mercoledì 24 dicembre 2014

Onde di maremoto e onde normali, differenze.


Le cronache degli ultimi tempi ci hanno avvicinato ad un fenomeno, quello dei maremoti o tsunami, molto dibattuto e considerato come una minaccia da non trascurare e alla quale sarebbero esposte anche le coste della penisola italiana, come dimostrano importanti fenomeni che si sono registrati negli anni e nei secoli passati, testimonianze raccolte nel catalogo dei maremoti italiani.
Senza addentrarci in problematiche che potrebbero apparire piuttosto ostiche, cerchiamo di chiarire un aspetto importante e cioè riguardante la differenza esistente tra le onde che si generano a seguito dei maremoti e le onde normali, magari anche piuttosto alte, che si generano a seguito di particolari condizioni climatiche, ad esempio durante una tempesta, etc.
Le onde del maremoto possono raggiungere altezze elevatissime e possono essere anche piuttosto devastanti, a seconda di diversi elementi e dei fattori stessi che hanno generato lo tsunami. I maremoti, ricordiamo, possono generarsi sia a seguito di un terremoto di forte intensità, sia a causa dell’esplosione di un vulcano sottomarino o ancora a causa del crollo o frana, non direttamente collegata all’eruzione, di un costone roccioso di una montagna sottomarina. Molto raramente i maremoti possono nascere a seguito di violenti impatti di meteoriti che cadendo in mare, genererebbero onde anomale e distruttive, come mostrato da numerosi film di fantascienza.
Le onde normali, prodotte in gran parte dal vento, muovono solo gli strati superficiali dell’acqua del mare e per questo non coinvolgono il fondale, mentre quelle dei maremoti muovono sia gli strati superficiali del mare, che i fondali e la superficie e hanno un andamento molto veloce e spedito. Un maremoto, inoltre, non deve presentarsi necessariamente con onde alte per provocare distruzione e danni a persone e cose, ma può avere anche onde basse ma con una carica di energia e con un’intensità forte tale da propagarsi velocemente ed inghiottire tutto ciò che incontri sul proprio camino.

I maremoti, inoltre, possono manifestarsi anche con un improvviso e repentino ritiro delle acque, ritiro che preannuncerebbe l’imminente onda, con effetti più o meno devastanti a seconda dell’intensità o di altri fattori interconnessi. E’ bene precisare, infine, che la prima onda non debba essere necessariamente la più alta e pericolosa, dal momento che potrebbe essere quel primo campanello d’allarme pronto a preannunciare l’arrivo di seconde o terze onde più alte e minacciose della prima.


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