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mercoledì 2 gennaio 2013

Nucleare - Tokio irradiata quasi quanto Fukushima.

Alla fine di questo 2012, il blog fa il punto sulla situazione a Tokio proprio in base ai moltissimi dati di EneNews, giungendo ad una serie di inquietanti conclusioni:
Il Cesio nella baia di Tokio è persino più alto di quello di Fukushima - quasi tutto il fondale sarà contaminato entro il 2014;
Tokio sta continuando a subire un fallout radioattivo 5 volte superiore a quello delle prefetture più vicine a Fukushima;
Secondo il Japan Times, l'area metropolitana di Tokio è unabomba a tempo. Gli esperti avvisano dell'accumulo della contaminazione da Fukushima, e del potenziale disastro al secondo più grande lago giapponese;
Il terreno di Tokio è così caldo che dovrebbe essere mandato in una discarica per rifiuti speciali;
Secondo un esperto giapponese, oltre alla fuga dalle prefetture vicine a Fukushima, sempre più cittadini stanno abbandonando Tokio;
I residenti dell'area di Tokio riportano sempre più frequentemente la presenza di cisti e noduli, mentre i dottori minimizzano;
Secondo gli scienziati giapponesi, il quantitativo di radiazioni è "salito in modo significativo" nell'area di Tokio dopo Fukushima. Della catastrofe di Fukushima non si parla più, come se fosse un evento ormai passato, mentre noi sappiamo che quando si tratta di nucleare l'attualità del pericolo rimane viva per decenni. Hanno modo di constatarlo oggi gli abitanti di Tokio, capitale che è tutto fuorché "lontana" dall'epicentro.

sabato 23 luglio 2011

Svizzera - Centrale nucleare di Muhleberg a rischio inondazioni.

Lo storico del clima Christian Pfister ritiene che l'azienda elettrica bernese BKW abbia sottovalutato il rischio di alluvioni nel costruire una centrale nucleare a Mühleberg (BE). Pfister è co-autore di uno studio sulle inondazioni nel Medioevo.
Alla luce dei risultati del suo studio, Pfister suggerisce alla BKW di realizzare un nuovo studio sulla sicurezza della centrale in caso di forti piene dei fiumi Aare e Sarine. Per l'azienda elettrica non c'è però nessun motivo per agire, afferma il portavoce della società Sebastian Vogler in dichiarazioni al "Bund" e al "Tages-Anzeiger". Pfister è però sorpreso da questa reazione: "altre aziende elettriche hanno preso in considerazione i risultati", ha detto ai due quotidiani.
Lo studio ha esaminato le piene del Reno, in particolare nella regione di Basilea, puntualizza però Vogler. Senza essere rielaborati, i risultati non possono essere applicati al fiume Aare e alla zona attorno alla centrale di Mühleberg, afferma. "La BKW non ha però nessuna intenzione di eseguire un'indagine più approfondita", ribatte Pfister.
Questi, in collaborazione con altri storici e idrologi dell'Università di Berna, ha ricostruito in uno studio pubblicato a metà luglio le maggiori piene del Reno degli ultimi 13 secoli. La portata massima è stata raggiunta il primo d'agosto del 1480 quando sotto i ponti di Basilea scorrevano circa 6000 metri cubi d'acqua al secondo (circa sei volte la portata normale).
Questi dati possono ora essere utilizzati per prevedere le future piene massime. Lo studio dimostra tra l'altro che il potenziale distruttivo della natura non può essere valutato solo utilizzando dati delle piene recenti.
(ats)

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