giovedì 5 novembre 2009

Artico, i cambiamenti climatici sono più evidenti.


I cambiamenti climatici nell'Artico sono più evidenti che in tutto il resto del Pianeta. Qui, gli impatti hanno effetti devastanti sul vento, sullo scioglimento dei ghiacci, sulle correnti marine, sulle aree limitrofe, su animali e vegetazione. A scattare la fotografia sullo stato del Circolo polare Artico ci pensa l'aggiornamento annuale, a ottobre 2009, del rapporto «Artic report card» del distretto del Programma climatico del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) del Dipartimento Usa del commercio.
Nonostante nell'estate appena trascorsa l'Artico abbia fatto registrare un po' più di ghiaccio rispetto al 2007 o 2008, gli scienziati hanno individuato, da 5 anni a questa parte, dei cambiamenti drastici nella regione Artica con un tasso di sconvolgimento ambientale più rapido del previsto.
GLI EFFETTI - Alcuni dei risultati principali sono divisi per area. Nel capitolo sull'atmosfera, per esempio, si parla dell'influsso di venti provenienti dal Sud che provocano lo scioglimento del ghiaccio marino estivo che viene sostituito ogni anno. Sull'Oceano, l'effetto è di avere acqua più calda e meno salata. Ogni anno aumenta la perdita dello strato di ghiaccio permanente della Groenlandia.
Il cambiamento di queste condizioni determina anche impatti sugli eventi meteorologici come l'aumento delle piogge in Siberia e la diminuzione delle nevicate in Nord America. Per non parlare degli effetti della perdita di ghiaccio sugli animali, sulla vegetazione e sui pesci.
Fonte: www.corriere.it

Inondazioni -Colpite la Turchia e la Nigeria

Negli ultimi giorni imponenti inondazioni hanno colpito la Turchia, provocando 6 morti 
da La Unione Sarda
Sono finora sei - quattro bambini e due adulti - le vittime delle inondazioni provocate dalle forti piogge che si sono abbattute su tutta la Turchia negli ultimi tre giorni. Lo riferisce l'agenzia Anadolu dando notizia del ritrovamento dei corpi senza vita di un uomo di 23 anni, maestro elementare, e di un camionista entrambi affogati all'interno dei veicoli che stavano guidando quando sono stati portati via dalla violenza delle acque. I quattro bambini - dai sei mesi ai 13 anni - sono morti anch'essi travolti da torrenti o fiumi in piena tra ieri e sabato. Molte strade sono state chiuse al traffico mentre il servizio meteo prevede che in nottata le forti piogge e i venti che hanno colpito anche Istanbul e la costa del Mar Nero, nel nord della Turchia, si sposteranno sulle zone costiere nel meridione del Paese.

Fonte
E nel Sud est della Nigeria, anche a causa della indiscriminata distruzione della foresta pluviale che lascia campo libero alle acque di distruggere ovunque senza essere fermate da nulla.
"A causa dei disastri ambientali in Anambra, nelsud-est della Nigeria, centinaia di case sono andate distrutte, così come aziende e scuole. Il governatore della regione ha chiesto lo stato d’emergenza in una zona dove migliaia di abitanti rischiano di essere sfollate.

Nelle maggiori città colpite (Idi Ani, Abatete, Oko, Ekwulobia, Nanka e Onitsha) il commissario per l’ambiente, Michael Egbebike, dice che un milione di persone rischiano di essere obbligate ad abbandonare le proprie abitazioni.
Tanti edifici sono crollati in diverse città. Ad Idi Ani, gli agricoltori hanno visto i loro alberi da frutta distruggersi sotto le abbondanti piogge. “Abbiamo perso un sacco di alberi d’arancio. Alberi di mango e palme” ha spiegato il governatore.
Nella vicina Abatete, molte fattorie e coltivazioni sono in pericolo di cedere sotto la furia di questo ‘mostro’ devastante. Moltissimi bambini rischiano di non andare più a scuola. Un proprietario di un negozio, intervistato dai giornali locali, ha detto: “Il mio negozio, che è stato la mia fonte di vita, è stato distrutto. Ho bisogno di aiuto per sfamare la mia famiglia”.
Fino a 150 anni fa, il sud-est della Nigeria era coperto da una fitta foresta pluviale. Il decadimento del suolo è iniziato proprio con la diffusione di messa a dimora di alberi. Tutto ciò per soddisfare le richieste europee di olio di palma, secondo gli ambientalisti. La scarsa pianificazione urbana, la crescita della popolazione, losmaltimento dei rifiuti malamente effettuato e il  disboscamento sono convergenti nell’aggravare il problema.
Il Ministero dell’ambiente ora sta piantando alberi nelle vicinanze delle città colpite per cercare di arginare effetti più disastrosi in futuro. Inoltre, si sta cercando di incoraggiare le famiglie a rafforzare le loro case con sacchi di sabbia. Ma il coro che esce dalla Nigeria è che la popolazione ha bisogno del sostegno federale e internazionale. Non si possono lasciare da soli, soprattutto dopo che la causa di questo disastro proviene proprio dall’Occidente.
I capi dei villaggi di Idi Ani e Abatete stanno prendendo in mano la situazione incoraggiando gli abitanti a piantare gli alberi per far resistere il suolo con ilrimboschimento."
Fonte
Onori Andrea

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