Le acque dell’Oceano Atlantico si stanno progessivamente raffreddando. Non è una notazione da bagnanti, ma il risultato di rigorosi studi pubblicati su riviste di settore e realizzati da diversi atenei americani ed europei. Joelle L. Russell, docente di Scienze geologiche all’università dell’Arizona, è tra gli esperti che si sono interessati alla questione, e in occasione del Forum sui cambiamenti climatici promosso a Viterbo da Greenaccord, ha presentato con dovizia di tabelle e grafici tridimensionali la situazione presente e futura, mettendola a confronto con il recente passato.
Con una cupa premessa: le previsioni più pesimistiche si sono rivelate migliori della realtà. In estrema sintesi, e per quanto il rigore degli indicatori scientifici possa essere tradotto con efficacia in parole, il quadro è il seguente. Le emissioni di anidride carbonica e clorofluorocarburi provocano il surriscaldamento della temperatura globale e l’ormai noto buco di ozono, che a loro volta generano un fenomeno lento ma crescente di scioglimento delle calotte polari. Questo è in parte cosa nota; ciò che risultava meno preoccupante, e che invece va configurandosi come un’emergenza, è il cambiamento dei venti e il conseguente raggelarsi di alcune correnti marine.....CONTINUA
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