sabato 11 agosto 2012

Criovulcanesimo, cosa è?


Un criovulcano è, letteralmente, un vulcano ghiacciato. Più in generale, si definisce criovulcanismo (criovulcanesimo) l'insieme dei fenomeni collegati all'attività vulcanica attualmente individuata su diversi corpi ghiacciati del sistema solare, quali, tipicamente, Encelado, Titano e Tritone, e possibilmente numerosi altri satelliti naturali del sistema solare esterno o oggetti della fascia di Kuiper.
708px-Fountains of_Enceladus_PIA07758
I pennacchi di Encelado, probabilmente fonte principale di materia per l'Anello E di Saturno, fotografati dalla sonda Cassini nel 2005
I fenomeni di natura criovulcanica prevedono l'eruzione di acqua, ammoniaca o composti del metano, invece della lava che caratterizza il vulcanismo dei pianeti terrestri. Queste sostanze, talvolta designate con l'appellativo generale di criomagma, sono solitamente allo stato liquido, e talvolta allo stato gassoso. Dopo l'eruzione, il criomagma condensa per via dell'esposizione alle gelide temperature ambientali.
Vi sono speculazioni riguardo alla possibilità che il criovulcanismo di Titano possa opsitare vita extraterrestre.

1280px-Enceladus Cold_Geyser_Model
Modello di "geyser freddo" su Encelado
L'energia necessaria per sostenere fenomeni di natura criovulcanica sembra provenire principalmente dall'interazione mareale tra il satellite naturale e il pianeta madre, tipicamente un gigante gassoso.
Secondo un'ipotesi meno accreditata, ma comunque degna di nota, i depositi superficiali di materiale ghiacciato translucente potrebbero generare un effetto serra sotterraneo in grado di accumulare progressivamente calore.

Criovulcanesimo su Encelado, luna di Saturno.

Le spettacolari immagini di un enorme getto d'acqua riversato su Saturno da una delle sue lune, Encelado, sono state catturate da Herschel, l'osservatorio spaziale dell'Agenzia Spaziale Europea(ESA) e hanno permesso di risolvere il mistero della presenza di acqua nell'atmosfera del pianeta degli anelli.
La presenza di acqua negli strati alti dell'atmosfera del secondo piu' grande pianeta del sistema solare era noto da molti anni, ma non esisteva certezza fino ad oggi di quale potesse esserne la fonte. Le nuove osservazioni hanno permesso di verificare la presenza di un grande anello di vapore d'acqua che circonda Saturno e che viene continuamente alimentato da un getto proveniente da una delle sue lune. Encelado ne espelle infatti circa 250 chilogrammi al secondo attraverso numerosi getti liberati dalla regione del Polo Sud.
Encelado è un satellite naturale di Saturno, scoperto il 28 agosto 1789 da William Herschel. È il sesto satellite naturale di Saturno in ordine di grandezza. Fino al passaggio delle due sonde Voyager, all'inizio degli anni 1980, le caratteristiche di questo corpo celeste erano poco conosciute, a parte l'identificazione di ghiaccio d'acqua sulla superficie. Le sonde hanno mostrato che questo satellite ha un diametro di soli 500 km e riflette quasi il 100% della luce solare. La Voyager 1 ha permesso di scoprire che Encelado orbita nella regione più densa dell'anello E di Saturno mentre Voyager 2 ha rivelato che nonostante le sue piccole dimensioni il satellite presenta regioni che variano da superfici antiche con molti crateri da impatto a zone recenti datate circa 100 milioni di anni.
Fonte

Lousiana (USA) - Voragine si apre improvvisamente.

Una voragine si è aperta improvvisamente in un terreno in Assumption Parish (Louisiana).
I geologi interpellati, ritengono che forse dipenda dallo sfruttamento delle  miniere sotterranee di sale, che potrebbero aver causato il sinkhole. 
La voragine  misura  324 metri di diametro di 50 metri di profondità, ma il   punto è profondo  arriva a 128 metri circa.
Altro fenomeno "strano" che sta preoccupando la popolazione della Lousiana (USA) e già segnalato in questo blog (Clicca qui), è la presenza di bolle risalaenti in superfice in diversi fiumi della zona. probabilmente bolle metanifere. 




Eruzione di un vulcano sottomarino in Nuova Zelanda, emerge una isola di pomice.

Wellington - (Adnkronos/dpa) - La gigantesca isola galleggiante è stataavvistata nell'Oceano Pacifico, a metà strada fra le isole Tonga e la Nuova ZelandaUna immensa isola galleggiante di pomice è stata avvistata nell'Oceano Pacifico meridionale, lasciando intendere che sia avvenuta un'eruzione sottomarina nell'area, a metà strada fra le isole Tonga e la Nuova Zelanda. Lo ha reso noto il ministero neozelandese della Difesa.
Una missione scientifica è già partita a bordo di una unità della marina per raccogliere alcuni campioni di pomice. Secondo le prime stime, grazie ai dati raccolti da una ricognizione aerea, l'isola si estende su 7.500 chilometri quadrati.
L'isola potrebbe essere frutto dell'eruzione del vulcano sottomarino Monowai, vicino alle isole neozelandesi Kermadec, ad un migliaio di chilometri a nord est di Auckland. Sarebbe la terza eruzione in pochi giorni, dopo che si è risvegliato lunedi notte il monte Tongariro da un sonno di 115 anni, seguito il giorno dopo dal vulcano di White island.
Quest'ultimo è il vulcano più attivo del Paese, con continue emissioni di vapori, ma non eruttava da 12 anni. "E' la cosa più magica che abbia visto in 18 anni sul mare", ha detto il tenente Tim Oscar che ha potuto osservare l'isola di pomice. "E' una specie di zattera di pomice che si alza e si abbassa con le onde -ha riferito- le rocce emergono circa 60 centimetri dal mare e brillano bianche al sole. Sembrano di ghiaccio".

Fonte

BANNER

ADD/THIS

Bookmark and Share
webso OkNotizie