lunedì 26 ottobre 2009

Allarme su Facebook:terremoto in arrivo nelle Marche, ma la Protezione Civile smentisce.

Voci incontrollate su Facebook su un possibile «devastante» terremoto che domani dovrebbe colpire le Marche hanno generato un allarme tanto diffuso quanto ingiustificato fra la popolazione  che la Protezione civile regionale ha dovuto diffondere una nota per spiegare che «la notizia in questione non ha origine dalle istituzioni scientifiche o dalle competenti amministrazioni pubbliche». E che «il monitoraggio sismico effettuato costantemente ormai da anni su tutto il territorio italiano e nelle Marche non evidenzia a oggi alcuna attività anomala o significativa».

Tutto nasce da un flash apparso sul social network il 14 ottobre scorso, e trasformatasi presto in un tam tam incontrollato. All'origine, supposte previsioni del geologo Giampaolo Giuliani, lo stesso che ha condotto studi sul rilascio del gas radon nel Gran Sasso ed è rimasto coinvolto in una serie di polemiche nei mesi del terremoto dell'Aquila. Lo stesso Giuliani ha subito smentito di aver fatto previsioni su un sisma nelle Marche, ma il popolo della rete ha continuato ad almanaccare sul terremoto alle porte.

La sala unificata della Protezione civile regionale sta ricevendo telefonate alla media di una ogni quarto d'ora, in cui i cittadini, soprattutto giovani, chiedono consigli e rassicurazioni. C'è perfino chi piange, e chi riferisce di aver avuto indicazioni su epicentro e magnitudo del sisma: una scossa di magnitudo 5.4 sulla scala Richter davanti a Porto San Giorgio, con effetti nelle province di Fermo e Ascoli Piceno. Gli operatori si sforzano di tranquillizzare chi chiama (nelle Marche è ancora vivo il ricordo del terremoto, quello sì reale e devastante del 2007) e di riportarlo alla calma. E stasera una nota del Dipartimento regionale ricorda che «lo stato attuale delle conoscenze sismologiche non consente di fare alcuna previsione deterministica. Pertanto non è possibile indicare quando potrà verificarsi un terremoto. Tutto ciò è stato anche recentemente confermato nel rapporto finale della Commissione scientifica internazionale nominata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile, dopo il terremoto dell'Aquila».
26 ottobre 2009

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