sabato 2 febbraio 2013

Seljord (Norvegia) - SELMA il mostro del lago.


Situato in posizione panoramica, il piccolo villaggio di Seljord è conosciuto soprattutto come la dimora del serpente Selma, mostro simile a quello di Loch Ness che si dice abiti le profondità del Lago Seljordvatn.Facendo qualche escursione a piedi nei dintorni potreste incontrare anche altri misteriosi abitanti della zona, quali le malefiche donne trollLjose-SigneGlima e Tårån che si racconta bazzichino sulle vette circostanti, noi non le abbiamo viste, ma gli abitanti della zona assicurano che ci sono eccome.Seljord ha anche ispirato alcune tra le più note leggende popolari norvegesi, come quelle di Asbjørnsen e quella dei “tre caproni” di Moe.

Immagini tratte dal Video dell'ultimo avvistamento di Agosto 2012

STORIA DI SELMA
La prima testimonianza dell'esistenza di Selma nel Lago Seljordvtn risale all’estate del 1750, quando Gunleik Andersson-Verpe, abitante nella vicina Bø fu attaccato da un “cavallo marino” mentre attraversava lo specchio d'acqua con una barca a remi. Nel 1880 Bjørn Bjørge e sua madre Gunnhild raccontarono di aver ucciso una bizzarra lucertola mentre stavano facendo il bucato nel lago, e da allora, quasi ogni estate (Selma sembra preferire il dolce tepore estivo), diversi testimoni hanno avvistato le pinne e la gobba di questa veloce creatura del lago. Secondo la maggior parte degli avvistatori, la creatura ha le dimensioni di un grosso tronco o poco più; alcuni l'hanno descritta come un' anguilla, mentre per altri assomiglia piuttosto a una lumaca o a una lucertola o a un coccodrillo. Anche per quanto riguarda la lunghezza i pareri sono discordi: alcuni parlano di 25-30 m, ma secondo altri la lunghezza è di almeno 50 m. Alcuni filmati amatoriali girati nel 1988 e nel 1993 rivelano una serie di gibbosità nell'acqua, la scarsa qualità della pellicola rende queste prove inattendibili. I ricercatori restano quindi aperti a ogni possibilità, ma hanno comunque fatto notare che il lago è troppo piccolo per ospitare creature lunghe più di 7 m.
Come nel caso di Nessie, il mostro di Loch Ness in Scozia, anche Selma ha alimentato il folklore locale e richiamato in zona numerosi turisti che sperano di trovare le prove dell'esistenza del mostro nelle buie profondità del Seljordvatn (un lago circondato da fitte pinete, lungo 14 km, largo 2 km e profondo 157 m). Nel 1977 il giornalista svedese freelance Jan-Ove Sundberg scandagliò il lago con un sonar e scoprì alcuni grandi oggetti che si muovevano all'unisono, prima di prendere delle direzioni diverse. Nell'estate del 1998 il giornalista è tornato al lago con un'èquipe di 11 persone e ha trascorso 17 giorni a setacciare l'acqua con uno strumento per le rilevazioni visive e persino con un piccolo sottomarino, dotato di tre telecamere subacquee, sonar e braccio mobile. Secondo Sundberg il serpente non appartiene a nessuna specie nota e ha diverse caratteristiche mai osservate in altri animali, come la capacità di muoversi sul pelo dell'acqua a notevole velocità e di spostarsi in verticale. Emerge dall’acqua per lunghi periodi con il dorso, la testa o il collo, o tutti e tre contemporaneamente, e si sposta molto rapidamente, raggiungendo forse la velocità di 25 nodi.
Il consiglio comunale di Seljord e il campeggio in riva al lago hanno finanziato la ricerca di Sundberg, sperando che la pubblicità richiamasse i turisti in zona, cosa che è puntualmente avvenuta. Il villaggio, infatti, ha già tratto notevoli vantaggi dalla supposta presenza del mostro grazie all'apertura del Centro del Serpente del Lago, che sorge lungo la strada che attraversa il centro cittadino e racconta le verità segrete del personaggio più illustre di Seljord. Il consiglio comunale di Seljord ha inoltre deciso di sostituire il suo stemma con un Selma giallo su sfondo rosso.
Fonte

Il Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP)

Schema della caldera dei Campi Flegrei con indicazione del pozzo profondo in programma nell'ultima fase del progetto CFDDP.Il Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP) è un progetto internazionale di ricerca scientifica finalizzato alla comprensione della dinamica vulcanica dei Campi Flegrei e dei meccanismi che generano i fenomeni di sollevamento ed abbassamento della caldera (bradisisma). Il progetto prevede l’esecuzione di due perforazioni; la prima, già esecutiva, si spingerà fino 500m di profondità (pozzo pilota); la seconda, ancora in progetto arriverà fino a 3.5km circa.


La perforazione ha raggiunto 222.5 m di profondità alla fine di Luglio 2012. Dal 31 Luglio, sono temporaneamente terminate le attività di perforazione del pozzo pilota, che sono riprese il 12 Novembre 2012 con una nuova strumentazione, tecnologicamente più avanzata di quella utilizzata per la parte superficiale. Entro la prima settimana di Dicembre, si raggiungeranno i 500 m di profondità previsti, e tutte le attività di cantiere nell'area termineranno. Prima dell’inizio della perforazione nell’area di cantiere sono stati installati strumenti per il controllo delle micro-deformazioni orizzontali e verticali del suolo, mentre la trivella è stata dotata di sensori per il controllo in continuo, all’interno del pozzo, di tutti i parametri necessari (pressione, temperatura, emissioni di gas, ecc.) per garantire lo svolgimento delle operazioni in massima sicurezza. La testa pozzo è dotata di un doppio “blow-out preventer”, un dispositivo che garantisce la massima tenuta del pozzo, anche in caso di risalita di fluidi in pressione.
Non è stato riscontrato nessun problema tecnico o di altra natura nel corso della perforazione. E’ stato eseguito un logging del pozzo, vale a dire un rilievo elettronico, con speciali sensori calati in pozzo, che servirà a definire con precisione i principali parametri fisici delle rocce, e confrontare i risultati con quelli delle stratigrafie che i vulcanologi stanno eseguendo sui prodotti incontrati durante la discesa della trivella.
Lo step successivo alla fine della perforazione sarà quello di installare all’interno del pozzo dei sensori tecnologicamente avanzati per la misura della temperatura, delle deformazioni del suolo e della sismicità. Queste misure saranno di grande utilità per l'identificazione dei precursori di una possibile eruzione.
Si prevede di ottenere un primo quadro generale dei risultati verso la fine del prossimo Dicembre.

Profondità raggiunta (01 Dic., 23:30 GMT): 502 m

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