E’ appena iniziato il nuovo anno e ci aspettano ancora alcuni mesi invernali prima della primavera e del conseguente ritorno di un clima più mite. Quindi ancora un periodo freddo ma è possibile prevedere se le temperature saranno più o meno rigide? E’ quanto ha cercato di appurare una ricerca dell’IBIMET, l’istituto di biometeorologia, che ha raccolto dati e informazioni da siti come laNasa o il Noaa per cercare di fornire una risposta più precisa possibile.
L’indagine è giunta alla conclusione che i primi mesi del 2013 avranno delle temperature al di sotto delle medie stagionali e quindi, secondo le analisi effettuate, dovremmo aspettarci un clima decisamente rigido. Tuttavia, nonostante un deciso miglioramento negli strumenti a disposizione dei ricercatori, risulta comunque difficile fare delle previsioni certe a lungo termine e quindi le conclusioni tratte potrebbero non risultare attendibili.
Alcune riflessioni è invece necessario fare sui numeri che illustrano le condizioni della nostra atmosfera che ha subito notevoli variazioni negli ultimi anni. L’inquinamento prodotto dalle auto, dalle abitazioni e dalle industrie continua a far salire il livello dell’anidride carbonica che ha toccato limiti mai raggiunti in precedenza. Alla fine di Novembre le misurazioni hanno infatti rilevato come siano 392,92 le parti per un milione presenti nell’aria a dimostrazione di come l’atmosfera sia sempre ogni giorno che passa più sporca.
Un altro dato che potrebbe avere effetti non proprio positivi è quello sulla temperatura della terra che sempre a Novembre è stata di 0,67°C superiore alla media dell’ultimo trentennio facendo risultare il mese come il quinto Novembre più caldo dal 1800 ad oggi mentre in alcune zone come Stati Uniti occidentali, Messico, Sud America, Russia orientale, Australia e gran parte dell’Europa addirittura è stato quello più mite di tutti i tempi. Se consideriamo che il Novembre più caldo a livello mondiale è stato quello del 2004 vediamo come negli ultimi anni il freddo si sia decisamente attenuato a causa di uninnalzamento delle temperature che non accenna a diminuire.
Il passare degli anni sta comportando dunque notevoli cambiamenti dal punto di vista climatico che potrebbero condizionare la vita dell’uomo in un futuro più o meno remoto. Alle base di queste variazionicause naturali ma anche incuria e poco rispetto di un ambiente che meriterebbe senza dubbio maggiore rispetto e pulizia.