Gli astrofili dell’Afam tra i primi a effettuare misurazioni accurate del corpo celeste che mercoledì sfiorerà il pianeta
. Scoperto da un gruppo di astronomi statunitensi il 10 Gennaio, il piccolo oggetto è stato seguito successivamente anche dagli astrofili dell'Osservatorio di Remanzacco, Giovanni Sosteroed Ernesto Guido, che lo hanno fotografato l'11 ed il 12 Gennaio con dei telescopi automatici controllati via internet, dislocati in Australia e negli Stati Uniti.
L’asteroide battezzato dagli astronomi con la sigla 2010 AL30 sfiorerà il nostro pianeta transitando ad appena 130 mila chilometri (circa un terzo della distanza Terra-Luna), una distanza davvero molto ridotta in termini astronomici.
Tuttavia, date le sue modeste dimensioni, il suo diametro è di appena dieci metri circa, se anche la sua traiettoria si modificasse per qualche motivo imprevisto facendolo entrare in collisione con la terra, il suo impatto con l’atmosfera con ogni probabilità lo disintegrerebbe trasformandolo in uno spettacolare quanto innocuo fuoco d’artificio naturale.
Le misurazioni degli astrofili friulani (tra le prime al mondo) hanno permesso di migliorare la conoscenza della traiettoria seguita dal piccolo corpo celeste. Inizialmente si era sospettato che 2010 AL30 potesse essere un veicolo spaziale di origine terrestre (per esempio lo stadio di qualche vettore Apollo) che ritornava verso la Terra, ma gli ultimi dati ricavati dalle osservazioni, permettono di escludere questa eventualità.
. Scoperto da un gruppo di astronomi statunitensi il 10 Gennaio, il piccolo oggetto è stato seguito successivamente anche dagli astrofili dell'Osservatorio di Remanzacco, Giovanni Sosteroed Ernesto Guido, che lo hanno fotografato l'11 ed il 12 Gennaio con dei telescopi automatici controllati via internet, dislocati in Australia e negli Stati Uniti.
L’asteroide battezzato dagli astronomi con la sigla 2010 AL30 sfiorerà il nostro pianeta transitando ad appena 130 mila chilometri (circa un terzo della distanza Terra-Luna), una distanza davvero molto ridotta in termini astronomici.
Tuttavia, date le sue modeste dimensioni, il suo diametro è di appena dieci metri circa, se anche la sua traiettoria si modificasse per qualche motivo imprevisto facendolo entrare in collisione con la terra, il suo impatto con l’atmosfera con ogni probabilità lo disintegrerebbe trasformandolo in uno spettacolare quanto innocuo fuoco d’artificio naturale.
Le misurazioni degli astrofili friulani (tra le prime al mondo) hanno permesso di migliorare la conoscenza della traiettoria seguita dal piccolo corpo celeste. Inizialmente si era sospettato che 2010 AL30 potesse essere un veicolo spaziale di origine terrestre (per esempio lo stadio di qualche vettore Apollo) che ritornava verso la Terra, ma gli ultimi dati ricavati dalle osservazioni, permettono di escludere questa eventualità.
L’asteroide battezzato dagli astronomi con la sigla 2010 AL30 sfiorerà il nostro pianeta transitando ad appena 130 mila chilometri (circa un terzo della distanza Terra-Luna), una distanza davvero molto ridotta in termini astronomici.
Tuttavia, date le sue modeste dimensioni, il suo diametro è di appena dieci metri circa, se anche la sua traiettoria si modificasse per qualche motivo imprevisto facendolo entrare in collisione con la terra, il suo impatto con l’atmosfera con ogni probabilità lo disintegrerebbe trasformandolo in uno spettacolare quanto innocuo fuoco d’artificio naturale.
Le misurazioni degli astrofili friulani (tra le prime al mondo) hanno permesso di migliorare la conoscenza della traiettoria seguita dal piccolo corpo celeste. Inizialmente si era sospettato che 2010 AL30 potesse essere un veicolo spaziale di origine terrestre (per esempio lo stadio di qualche vettore Apollo) che ritornava verso la Terra, ma gli ultimi dati ricavati dalle osservazioni, permettono di escludere questa eventualità.
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