenomeno più imponente della serata, in realtà anche da altre parti del Lazio si sono avute notizie di avvistamenti simili: dalla Sabina a Viterbo, molte parti della regione hanno fatto i conti con queste strane sostanze piovute dal cielo.

"1421: l'anno in cui la Cina ha scoperto l'america?".


Sono stati i Cinesi a scoprire l'America, non Cristoforo Colombo. E' questa l'idea, senza dubbio rivoluzionaria, portata avanti da Gavin Menzies, autore di "1421: l'anno in cui la Cina ha scoperto il mondo".
Le sue affermazioni hanno suscitato un'ondata di sprezzanti critiche all'interno del mondo accademico e da parte di autorevoli storici.Storico amatoriale ed ex marinaio della flotta reale britannica, Menzies ha fatto una brillante carriera proprio grazie alla sua abilità nel ribaltare i luoghi comuni tradizionali: in questo libro, controverso e criticato, sostiene che una flotta cinese guidata dall'ammiraglio Zheng Henavigò verso le Americhe nel 1421 lasciando poi ampie tracce archeologiche del viaggio.
"L'equivalente storico di racconti del tipo...incontri ravvicinati con alieni" così Felipe Fernandez-Armesto, professore di storia all'Università di Londra, ha bruscamente liquidato il libro, secondo quanto riportato dalla rivista Telegraph.
Le polemiche e la disapprovazione degli storici ufficiali non hanno però fermato la penna di Menzies che è uscito con un secondo libro "1434: l'anno in cui una grandiosa flotta cinese navigò verso l'Italia e dette inizio al Rinascimento" (William Morrow, 2008), oggetto delle stesse critiche del precedente. Ne è seguito poi un terzo, al quale non è stata riservata un'accoglienza meno dura "L'impero perduto di Atlante: il più grande mistero della storia svelato" (Harper Collins 2011).
Profondamente convinto delle sue tesi, Menzies le ribadisce ulteriormente nel suo ultimo libro "Chi ha scoperto l'America: la storia non raccontata del popolamento delle Americhe" (William Morrow, 2013). Qui, l'idea che i primi ad arrivare nel Nuovo Mondo siano stati esploratori provenienti dalla Cina viene avvalorata dalla presentazione di una mappa cinese risalente al 1418 dalla quale risulta che il popolo asiatico stava esplorando le Americhe nel 1421, ben 71 anni prima dell'arrivo della flotta guidata da Colombo.
"Il tradizionale racconto secondo cui Colombo ha scoperto il nuovo mondo è assolutamente fantasioso, è una fiaba - ha dichiarato Menzies al Daily Mail, sostenendo invece con forza la tesi secondo cui gli esploratori cinesi raggiunsero le Americhe circa 40mila anni fa - E' come in una vasca in plastica, sono le correnti a trascinare. I Cinesi semplicemente sono arrivati con la corrente".
Ma anche la mappa presentata da Menzies per suffragare la sua tesi ha trovato un grande numero di critici, che l'hanno valutata come una falsificazione. "Gli studenti che conoscono questo campo hanno rifiutato tale affermazione, senza mezzi termini" ha detto sally K. Church dell'Università di Cambridge a LiveScience in una recente intervista.
"La mappa è una copia del diciottesimo secolo di una mappa europea, come evidenziato dai due emisferi raffigurati, dai continenti e dai dettagli delle aree di terraferma che sono rappresentate", gli fa eco Geoff Wade, ricercatore all'Asia Research Institute dell'Università di Singapore.
Dal coro di critiche che si leva praticamente unanime nei confronti di Menzies dal mondo accademico e storico ufficiale, emerge la voce dissonante di Louis Levathes che giunge ad esprimere verso questo scrittore decisamente fuori dalle righe una forma di rispetto ed ammirazione "La sua macchina promozionale è semplicemente straordinaria", ha dichiarato la storica a Salon.
http://nextme.it/rubriche/previousme/6497-cinesi-scoperta-america


Arona (NO) - Una luce inspiegabile emerge dal Lago Maggiore“.

Arona: strane luci nel Lago: sono arrivati gli ufo

Una strana luce e poi all'improvviso un cerchio nel LagoSono per caso arrivati gli ufo?"
Questa la domanda che si è posta un nostro lettore che la notte tra mercoledì e giovedì si trovava nei pressi del Lago Maggiore sul lungo lago di Arona, per una passeggiata serale, quando all'improvviso ha scorso una "strana luce nel lago".
"Subito - racconta - mi sono incuriosito e poichè avevo dietro la mia inseparabile macchina fotografica ho provveduto a testimoniare quanto vi ho documentato. Strane luci circolari di diverse dimensioni sono emerse dall'acqua all'improvviso. Non so spiegarmi il fenomeno se non con la spiegazione che cerchi concentrici di questo tipo che emergono all'improvviso siano ricollegabili alle entità superiori delle quali ogni tanto si sente parlare".

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La strana luce 1

La strana luce 2

Arona: strane luci nel Lago: sono arrivati gli ufo

Sono davvero arrivati gli ufo o è frutto di una mal interpretazione di un fascio di luce? Questo è quanto ora si chiedono cittadini ed esperti. Certo è che l'entroterra del Lago Maggiore sembra essere (sempre che esistano davvero) ben voluto da queste "strane forme di vita": non è infatti la prima volta che nella zona si parla di avvistamenti del genere. Solo qualche mese fa una signora ha raccontato di aver visto nei cieli aronesi strane presenze aleggianti.


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Akureyri (Islanda) - Strana palla di luce cade dal cielo.(VIDEO)



Akureyri (Islanda) Lo scorso 29  settembre nella piccola cittadina islandese una cam di sorveglianza ha colto la caduta di ua sfera di luce che cade dal cielo. Non sembra un elicottero nemmeno un aereo, seguendo il video sembra vederla cadere in un giardino dove poi scoppia un piccolo incendio. Cosa può essere non si sa.

mercoledì 16 ottobre 2013

Inverno 2013/2014 freddo? Caldo?

Meteo, gli esperti: «Sarà inverno mite, temperature sopra la media di 2 gradi»

Buone notiize per il meteo a Nordest, almeno nelle previsioni:
 sarà infatti un inverno con temperature al di sopra delle medie stagionali, 
fino a febbraio 2014: sono modelli di previsione su grande scala che arrivano da Iri,
 l'International Research Institute for Climate & Society americano, dal Centro 
europeo di previsione meteo e dal Met, l' ufficio inglese per la meteorologia. Per l'Italia, 
in particolare, la stagione sarà meno freddadel solito specie sul versante dell'Alto e Basso
 Adriatico. Lo conferma Guido Visconti,direttore del Cetemps, Centro di eccellenza del
 ministero dell'Università e Ricerca su tecniche di telerilevamento e modellistica numerica
 per la previsione di eventi meteorologici severi.Visconti, ordinario di Fisica atmosferica 
all'Università dell' Aquilaaggiunge che le temperature «saranno più alte nel sud Europa, 
in particolare in Grecia e 
Albania, ma anche in Italia saranno di uno o due gradi al di sopra dellamedia. Un'estate 
più calda fa sì che in autunno i mari rimangano più caldi - spiega Visconti - il mare 
mantienele temperature per un periodo più lungo e questo favorisce anche fenomeni 
meteo estremi».Uno degli effetti del riscaldamento climatico, l'aumento della temperatura
 del mareMediterraneo, è poi all' origine dell'immigrazione di specie vegetali e animali
 finora non presenti nell'Adriatico e nel Tirreno. E l'effetto sui raccolti? «A livello 
globale - spiega Visconti - c'è una tendenza ad anticiparli, perchè la maturazione avviene 
prima, come accaduto per esempio per l'uva. Certe specie, invece, tendono a scomparire,
soprattutto quelle tipiche delle zone montane. La vegetazione è abituata a una certa 
temperatura, se questa si innalza può far sì che prodotti naturali scompaiano o crescano 
solo a quota più elevata». Conseguenza del riscaldamento globale è che si ha sempre 
meno neve.«Anche a livello globale - conclude lo studioso - le precipitazioni nevose 
negli ultimi vent'anni sono diminuite di oltre il 15%. Inverni strani come quello di due
 anni fa non rappresentano la tendenza, sono eccezioni. Possono esserci, però, anche
 fenomeni generati dallo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord. La scorsa primavera, 
particolarmente piovosa e fredda, da alcuni è stata attribuita allo scioglimento dei 
ghiacci, ma ciò dimostra che conosciamo ancora poco su questi meccanismi». Intanto 
una visione di insieme deimodelli di previsione per i prossimi mesi sono disponibili sul 
sito Iri della Columbia University.
"Secondo alcune previsioni di meteorologi europei, questo inverno sarà il più freddo degli ultimi 100 anni....


Un fenomeno naturale sarebbe all'origine di questa ondata di freddo che sta per colpire...l'Europa: la fusione dei ghiacci nell'Artico, la quale  provocherebbe il raffreddamento degli oceani, causando la formazione di correnti d'aria fredda pronte a invadere il nostro continente in quest'inverno.
Questa profezia ricorda ovviamente quello di Laurent Cabrol, meteorologo presso Europa 1. Quest'ultimo aveva annunciato un'estate 2013 super rovente... ma è avvenuto piuttosto il contrario...
Uno dei meteorologi all'origine di questa informazione, il tedesco Dominik Jung,  del sito wetter.de,  ha affermato su Twitter... "che è impossibile per il momento, dire  se questo inverno sarà il più orribile per 100 anni".  Ma poi sostiene che l'inverno 2013/2014 sarà probabilmente "estremamente ghiacciato".  "
E qui interrompo l'articolo della giornalista del sito DH.be
Ma, al riguardo di tale previsione catastrofica, un altro giornalista, P.Gosselin del sito http://notrickszone.com, in suo articolo del 26 settembre u.s. ("Jung’s Initial Winter Speculation Morphs Into “A Killer 2014-Winter Forecast”) afferma  che: "The two recent French reports cited above are just the latest. A few days ago I saw the same stuff in Russian and Italian media", cioè vi sono altri articoli, russi e italiani (???) che confermerebbero tali previsioni...
Aggiungo io: all'inverno mancano ancora 2 mesi e, si sa, le previsioni su come sarà l'inverno 2013-14 è una impresa ardua, al limite della credibiltà, anche quando la previsione viene formulata a dicembre, figuriamoci a settembre!

domenica 13 ottobre 2013

Earthquake Network, il tuo Smartphone diventa un sismografo.


Una rete basata unicamente su smartphone per la rilevazioni di terremoti esiste ed è stata sviluppata da Francesco Finazzi, ricercatore all'Università degli Studi di Bergamo, circa un anno fa.

Con Earthquake Network, l’utente può utilizzare il proprio smartphone o tablet come se fosse un vibrometro per accertarsi automaticamente della presenza di vibrazioni o terremoti. E’ possibile effettuare dei report sulla base di ciò che viene percepito e vedere una mappa in real time con le segnalazioni degli altri utenti, e i loro messaggi relativi alle scosse.

Quando il device individua le onde di un sisma, l’evento viene notificato ad un server insieme alla posizione geografica. Però, accade soltanto se nello stesso istante sono presenti più dispositivi che segnalano il fatto. L’App funziona da sismometro quando viene piazzata su una superficie orizzontale, in carica e con lo schermo spento.

Inoltre, gli utenti possono partecipare ad un contest, dai contenuti forse un po’ eccessivi, per indovinare dove potrebbero colpire i prossimi terremoti, guardando la situazione globale delle placche.

Scaricando la versione Pro si può disporre di più feature come l’allarme suoneria in caso di sisma, notifiche più veloci (ogni 5 minuti invece di 15) anche via e-mail, oltre a una mappa dei terremoti individuati da numerosi sistemi di monitoraggio globale come, ad esempio, l’USGS (U.S. Geological Survey).

La rete è ancora in fase prototipale, ma conta già più di mille utenti attivi in tutto il mondo ed è in continua espansione. Si basa su un'applicazione Android, sia in versione free che Pro al costo di 1,50 euro, da installare sul proprio smartphone ed i cui dettagli sono disponibili all'indirizzo che potete trovare di seguito:

venerdì 11 ottobre 2013

Santiago del Cile - Creatura misteriosa avvistata nei cieli.


L’avvistamento è avvenuto lo scorso  29 Settembre 2013 alle ore 21.00 nei pressi del parco di Santiago Bustamante.

Cosa segue la Cometa ISON? Nibiru?





2014 - Nuova era glaciale?

L'Europa si raffredderà e un raffreddamento della portata di 2-3°C in pochi anni potrebbe avere conseguenze ben più gravi del grado di riscaldamento che abbiamo sperimentato dall'uscita della piccola era glaciale.

Habibullo Abdussamatov è un docente universitario, noto soprattutto per i suoi studi sul comportamento del sole e le conseguenze sul clima. Secondo lui dal 2014 l'Europa (e non solo) vivrà progressivamente una nuova era glaciale.


A dirlo non siamo noi di MeteoLive, ma il prof. Abdussamatov, il quale ribadisce, a sostegno della sua teoria, che, a causa della forte attività solare, tutti i pianeti del sistema solare hanno subito un aumento della temperatura in questi ultimi anni, anche ben più rilevanti che sulla Terra, come avvenuto su Giove e Marte, dove l’aumento della temperatura è indicato anche dalla forte diminuzione delle calotte polari. Anche nei pianeti più lontani come Urano, Nettuno e Plutone si constatano aumenti di temperatura, ma ora tutto cambierà.

Secondo Abdussamatov altri fattori, rispetto all'aumento della concentrazione di CO2 e metano in atmosfera sembrerebbero quindi influenzare l’aumento della temperatura sulla Terra, in primis il Sole, ma anche le variazioni di quantità della polvere interstellare che filtra i raggi solari.
Ora il sole si avvia ad una fase di "dormienza", caratterizzata da pochissime macchie solari.
Secondo Abdussamatov il clima del nord Europa, compreso quello del Regno Unito, entro pochi anni diverrà gelido, con inverni simili a quelli siberiani, in estate ci saranno molte inondazioni nel Regno Unito e praticamente l'estate non sarà più vissuta come stagione a nord di Berlino.

L’Europa meridionale subirà un cambiamento meno drammatico, ma certamente rilevante, con freddo e neve a più riprese in inverno e alterazione del clima anche delle altre stagioni,con l'estate che potrebbe diventare particolarmente piovosa e ricca di episodi temporaleschi anche gravi.

La fase critica del raffreddamento si vivrà entro il 2050, poi le temperature, complice un aumento dell'attività solare, tornerebbero a salire progressivamente, ma sarà difficile tornare alle temperature attuali prima del 2070.

Abdussamatov non tiene in alcun conto del contemporaneo costante aumento dell'anidride carbonica nell'aria, considera remota la possibilità che un meteorite possa in tempi brevi colpire la Terra, ritiene credibile la teoria del feedback climatico, ma lo svincola dall'episodio che sta per verificarsi.

E il resto del mondo? Anche l'America del nord subirà un notevole raffreddamento, mentre quello nell'emisfero sud riguarderà, anzi per lui sta già riguardando, soprattutto la regione antartica.

Secondo Abdussamatov per ora l’atmosfera è riscaldata dal calore accumulato dall’oceano mondiale, ma dal 2014 l’umanità si renderà conto che sta per sperimentare la quinta glaciazione dell’ultimo millennio

La cosa buffa è che anche il Met Office (Istituto meteorologico inglese) e l’University of East Anglia, da sempre accaniti sostenitori del riscaldamento globale su base antropica, hanno modificato la loro linea, dopo aver riscontrato che negli ultimi 15 anni la Terra non si riscaldata come avevano preventivato.

L'Università dell'Arizona concorda con Abdussamatov: la debolezza della stella è indiscutibile e avrà un picco nel 2022.
Anche il danese Henrik Svensmark concorda e rincara la dose, asserendo che il sole ci aiuterà a capire quanto è fondamentale nell'economia termica della Terra, e dimostrerà da solo con i fatti ciò che noi diciamo da tempo”.
Eppure, alcuni record di caldo e di siccità, lo scioglimento sempre più clamoroso dei ghiacci artici (sia pure scarsamente indagato a livello endogeno), la notevole fusione dei ghiacciai della Terra, compresi quelli alpini, lascia pensare che qualcosa non quadri. Naturalmente l'IPCC e molti scienziati indipendenti bocciano in toto questa teoria e ribadiscono che il riscaldamento continua e che presto si accentuerà, ma questa è un'altra storia, non certamente quella di Abdussamatov che qui vi abbiamo raccontato.
Autore : Alessio Grosso

Vesuvio:Si allarga la 'zona rossa': estesa anche a Napoli ovest“ .

Vesuvio: Napoli ovest nella zona rossa

Il Vesuvio
Anche i quartieri di Posillipo, Fuorigrotta, Bagnoli e Agnano potrebbero entrare nella "zona rossa". Secondo quanto riferisce il Corriere del Mezzogiorno, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale ha infatti dichiarato (in un intervista al Roma) che "A breve sarà definita una zona rossa anche per l'area flegrea, così com'è avvenuto dal '95 per l'area vesuviana" a causa dell'intensificarsi dei fenomeni bradisismici nella zona negli ultimi anni.
Il direttore spiega anche però che non c'è nessun motivo per creare allarmismo: semplicemente, il Vesuvio è un vulcano attivo, ed è quindi legittimo pensare che ci sarà un giorno in cui erutterà nuovamente e preparare al meglio piani di emergenza.  Già lo scorso anno, il Dr Castellano dell'Osservatorio Vesuviano, spiegava ai lettori di NapoliToday, con precisione, come viene monitorata l'attività del nostro vulcano.

Potrebbe interessarti:http://www.napolitoday.it/cronaca/napoli-ovest-zona-rossa-vesuvio.htmlFonte: http://www.napolitoday.it/cronaca/napoli-ovest-zona-rossa-vesuvio.html

venerdì 4 ottobre 2013

Emergenza CO2 per il vulcano di fango di Fiumicino (RM).

Il vulcanetto di Fiumicino (RM)
Il vulcanetto apparso a fine agosto nella rotonda di via Coccia di Morto a Fiumicino non è un fenomeno solo da osservare con simpatia. A bollire, ora, è anche il mare vicino. A 2 chilometri di distanza è sorto un altro cratere che libera CO2 a pochi metri dalla costa. Pericoli tellurici, conferma l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), non ce ne sono, ma, riferisce Maria Luisa Carapezza dell’Istituto stesso, “abbiamo misurato flussi di anidride carbonica di circa 20 tonnellate al giorno che tendono a espandersi dalla rotonda stradale di via Coccia di Morto, l’area in cui sono manifestati il 24 agosto scorso, fin nei terreni circostanti, entro un raggio che ha raggiunto i cento metri dal punto di emissione originario”.
Dopo oltre un mese di emissioni l’origine del cratere appare evidente. L’ipotesi iniziale che individuava in una sacca superficiale di biogas l’origine dei gas è da scartare. L’anidride carbonica ha origine profonde. Ha spiegato Carapezza che “tutta la fascia di terra che si affaccia sul Tirreno centrale è stata interessata, nel lontano passato, da manifestazioni vulcaniche” che a Roma non comportano minacce telluriche. Tuttavia – prosegue la vulcanologa – “qui la crosta terrestre è segnata da faglie profonde e da antiche vie di risalita del magma. Di quella attività ormai estinta esistono ancora flussi di anidride carbonica che hanno origine in uno strato profondo della Terra chiamato mantello e che tendono a emergere in superficie. Ma potenti strati di argille e sedimenti fluviali accumulatisi successivamente, hanno come sigillato i gas vulcanici, confinandoli nelle profondità”.
Il gas “intrappolato” negli strati di argilla è stato liberato da una trivellazione. “Le trivelle – spiega ancora Carapezza – si sono spinte fino a 30 metri, oltrepassando lo strato argilloso, fino a raggiungere le sacche di anidride carbonica ad alta pressione, che è schizzata in alto assieme ad acqua sotterranea e fango. Ora, poiché l’alimentazione del gas profondo è persistente, l’unico rimedio sembra quello di intervenire iniettando nel terreno uno speciale cemento sigillante chiamato gas block, a cui si ricorre in casi del genere”. Intanto il vulcanetto di via Coccia di Morto diventa un caso di interesse internazionale: ai ricercatori della Sapienza e dell’Ingv si sono aggiunti vulcanologi e geofisici dell’Indiana University.

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