Scopre la presenza di un tumore senza infilare sonde o aghi nel corpo, senza richiedere ecografie che danneggiano la salute. Funziona come un metal detector Bioscanner, la macchina inventata dal fisico italiano Clarbruno Vedruccio, che ha dimostrato la sua validità dopo essere stata utilizzata negli ospedali e promossa (nel 2006) dall’ex ministro della Salute Umberto Veronesi.
Ma il suo successo è già finito e la ragione non è nota. La Galileo Avionica, una società del gruppo Finmeccanica che produce il macchinario, ha semplicemente stabilito che Bioscanner non è più un prodotto strategico: l’azienda internazionale è infatti specializzata nel settore militare.
La macchina è diventata anche un piccolo caso politico. Poche settimane fa la provincia autonoma di Trento ha bocciato Bioscanner: “Non ci sono le condizioni regolamentari e le necessarie evidenze di efficacia per l’adozione”, spiega l’assessore alla Salute del Trentino.
Ora il suo inventore potrebbe essere costretto ad andare all’estero per produrre la macchina già promossa sia dagli ospedali che da un ministro. “Aspetterò qualche mese – spiega l’inventore- e se non dovesse cambiare nulla lascerò l’Italia. Andrò negli Stati Uniti o in Cina. Piuttosto in un altro paese europeo o in Sudamerica”.
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