A circa 55 centimetri di profondità è stato rinvenuto il cranio di un uomo con mani amputate che coprivano i suoi occhi. La mandibola e le vertebre presentano chiari simboli di decapitazione. Questo ritrovamento ha sconcertato gli archeologi, soprattutto per la zona della scoperta, visto che la maggior parte di crani decapitati appartenenti alle civilizzazioni inca, nazca, moche o huari, sono stati portati alla luce nei pressi delle Ande. Oltre alla zona, questo magnifico reperto risulta essere molto più antico rispetto agli altri crani con segni di decapitazione. L'investigatore dell'Istituto Max Plank, Domingo Salazar García, è stato il responsabile della datazione usando il collagene delle ossa e sottoponendolo all'esame del carbonio 14. Il soggetto aveva circa 30 anni quando fu assassinato con un'arma, probabilmente una pietra, molto affilata
Gli archeologi stanno formulando varie ipotesi per spiegare questo strano ritrovamento: "in molte occasioni si mutilavano i nemici sconfitti e i loro resti venivano esposti come trofei, usando un palo o una corda", spiega García. Tuttavia, il fatto che questo cranio fosse stato sepolto con mani amputate a coprire i suoi occhi, potrebbe essere un messaggio religioso. 'Che io sappia, non esiste nessun'altra sepoltura simile, scoperta fino ad ora', dichiara l'archeologo. Non esiste per il momento nessuna spiegazione su questo straordinario reperto. Solo dopo uno studio antropologico completo, probabilmente si potranno avere maggiori dettagli.