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sabato 9 novembre 2013

Colleferro (RM) -Fili bianchi simili alle ragnatele su auto e nei giardini. Per gli esperti si tratta di “scie chimiche”. In corso le analisi.

Dopo i filamenti caduti lo scorso 19 Ottobre in varie parti d'Italia e d'Europa ( CLICCA QUI), il fenomeno si è ripetuto  qualche gg fa a Colleferro in provincia di Roma. 


Hanno fatto la loro comparsa da alcuni giorni sulle auto (in pagina una foto scattata da un utente su Facebook) nei giardini delle case e sui monumenti. Si tratta di filamenti bianchi assimilabili alle ragnatele. Ciò che ha colpito maggiormente l’occhio dei testimoni è stata la copiosità del fenomeno: possono arrivare anche a due metri di diametro. «Da alcuni giorni è una pioggia costante – spiega Pierluigi Sanna, consigliere comunale. Il mio giardino è pieno. E il fatto non riguarda solo Colleferro ma anche i paesi limitrofi fino a Gavignano».
Al tatto mostrano una notevole tenacità, molto maggiore di quella che presentano le comuni ragnatele. Sul caso è già scoppiata la psicosi collettiva. La pioggia è collegata al fenomeno delle scie chimiche, ma a tutt’oggi il fenomeno resta inspiegabile.
Le analisi in laboratorio condotte finora hanno portato a concludere che i filamenti sono quanto meno di origine organica e sarebbero il risultato di un processo di polimerizzazione, realizzato «artificialmente ed impiegato come “supporto” di altri componenti (polveri metalliche?), allo scopo di diffondere nell’atmosfera un “aerosol”, atto a potenziare ed estendere, nello spazio e nel tempo, la riflessione delle onde elettromagnetiche (radar, comunicazioni radio, trasmissioni satellitari)».
Si tratterebbe dunque di un processo chimico (molti puntano il dito contro le industrie presenti nella Valle del Sacco) ma in seguito ad alcune analisi effettuate a Rieti è stato accertato che si tratta semplicemente di tele di ragno.
Il fenomeno sta interessando tutta l’Italia centrale. Sono in corso ulteriori indagini per capire l’esatta natura del fenomeno. Il dibattito è appena iniziato.

lunedì 8 luglio 2013

Nanopatologie, fonti inquinanti da polveri ultrafini e malattie. (VIDEO)

Intervista del Dott. Stefano MONTANARI

Stefano Montanari, bolognese di nascita (1949), modenese di adozione, laureato in Farmacia nel 1972 con una tesi in Microchimica, ha cominciato fin dai tempi dell’università ad occuparsi di ricerca applicata al campo della medicina. Autore di diversi brevetti nel campo della cardiochirurgia, della chirurgia vascolare, della pneumologia e progettista di sistemi ed apparecchiature per l’elettrofisiologia, ha eseguito consulenze scientifiche per varie aziende, dirigendo, tra l’altro, un progetto per la realizzazione di una valvola cardiaca biologica.
Dal 1979 collabora con la moglie Antonietta Gatti in numerose ricerche sui biomateriali.
Dal 2004 ha la direzione scientifica del laboratorio Nanodiagnostics di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.
Docente in diversi master nazionali ed internazionali, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
Da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini.

per approfondire

Per "nanopatologie" s'intendono le malattie provocate da micro- e nanoparticelle inorganiche che sono riuscite, per inalazione od ingestione, ad insinuarsi nell’organismo e si sono stabilite in un organo o in un tessuto.

Le particelle sono liberate naturalmente in atmosfera dai vulcani attivi, dagl’incendi, dall’erosione delle rocce, dalla sabbia sollevata dal vento, ecc. In genere, le particelle di queste provenienze sono piuttosto grossolane. Spesso più sottili e normalmente assai più numerose, sono le particelle originate dalle attività umane, soprattutto quelle che prevedono l’impiego di processi ad alta temperatura. Tra questi processi, il funzionamento dei motori a scoppio, dei cementifici, delle fonderie e degl’inceneritori.


domenica 31 gennaio 2010

Viterbo - Convegno sulle Scie Chimiche (13/02/2010)



....Negli ultimi anni, gli aerei che sorvolano il nostro territorio, tracciano strane traiettorie che formano reticoli di scie persistenti ed effimere le quali, espandendosi lentamente nell'aria, creano nuvole lattiginose. Che cosa sono queste scie? Che cosa rappresentano le strane traiettorie di volo? Per evidenti leggi fisiche, le sostante irrorate prima o poi dovranno ricadere al suolo. Con quali conseguenze sulla salute pubblica? L'osservazione, unita alla nostra esperienza diretta nel settore dell'agroalimentare, ci ha indotto ad ipotizzare sempre più spesso correlazioni tra la presenza di scie chimiche, da un lato, anomalie meteorologiche e strane patologie vegetali presenti nelle colture, dall'altro.
Si è quindi deciso di istituire un Comitato dell'Alta Tuscia contro le scie chimiche al fine di eseguire un monitoraggio del territorio attraverso analisi del suolo e delle acque, i cui risultati hanno riscontrato la presenza di metalli, in particolare alluminio e bario, in valori abnormi. È prioritario informarsi ed avere delle risposte chiare del fenomeno, per questo motivo il Comitato ha organizzato una conferenza pubblica per il 13 febbraio 2010 nella Sala della Provincia di Viterbo, invitando a relazionare alcuni referenti di spicco del panorama nazionale.....CONTINUA

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