Visualizzazione post con etichetta storia occulta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta storia occulta. Mostra tutti i post

martedì 2 giugno 2015

Il libro del giornalista tedesco Karl Brugger rivela una storia incredibile. Antichissime città perdute nel cuore delle foreste brasiliane custodiscono segreti legati alla discesa di esseri di altri mondi.

Gli alleati eletti
L’avventura del giornalista tedesco Karl Brugger ha inizio in un bar di Manaus, Brasile, il 3 Marzo 1972. La lunga permanenza nelle foreste amazzoniche e la profonda conoscenza delle tradizioni indios gli permettono di entrare in contatto con Tatunca Nara, ultimo capo della sconosciuta tribù degli alleati eletti, gli Ugha Mongulala.


Foresta dell’Amazzonia, custode degli antichi segreti di Akakor Il racconto che segue, conservato nei libri sacri della Cronaca di Akakor, noti come Il Libro del Giaguaro, Il Libro dell’Aquila, Il Libro della Formica e Il Libro del Serpente d’Acqua, segna per sempre la sua vita.

Karl Brugger
Nel 13.000 a.C. brillanti navi dorate scesero nelle giungle lussureggianti del Sudamerica, guidate da maestosi stranieri con la carnagione bianca, il volto contornato dalla barba, folta chioma nera con riflessi blu, sei dita alle mani e ai piedi. Il ricordo della loro discesa permane imperituro nella memoria dei nativi.

Dissero di provenire da Schwerta, una costellazione lontanissima con innumerevoli pianeti, che incrocia la Terra ogni 6.000 anni. Sconosciuta la tecnologia in loro possesso: pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliano fulmini e incidono le rocce, la capacità di aprire il corpo dei malati senza toccarlo.

Con infinito amore donarono agli indios il lume della civiltà e gettarono le basi di un impero vastissimo che comprendeva Akakor, la fortezza imprendibile di pietra, nella vallata sui monti al confine tra Perù e Brasile, Akanis in Messico e Akahim in Venezuela, le grandiose città di Humbaya e Patite in Bolivia, Emin sul Grande Fiume e Cadira, e maestosi luoghi sacri: Salazare, Tiahuanaco e Manoa sull’altopiano a sud.

Tatunka Nara
Sotto Akakor, una rete vastissima di 13 città sotterranee, nascoste alla vista degli intrusi, come arterie invisibili percorrono le millenarie foreste brasiliane. La loro pianta riproduce fedelmente Schwerta, la dimora cosmica degli Antichi Padri. Una luce innaturale le illumina all’interno, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria e acqua sin nelle sue profondità.

Il potente dominio, che contava sotto di sé 362 milioni di individui, durò tremila anni quando nell’Ora Zero, il 10.481 a.C., gli Antichi Padri ripresero la via del cielo con la promessa di ritornare. La Terra parve piangere per la loro scomparsa e 13 anni dopo un’immane catastrofe si abbatté sul pianeta e sconvolse il suo aspetto, seminando ovunque morte e desolazione. Gli uomini persero la fede negli Dei, degenerando e commettendo azioni crudeli nei millenni a venire. Seguì un seconda catastrofe. Una stella gigantesca dalla coda rossa impattò la Terra, provocando un immane diluvio.



sabato 14 giugno 2014

L ‘esito delle ricerche effettuate sulla cattedrale di Acerenza (PZ), ed in particolare sulla famiglia Ferrillo Balsa dimostrerebbero che l’erede di Dracula sarebbe sepolta ad Acerenza(PZ),


Maria Balsa, moglie del Conte Giacomo Alfonso Ferrillo, vissuta nel 1500, sepolta nella Cattedrale di Acerenza, sarebbe la figlia del Conte Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come il Conte “Dracula”.
A tale scoperta si sarebbe giunti analizzando il blasone della cattedrale acheruntina e a svelarlo è l’avvocato Raffaello Glinni, dell’archivio storico che porta il suo stesso nome. 
Nell’ambito delle ricerche sulle famiglie nobili in Acerenza nel 1500 ( occorreva  verificare chi avesse portato il dipinto di Leonardo) , è stata naturalmente verificata la famiglia dei Conti Ferrillo –Balsa ,che hanno edificato la cripta nel 1524 circa a seguito di lavori di  ristrutturazione delal cattedrale danneggiata dal sisma  del 1456.

Sulla famiglia Ferrillo tutto era noto, non altrettanto sulla BALSA.
Sulla stessa si sapeva  quanto segue:Le cronache del tempo,( riportate su fonti scritte contemporanee alla stessa  quindi attendibili) ,  dicono con estrema precisione  che la Balsa  era la figlia   del despota ( detto Voivoda)  di una zona tra la Serbia  e la Romania  , come riportato inparticolare in uno scritto coevo ( quindi  molto attendibile)  del 1531 ,riportato sul  volume  D’Elia / Gelao edizioni Osanna e pubblicato da Prandi nel 1958  alle pag. 289/290.
Le cronache la descrivono come orfana giunta in Italia con Skandeberg,  quindi  adottata all’età di 7 anni dal Re di Napoli Alfonso di Aragona che, in virtu’ del  rango elevato, la concede in sposa alla fine del 1400, al nipote Alfonso Ferrillo, conte di Muro Lucano e Signore di Acerenza.
Le narici del naso ed il riccio del drago sono identiche a quelle del signore raffigurato.
Un ipotesi ma se fosse davvero così?
Sulla cattedrale di  Acerenza , ristrutturata  nel 1520 /1524, dai coniugi Ferrillo- Balsa, spicca il Blasone di quest’ultima, un drago alato (n.b con ali di pipistrello all.6 ) che sovrasta , per rango, quello dei Ferrillo;
A questo punto ,tra la serbia e la Romania , l’unico despota che  possedeva nel  blasone simbolo il Drago è il celebre  Vlad III  Basarad o Balsarad- detto   Dracula,  che deriva il nome  proprio da Draco : drago ( nello stemma) , divenuto celebre nel corso del 1800  a seguito del romanzo di fantasia  dello  scrittore  irlandese  Stoker;
Molto validi    quindi gli elementi  secondo i quali la nobile  Balsa , coniuge del Conte Ferrillo,  è probabilmente una discendente s e non addirittura la figlia i Vlad III  l’impalatore,  ( la cui dinastia aveva il  nome
di  Basarad o balsarad ) piu’ noto al mondo come Dracula.
Altre notizie  concordanti  : Il padre di Vlad III, dal nome Vlad II è il co-fondatore  nel 1408  insieme a Sigismondo di Lussemburgo , il padre di Alfonso di Aragona e  Scandeberg ( despota dell’Albania), proprio  dell’ Ordine del Drago, una lega di mutuo soccorso  per  contrastare l’ invasione dei Turchi.

Vlad III  muore giovane  nel 1476 , proprio durante  una battaglia,  ed  è lecito pensare ad una adozione della figlia da parte del Re di Napoli, in virtu’ del citato accordo, che per gli stessi motivi da asilo a Scandeberg.
La divinità rappresentata è la demone biblica Lilith. La rappresentazione della stessa nella cripta è proprio di fronte al Ns. Dracula quindi evidente il riferimento allo stesso . La demone lilith compare nella Bibbia ed è nota per comparire solo di notte e succhiare il fluido vitale agli uomini in particolare i neonati . Per l’effetto rimane incinta ( vedi la foto) e partorisce mostri ( è evidente lo stato interessante per l’ombelico fuori ).
Nella tradizione biblica lilith è la prima ad aver generato un vampiro ( caino) incredibile ma vero.
Il Nome Balsa deriva quindi o da Balcana ( despota dei Balcani) quindi contratto Balsa, o da Basarad , o , ma quale ultima ipotesi,  dal nome della madre   probabilmente un ramo della Famiglia del Balzo ( ma  in questo caso non coincide pero’ il Blasone)  ;
Nel blasone della Balsa oltre il Drago compare infatti  la  Stella :  era il simbolo di Dracula, che diventa despota  proprio l’anno del passaggio della cometa di Halley,
Ne deriva  l’ipotesi che la nostra contessa sia discendente diretta del nostro Vlad III, nella cui leggenda compare proprio una moglie   uccisa dai Turchi ,  ed una figlia salvata dagli zingari : per rivederle  Vlad III fa il  celebre patto con il diavolo;
Della leggenda  si occupò Il noto Regista Francis Ford Coppola  ( lucano di origine) , nel 1992,nel film Dracula.
A conferma nella cripta  vi è una  rappresentazione di S.Andrea Patrono di Romania.

 Ancora  quale nota di colore    una sarcofago funerario vuoto, una effige  di un uomo molto simile perfino nei denti  a Dracula ( vi rimando ad  altra e mail) ed all’ingresso della cattedrale un drago che morde sul collo una donna ed un uomo. Incredibile ma vero.

Raffaello Glinni

venerdì 27 dicembre 2013

Il segreto dei diciotto scheletri giganti del Winsconsin (USA).

Foto scovata negli archivi dello Smithsonian Ethnology Reports, scattata durante una lezione del prof. McGee (nella foto a sinistra), nel quale si vede uno scheletro gigante dalla statura di circa due metri e ottanta, poi venduto alla Smithsonian Institution per la cifra di 500$. Lo scheletro apparterebbe alla cosiddetta cultura dei Mounds Builders
 Nel maggio del 1912, un team di archeologi del Beloit College, in uno scavo realizzato presso il lago Delavan, nel Winsconsin, portò alla luce oltre duecento tumuli con effigie che furono considerate come esempio classico della cultura Woodland, una cultura preistorica americana che si crede risalga al primo millennio a.C.
Ma ciò che stupì i ricercatori fu il ritrovamento di diciotto scheletri dalle dimensioni enormi e con i crani allungati, scoperta che non si adattava affatto alle nozioni classiche contenute nei libri di testo. Gli scheletri erano veramente enormi e, benchè avessero fattezze umane, non potevano appartenere a esseri umani normali.
La notizia ebbe una grande eco e fece molto scalpore, tanto che il New York Times riportò la notizia tra le sue pagine. Forse, a quei tempi, c’era più libertà e meno paura rispetto alle scoperte che potevano cambiare le consolidate credenze scientifiche fondate solo su teorie. Così scrive l’articolista del New York Times nell’articolo pubblicato il 4 maggio 1912:
 “La scoperta di alcuni scheletri umani durante lo scavo di una collina presso il Lago Delevan indica che una razza finora sconosciuta di uomini una volta abitava il Wisconsin Meridionale. [...]. Le teste, presumibilmente di uomini di sesso maschile, sono molto più grandi di quelle degli americani di oggi.
Il cranio sembra tendere all’indietro immediatamente sopra le orbite degli occhi e le ossa nasali sporgono molto al di sopra degli zigomi. Le mascelle risultano essere lunghe e appuntite [...].
 La descrizione dei crani fornita dal New York Times, ricorda molto la forma di quelli appartenenti agli scheletri scoperti recentemente in un’antica sepoltura in Messico , con la differenza che qui abbiamo a che fare con individui alti più di tre metri. Chi erano costoro, e perchè no vi è traccia nella cronologia ufficiale che ci hanno insegnato a scuola?
Si tratta di umani giganti vissuti sul nostro pianeta, e comunque appartenenti alla razza umana? Potrebbe trattarsi di un antico insediamento di Antichi Umani, sopravvissuti alla tragedia di Atlantide? Oppure, si tratta di esseri provenienti da altri mondi, scoperta che corroderebbe la Teoria degli Antichi Astronauti? Difficile a dirsi.

mercoledì 25 dicembre 2013

Mosca - I misteri dei grattacieli di Stalin.


Già durante la sua vita la persona di Iosif Stalin era circondata da mistero e paura. Correvano voci che fosse molto superstizioso. Ricorreva ai servizi di chiaroveggenti, sensitivi ed astrologi. Si dice che proprio il suo astrologo personale gli avrebbe consigliato dove eriggere i sette famosi grattacieli di Mosca chiamati “Sette sorelle” o “alti edifici di Stalin”.

Per capire il perché della tanta importanza attribuita da Stalin al tempo e al posto di costruzione di questi edifici leggendari “La Voce della Russia” si è rivolta all’astrologo e mistico Vladislav Obolonskij:
Come molte altre persone investite di potere assoluto, Stalin aspirava alla immortalità ed aveva una terribile paura della morte. Riteneva che mediante le foto potesse essere colpito da un maleficio, per cui evitava possibilmente di farsi fotografare. Prima di prendere decisioni importanti verificava la sua carta astrologica personale.
Il luogo e la data di inizio della costruzione della sua opera prediletta, ossia degli otto grattacieli (l’ottavo edificio, il Palazzo dei Soviet, che non si riuscì a costruire, doveva essere sito al posto della Cattedrale di Cristo Salvatore) furono scelti dal suo astrologo personale. Queste costruzioni, che erano una specie diziqqurat a forma di piramidi troncate, dovevano contribuire alla creazione sopra Mosca di un fortissimo campo energetico.
La costruzione di tutti questi edifici fu avviata il 7 settembre 1947 precisamente alle 13:00. Vladislav Obolonskij è convinto che non si potesse scegliere un tempo miglire per l’inizio della erezione di queste piramidi moderne:
Si trattava del momento di opposizione di Marte e Jove con Proserpina culminante nel segno della Bilancia che si trovava al vertice del triangolo chiuso formato con Mercurio e il Sole sulla carta astrologica, cioè quando avviene un colossale sprigionamento di energia. Questo periodo è molto adatto per l’avvio di progetti di grande respiro. L’astrologo di Stalin lo sapeva benissimo. Non bisogna neanche dimenticare che Stalin non aveva molto tempo a disposizione. Si rendeva conto che se non avesse approfittato di tale periodo temporale propizio, un’oltra occasione simile non si sarebbe più presentata per alcuni anni. Pertanto proprio il 7 settembre 1947 furono posate le prime pietre del fondamento di questi edifici, sebbene i loro progetti non fossero stati ancora ultimati.
Furono costruiti in tutto sette “alti edifici di Stalin”:
1. Edificio principale dell’Università statale di Mosca situato sulla Collina dei passeri (è favorito zodiacalmente e territorialmente dal pianeta Mercurio che risponde dell’intelligenza e delle conoscenze).
2. Edificio residenziale in Kotelničeskaja naberežnaja (sul lungofiume Kotelničeskaja). È legato a Venere, pianeta che patrocina le arti. Non è quindi un caso che vi avessero ricevuto appartamenti persone di professioni artistiche come la grande ballerina Galina Ulanova, il poeta Evghenij Evtušenko, l’attrice Faina Ranevskaja, il cantante Vladimir Atlantov. Anche se bisogna far notare che vi abitavano, prevalentemente nella vecchia parte dell’edificio costruita negli anni 1938-1940, anche molte famiglie dei comandanti dell’NKVD. Ciò si spiega con il fatto che astrologicamente e geologicamente il primo corpo era protetto da Marte (intelligence, arte militare).
3. Hotel Ucraina. Protetto da Nettuno (viaggi, ospitalità).

BANNER

ADD/THIS

Bookmark and Share
webso OkNotizie