ROMA - Le misurazioni svolte dal satellite Esa CryoSat mostrano che "il volume dl ghiaccio Artico è significativamente aumentato questo Autunno". Infatti, come spiega una nota Esa, "il volume del ghiaccio misurato questo autunno è di circa il 50% più alto rispetto allo scorso anno". Infatti, nell'ottobre 2013 CryoSat ha misurato "circa 9mila chilometri cubici di ghiaccio marino, un incremento notevole se paragonato ai 6mila km cubici dell'ottobre 2012".
Nelle ultime decadi, i satelliti hanno mostrato un trend discendente nell'area dell'Oceano Artico coperta dal ghiaccio. Ad ogni modo "il volume attuale del ghiaccio marino si è dimostrato difficile da determinare perché è in movimento e quindi il suo spessore può variare". CryoSat è stato progettato per misurare lo spessore del ghiaccio marino sull'intero Oceano Artico, e "ha permesso agli scienziati, per la prima volta- vantano dall'Esa- di monitorare il generale cambiamento nel volume con accuratezza".
Rispetto alla variazione registrata, "circa il 90% dell'aumento è dovuto alla crescita del ghiaccio pluriennale, che sopravvive attraverso più di una estate senza sciogliersi", mentre è "solo del 10% la crescita del primo anno di ghiaccio", e "un ghiaccio pluriennale spesso indica che la calotta glaciale artica è in buona salute", valuta l'Esa. Il ghiaccio pluriennale di quest'anno "è del 20% in media, o circa 30 centimetri, più spesso dello scorso anno".
L'evoluzione del ghiaccio negli ultimi 4 anni
a delle cose che abbiamo notato esaminando i nostri dati è che di anno in anno il volume del ghiaccio non stava affatto variando quanto variava l'estensione del ghiaccio, almeno nel 2010, 2011 e 2012- dice Rachel Tilling dello UK Centre for polar observation and modelling, che hya condotto lo studio- non ci aspettavamo che la maggiore estensione di ghiaccio rimasto alla fine dello scioglimento si riflettesse nel volume, ma è accaduto, e il motivo è collegato all'aumento del ghiaccio pluriennale nell'Artico".
Attenzione, però: mentre questo incremento nel volume di ghiaccio è una buona notizia, segnala l'Esa, "essa non indica una inversione nella tendenza a lungo termine".
Infatti "si stima che ci fossero circa 20mila chilometri cubi di ghiaccio ogni ottobre nei primi anni 80- spiega Andrew Shepherd, dell'University College di Londra, co-autore dello studio- quindi il livello attuale è il più basso degli ultimi 30 anni".
Fonte immagini: Esa
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