L’enorme caldera all’interno del parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, meglio conosciuta come “supervulcano“, sarebbe ancora più grande di quanto avessero previsto gli scienziati in passato. Circa il 50 per cento più vasta: a rivelarlo è Foxnews.com, che spiega come alcuni scienziati dello Utah abbiano acquisito maggiori informazioni sul sistema vulcanico che si trova a nord-ovest del Wyoming.
LA GRANDE CALDERA DI YELLOWSTONE – A ribattezzare la caldera con il termine “supervulcano” – non utilizzato in vulcanologia, ndr – fu un documentario del 2005 della Bbc, che studiava l’eventuale risveglio delle sue attività. “Stiamo ottenendo una migliore comprensione del sistema vulcanico di Yellowstone”, ha spiegato Jamie Farrell, un sismologo dell’Università dello Utah. “Il serbatoio di magma è almeno del 50 per cento più grande di quanto si credeva in passato”. Conoscere il volume del magma fuso sotto Yellowstone è fondamentale per comprendere e valutare le possibili dimensioni di eventuali eruzioni future. L’ultima grande eruzione della caldera si è verificata 640 mila anni fa, poi soltanto fenomeni minori, l’ultimo 70 mila anni fa.
I NUOVI STUDI – La camera magmatica analizzata nel nuovo studio è stata individuata come la fonte di alimentazione di queste eruzioni più piccole, delle sorgenti idrotermali e dei geyser del parco. Un quadro più chiaro della camera magmatica superficiale di Yellowstone è emerso grazie ad alcune scosse sismiche: le onde dei terremoti modificano infatti la loro velocità quando viaggiano attraverso la roccia fusa o solida. Farrell ha analizzato i terremoti vicini per ricostruire un quadro più esaustivo della camera magmatica. Sono state individuate le caratteristiche dell’unica camera: lunga circa 37 miglia, 18 miglia di larghezza e profonda tra le 3 e le 7 miglia.
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