La scoperta del collegamento tra il colera e i fenomeni atmosferici desta preoccupazioni per una maggiore diffusione della terribile malattia ma fornisce la chiave per una sua prevenzione
Un sistema in grado di prevedere l’insorgere di epidemie di colera con mesi di anticipo è stato realizzato dai ricercatori dell’International Vaccine Institute di Seul, che lo hanno comunicato sulle pagine dell’American Journal of Tropical Medicine and Hygiene. Il colera è una malattia batterica acuta intestinale causata da un ceppo del Vibrio colerae e rappresenta un terribile flagello nelle regioni tropicali, dove uccide oltre 100.000 persone ogni anno.
Con l’aumento complessivo delle temperature, gli esperti si attendono un espansione della malattia anche in regioni che prima ne erano relativamente immuni. Ed è proprio l’associazione del colera con i fenomeni atmosferici a costituire la chiave per prevederne la comparsa. I ricercatori hanno scoperto che un grado di aumento della temperatura media mensile è un segno che i casi di colera raddoppieranno nei quattro mesi successivi. Inoltre, un aumento mensile delle piogge di 200 millimetri comporta il 60% di casi di colera in più entro due mesi. La correlazione tra i casi di colera, le temperature e le precipitazioni è stata stabilita attraverso un’analisi dei dati storici della malattia, registrati tra il 1997 e il 2006 nelle isole dello Zanzibar, situate nell’Oceano Indiano presso le coste africane. Conoscendo lo scoppio del colera con qualche mese di anticipo, i servizi sanitari avranno la possibilità di adottare misure di prevenzione per combatterlo più efficacemente, avviando programmi di vaccinazione e distribuendo medicinali alle popolazioni più esposte. (r.t.)
Nessun commento:
Posta un commento