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domenica 23 novembre 2014

Libro "La falsa teoria del clima impazzito" di Sergio Pinna

Le rilevazioni disponibili dicono che la temperatura media del Pianeta è cresciuta di circa 0,8° dalla metà del XIX secolo ad oggi. Si ritiene che questo riscaldamento globale sia stato prodotto in massima parte dall’incremento della CO2 atmosferica e che abbia indotto un cambiamento nei caratteri generali del clima, causando un forte aumento – per entità e frequenza – di svariati fenomeni estremi; se la prima parte di tale teoria rientra nel campo delle ipotesi non ancora pienamente provate, la seconda è in pratica una vera e propria invenzione. Il volume è appunto dedicato alla dimostrazione di come, in base all’analisi dei dati statistici, non siano individuabili dei mutamenti apprezzabili per uragani, tornado, precipitazioni intense, episodi termici fuori norma ecc. Nel corso del testo l’Autore non si limita alla sola trattazione delle questioni climatologiche, ma cerca anche di spiegare quei processi che, coinvolgendo il sistema mediatico ed ampi settori del mondo scientifico, hanno portato alla creazione della realtà virtuale del clima impazzito.
Lo trovate qui
Sergio Pinna.Sergio Pinna, professore ordinario di Geografia all’Università di Pisa, ha un’attività scientifica orientata prevalentemente verso questioni ambientali, rischi naturali, cambiamenti climatici, rapporti tra clima e uomo, bioclimatologia.

giovedì 2 gennaio 2014

Clima: scoperta maggiore sensibilita' a CO2


Londra, 2 gen. - La temperatura media del nostro pianeta salira' di almeno 4 gradi entro il 2100 e potenzialmente piu' di 8 gradi entro il 2200, secondo la stime di un gruppo di scienziati che ha scoperto che il clima globale e' molto piu' sensibile all'anidride carbonica di quanto si pensasse. Il rimescolamento dell'aria nell'atmosfera contribuisce all'incertezza delle previsioni formulate dai modelli che riguardano il riscaldamento globale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, e' stato condotto alla University of New South Wales di Sidney, Australia.
  I modelli climatici che simulano in modo piu' realistico questo processo di miscelazione, si legge nella ricerca, suggeriscono che il riscaldamento del clima terrestre in risposta ad un raddoppiamento della concentrazione di anidride carbonica, potrebbe appartenere alla fascia alta, tra le previsioni finora diffuse. Le incertezze nella sensibilità' climatica prevista - che riguardano l'entita' del riscaldamento globale causato da influenze esterne - oscillano in un intervallo da 1,5 a 5 gradi Celsius, in corrispondenza di un raddoppiamento della CO2 atmosferica. Steven Sherwood e colleghi hanno scoperto che circa la meta' della incertezza della sensibilita' climatica e' da attribuirsi alla miscelazione convettiva nella troposfera, che influenza la copertura delle nuvole. Le nuvole di basso livello riflettono la luce solare in arrivo dallo spazio raffreddando il clima, e di conseguenza la diminuzione delle nubi basse tenderà' a far aumentare il riscaldamento e la sensibilità' del clima. I modelli del team suggeriscono che le nuvole basse diminuiranno e che la sensibilità' climatica sara' probabilmente superiore a 3 gradi centigradi, ossia di gran lunga superiore al limite inferiore attualmente stimato di 1,5 gradi Celsius. (AGI) .
Fonte

mercoledì 16 ottobre 2013

Inverno 2013/2014 freddo? Caldo?

Meteo, gli esperti: «Sarà inverno mite, temperature sopra la media di 2 gradi»

Buone notiize per il meteo a Nordest, almeno nelle previsioni:
 sarà infatti un inverno con temperature al di sopra delle medie stagionali, 
fino a febbraio 2014: sono modelli di previsione su grande scala che arrivano da Iri,
 l'International Research Institute for Climate & Society americano, dal Centro 
europeo di previsione meteo e dal Met, l' ufficio inglese per la meteorologia. Per l'Italia, 
in particolare, la stagione sarà meno freddadel solito specie sul versante dell'Alto e Basso
 Adriatico. Lo conferma Guido Visconti,direttore del Cetemps, Centro di eccellenza del
 ministero dell'Università e Ricerca su tecniche di telerilevamento e modellistica numerica
 per la previsione di eventi meteorologici severi.Visconti, ordinario di Fisica atmosferica 
all'Università dell' Aquilaaggiunge che le temperature «saranno più alte nel sud Europa, 
in particolare in Grecia e 
Albania, ma anche in Italia saranno di uno o due gradi al di sopra dellamedia. Un'estate 
più calda fa sì che in autunno i mari rimangano più caldi - spiega Visconti - il mare 
mantienele temperature per un periodo più lungo e questo favorisce anche fenomeni 
meteo estremi».Uno degli effetti del riscaldamento climatico, l'aumento della temperatura
 del mareMediterraneo, è poi all' origine dell'immigrazione di specie vegetali e animali
 finora non presenti nell'Adriatico e nel Tirreno. E l'effetto sui raccolti? «A livello 
globale - spiega Visconti - c'è una tendenza ad anticiparli, perchè la maturazione avviene 
prima, come accaduto per esempio per l'uva. Certe specie, invece, tendono a scomparire,
soprattutto quelle tipiche delle zone montane. La vegetazione è abituata a una certa 
temperatura, se questa si innalza può far sì che prodotti naturali scompaiano o crescano 
solo a quota più elevata». Conseguenza del riscaldamento globale è che si ha sempre 
meno neve.«Anche a livello globale - conclude lo studioso - le precipitazioni nevose 
negli ultimi vent'anni sono diminuite di oltre il 15%. Inverni strani come quello di due
 anni fa non rappresentano la tendenza, sono eccezioni. Possono esserci, però, anche
 fenomeni generati dallo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord. La scorsa primavera, 
particolarmente piovosa e fredda, da alcuni è stata attribuita allo scioglimento dei 
ghiacci, ma ciò dimostra che conosciamo ancora poco su questi meccanismi». Intanto 
una visione di insieme deimodelli di previsione per i prossimi mesi sono disponibili sul 
sito Iri della Columbia University.
"Secondo alcune previsioni di meteorologi europei, questo inverno sarà il più freddo degli ultimi 100 anni....


Un fenomeno naturale sarebbe all'origine di questa ondata di freddo che sta per colpire...l'Europa: la fusione dei ghiacci nell'Artico, la quale  provocherebbe il raffreddamento degli oceani, causando la formazione di correnti d'aria fredda pronte a invadere il nostro continente in quest'inverno.
Questa profezia ricorda ovviamente quello di Laurent Cabrol, meteorologo presso Europa 1. Quest'ultimo aveva annunciato un'estate 2013 super rovente... ma è avvenuto piuttosto il contrario...
Uno dei meteorologi all'origine di questa informazione, il tedesco Dominik Jung,  del sito wetter.de,  ha affermato su Twitter... "che è impossibile per il momento, dire  se questo inverno sarà il più orribile per 100 anni".  Ma poi sostiene che l'inverno 2013/2014 sarà probabilmente "estremamente ghiacciato".  "
E qui interrompo l'articolo della giornalista del sito DH.be
Ma, al riguardo di tale previsione catastrofica, un altro giornalista, P.Gosselin del sito http://notrickszone.com, in suo articolo del 26 settembre u.s. ("Jung’s Initial Winter Speculation Morphs Into “A Killer 2014-Winter Forecast”) afferma  che: "The two recent French reports cited above are just the latest. A few days ago I saw the same stuff in Russian and Italian media", cioè vi sono altri articoli, russi e italiani (???) che confermerebbero tali previsioni...
Aggiungo io: all'inverno mancano ancora 2 mesi e, si sa, le previsioni su come sarà l'inverno 2013-14 è una impresa ardua, al limite della credibiltà, anche quando la previsione viene formulata a dicembre, figuriamoci a settembre!

martedì 18 giugno 2013

Clima pazzo, arrivano i granchi a Mosca.

L’inizio della stagione estiva ha offerto ai moscoviti non poche sorprese legate alla natura. Tra di essi, non solo i capricci del tempo, ma anche gli evidenti mutamenti della flora e della fauna dei parchi cittadini. Forse il riscaldamento globale, di cui gli scienziati parlano già da anni, apporta le sue correzioni all’ambiente molto più in fretta di quello che si pensava.


L’insolitamente breve primavera ha afflitto gli abitanti della capitale con un’invasione di Bibionidae e di Acari della foresta. Ma all’inizio dell’estate sono arrivate anche delle buone notizie: per esempio, nel corso superiore della Jauza sono comparsi granchi e ghiozzi. È un segnale affidabile che il fiume è diventato più pulito. I pescatori più accaniti confermano all’unisono che la scardola locale ha acquisito forme più consistenti ed è diventata simile al suo omologo del sud, che abita nelle acque del Don e del Kuban’. Nelle reti sono apparse anche delle lasche di dimensioni sorprendenti, di cui in passato si poteva solo leggere nei libri del naturalista russo del XIX secolo Leonid Sabaneev. Nei laghetti di Mosca hanno iniziato a gracidare le rane, quasi raddoppiate, in modo assolutamente inaspettato. Sulla riva, invece, camminano delle vocianti casarche comuni di color rosso chiaro, arrivate da chissà dove. E sono solo alcuni dei segni del cambiamento in atto. Piante e animali reagiscono piuttosto in fretta ai mutamenti climatici, spiega il coordinatore del programma per la tutela della biodiversità del Fondo mondiale per la natura (WWF) di Russia, Vladimir Krever:
Cambia la popolazione di molte specie, cambia l’habitat di loro diffusione. La tendenza è chiara: le specie settentrionali vanno ancora più a nord, mentre quelle meridionali le seguono a ruota. Non possiamo dire che tra cinque anni nella oblast’ di Mosca cresceranno le banane o le ananas, ma possiamo dire che lo spostamento e la limitazione dell’habitat dell’orso e dell’orso polare avverranno in un futuro prossimo.
È indispensabile tenere conto dell’influenza del clima, ma in ogni caso concreto occorre anche valutare tutti i nessi di causa-effetto, come dice, nel richiamare alla prudenza nelle conclusioni, il direttore del programma “Klimat i energetika” (Clima ed energetica) Aleksej Kokorin:
Come esempio posso riportare la comparsa dello squalo nella zona di Vladivostok: si sono avuti come risultato anche degli incidenti seri, sono morte delle persone. È un caso che viene studiato da più parti. È stato chiarito che là vi era la contemporanea influenza di alcuni fattori: sia le acque più calde, cosa legata la clima, sia il cosidetto cibo addizionale; avevano cioè buttato pezzi di carne come esca per il pesce, ma ciò aveva attirato gli squali. Bisogna dire che questa è una situazione tipica. Per le stesse rane e zanzare potrebbe essere importante in una certa misura il clima, ma forse vi è anche un’altra causa. È difficile stabilire in quale proporzione.
I ricercatori dell’Università britannica di York hanno studiato i cambiamenti dell’habitati di 2000 diverse specie biologiche, dalle alghe ai mammiferi, negli ultimi 40 anni. Le loro conclusioni sono pienamente accertate: animali e piante si spostano dall’equatore verso i poli. Tra l’altro, la velocità media del loro spostamento è di 17 chilometri al decennio, tre volte più rapidamente di quello che si pensava prima.
Se continuerà così, prossimamente i moscoviti assisteranno all'occupazione volatile, strisciante, saltellante e vegetale della capitale da parte di specie vegetali e animali provenienti dal sud. Quanto sia positivo è argomento per un discorso a parte, ma motivi per stupirsi ce ne saranno ancora molti.

domenica 5 agosto 2012

Global Warming - In Sicilia avvistato raro esemplare di gambecchio collorosso (Calidris ruficollis) un piccolo limicolo che di solito nidifica in Siberia.

Avvistato in Sicilia un piccolo limicolo che di solito nidifica in Siberia. Si tratta del rarissimo gambecchio collorosso (Calidris ruficollis) osservato nei giorni scorsi alla Riserva naturale orientata dei Pantani della Sicilia Sud orientale, da un gruppo di volontari della sezione Lipu di Ragusa. «L'esemplare, che solitamente nidifica nella tundra all'estremo Est della Siberia e sverna nel Sud-Est asiatico, in Australia e in Nuova Zelanda, si presentava nella sua splendida livrea riproduttiva caratterizzata da guance e petto rosso-arancio molto acceso ed è stato identificato in mezzo alle migliaia di altri limicoli appartenenti a diverse specie, tra cui il comunissimo gambecchio (Calidris minuta) e altre come piro piro boschereccio, pantana, cavaliere d'Italia e piovanello» hanno dichiarato dalla Lipu. L'evento è straordinario per l'Europa: in Italia rappresenta il secondo avvistamento della specie e in Sicilia il primo, hanno informato gli ambientalisti. Di solito, infatti, la rotta migratoria di questa specie attraversa tutta l'Asia nella porzione più orientale. Durante la migrazione alcuni individui, per ragioni ancora non completamente note, seguono a volte esemplari di specie simili (ad esempio il gambecchio comune) la cui rotta migratoria è invece tipicamente europea. «Auspichiamo che l'amministrazione regionale siciliana completi al più presto l'iter di regolamentazione della neonata riserva coniugando le esigenze di tutela della natura con il rispetto delle istanze dei produttori agricoli della zona - ha sottolineato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu - Questo consentirebbe all'Azienda foreste demaniali, l'ente gestore della Riserva naturale orientata dei Pantani della Sicilia Sud Orientale, di avviare quelle attività che è opportuno intraprendere per valorizzare l'enorme potenziale naturalistico dell'area». In effetti questo ennesimo avvistamento di specie rare o minacciate nell'area dei Pantani della Sicilia Sud Orientale è un'ulteriore conferma di come questo complesso sistema di specchi d'acqua costieri rappresenti una delle zone umide più importanti d'Italia.
Fonte


martedì 17 agosto 2010

Polo Nord - secondo scienziati di Mosca, si scioglierà prima del 2080.

L’Artico si sta sciogliendo più velocemente di quanto ci si aspettasse. E la perdita di ghiaccio per questa stagione potrebbe toccare i livelli record raggiunti tre anni fa. Lo ha fatto sapere l’Agenzia per l'ambiente russa.

Gli ultimi dati in mano agli scienziati mostrano che il ghiaccio dell’Oceano Artico copriva circa 10,8 milioni di chilometri quadrati a giugno di quest’anno, meno che nello stesso periodo del 2007 quando aveva raggiunto un minimo storico. Anche se il record negativo è stato toccato il 16 settembre 2007 con un restringimento della superficie ghiacciata a 4,14 milioni di chilometri quadrati, rilevati dal National snow and data center degli Stati Uniti. “Il ghiaccio potrebbe arrivare al 30% in meno della media del periodo 1979-2000”, ipotizza Alexander Frolov, capo del Servizio federale di monitoraggio ambientale e idrometeorologico russo. 

Gli scienziati, sia russi sia americani, indicano nel riscaldamento globale la causa di questo fenomeno. Fenomeno che potrebbe ridurre a zero il ghiaccio nell’Artico in estate entro poche decadi. Prima dunque del 2080, l’anno indicato dalle previsioni dell’Ipcc, Intergovernmental panel on climate change, il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni unite - l’Organizzazione meteorologica mondiale, Wmo, e il Programma Onu per l’Ambiente, Unep, - allo scopo di studiare il riscaldamento globale.

mercoledì 2 dicembre 2009

Mosca - dal 1879 mai un Novembre così caldo,quasi +5°C. oltre la media,

(ANSA) - MOSCA, 2 DIC - Il mutamento del clima sembra avere un'ulteriore conferma dal record assoluto del mese di novembre a Mosca, che e' risultato il piu' caldo e anche il piu' buio nei 130 anni della storia dell'osservazione meteorologica. La temperatura media e' stata di 3,5 gradi contro una media stagionale di 1,2 sotto zero: quindi quasi 5 gradi al di sopra. Non solo. In novembre il sole a Mosca si e' visto meno di otto ore, contro una media di 32 ore (ma lo scorso anno furono 51): una metropoli sprofondata nel buio o nel grigio per quasi 30 giorni consecutivi.....CONTINUA CLICCA QUI

lunedì 30 novembre 2009

Clima - La geologa Joelle Russel spiega come il riscaldamento globale incide su venti e correnti.


Le acque dell’Oceano Atlantico si stanno progessivamente raffreddando. Non è una notazione da bagnanti, ma il risultato di rigorosi studi pubblicati su riviste di settore e realizzati da diversi atenei americani ed europei. Joelle L. Russell, docente di Scienze geologiche all’università dell’Arizona, è tra gli esperti che si sono interessati alla questione, e in occasione del Forum sui cambiamenti climatici promosso a Viterbo da Greenaccord, ha presentato con dovizia di tabelle e grafici tridimensionali la situazione presente e futura, mettendola a confronto con il recente passato.
Con una cupa premessa: le previsioni più pesimistiche si sono rivelate migliori della realtà. In estrema sintesi, e per quanto il rigore degli indicatori scientifici possa essere tradotto con efficacia in parole, il quadro è il seguente. Le emissioni di anidride carbonica e clorofluorocarburi provocano il surriscaldamento della temperatura globale e l’ormai noto buco di ozono, che a loro volta generano un fenomeno lento ma crescente di scioglimento delle calotte polari. Questo è in parte cosa nota; ciò che risultava meno preoccupante, e che invece va configurandosi come un’emergenza, è il cambiamento dei venti e il conseguente raggelarsi di alcune correnti marine.....CONTINUA

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