Consiglio nazionale delle Ricerche, Agenzia spaziale italiana, Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente e Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si sono uniti grazie alla Protezione civile dell'Emilia Romagna per collaborare e dissipare ogni minimo dubbio e aiutare così la gente di quei posti. Grazie ad un rilevamento effettuato poche ore prima della scosa di 5.9, i sistemi radar hanno dato modo agli esperti di studiare i dati poi successivi alle scosse forti, arrivando a dichiarare che molte porzioni di terreno in ampie zone emiliane, vicine all'epicentro, hanno sollevato la terra di 15 centimetri.
L'interferometria differenziale è proprio il sistema utilizzato dagli studiosi per capire questo genere di eventi, come si muovono, che danni causano e che eventi futuri potrebbero sopraggiungere. Il satellite COSMO-SkyMed ha dato modo di accertare poi questi 15 centimetri di dislivello grazie ad un “terzo occhio” che serviva per guardare l'evento in tredimensioni. L'interferogramma ha evidenziato quindi l'innalzamento della terra che si può vedere nelle zone delimitate con il colore rosso; più il colore si porta verso l'azzurro, più la deformazione è trascurabile. Lo spaccamento della faglia sismica, avvenuto a causa del terremoto, viene identificato a 1/2 Km di profondità.
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