Mappa delle correnti oceaniche
MILANO - Non c'è tregua ne soluzione valida per la fuoriuscita di petrolio iniziata il 20 aprile scorso nel golfo del Messico. Nonostante il pressing del Presidente Obama alla società Bpl inglese, e dopo diversi tentativi risultati inadeguati, provati dai super tecnici, un'altra notizia aggrava la tragica situazione del golfo messicano. La gigantesca marea nera, potrebbe, con buona probabilità, causare danni irreparabili all'attività di regolazione termica della Corrente del Golfo, con effetto domino sul clima globale del pianeta.
Questo è quanto dichiara uno studio pubblicato sul sito dell'Associazione Geofisica italiana a cura dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera del Clima Cnr-Isac. La sintesi dello studio, è firmata da Gianlugi Zangari, fisico teorico, nasce dai Laboratori Nazionali di Frascati, dopo attenta osservazione, via satellite e in tempo reale, della vasta zona oggetto di attenzione.
Le rilevazioni satellitari (attraverso i satelliti Jason, Topex/Poseidon, Geosat Follow-On, ERS-2, Envisat) tra maggio e giugno, elaborati dal Ccar 1,2 (Colorado Center for Astrodynamics Research), esaminate nei Laboratori di Frascati messe a confronto con dati precedenti, dimostrano in diretta il del rapido deterioramento della Loop Current, una corrente oceanica calda che è determinante della Corrente del Golfo.
Le rilevazioni satellitari (attraverso i satelliti Jason, Topex/Poseidon, Geosat Follow-On, ERS-2, Envisat) tra maggio e giugno, elaborati dal Ccar 1,2 (Colorado Center for Astrodynamics Research), esaminate nei Laboratori di Frascati messe a confronto con dati precedenti, dimostrano in diretta il del rapido deterioramento della Loop Current, una corrente oceanica calda che è determinante della Corrente del Golfo.
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Secondo lo scienziato italiano, Gianlugi Zangari, le mappe della velocità della superficie marina e della sua altezza, indicano che la Loop Current si è rotta per la prima volta il 18 maggio, generando un mulinello in senso orario.
Un'immagine rilevata lo scorso 12 giugno testimonia che la situazione è peggiorata tanto da creare il distaccato completo dalla corrente principale, distruggendo così completamente la Loop Current.
Considerato che, nel confronto con dati satellitari precedenti non esiste situazione similare, è fortemente plausibile collegare la rottura della Loop Current ai cambiamenti biochimici e fisici causate dalla grande mare nera.
Secondo lo scienziato italiano, Gianlugi Zangari, le mappe della velocità della superficie marina e della sua altezza, indicano che la Loop Current si è rotta per la prima volta il 18 maggio, generando un mulinello in senso orario.
Un'immagine rilevata lo scorso 12 giugno testimonia che la situazione è peggiorata tanto da creare il distaccato completo dalla corrente principale, distruggendo così completamente la Loop Current.
Considerato che, nel confronto con dati satellitari precedenti non esiste situazione similare, è fortemente plausibile collegare la rottura della Loop Current ai cambiamenti biochimici e fisici causate dalla grande mare nera.
Allo stato attuale, esperti e politici coinvolti, rassicurano l'opinione pubblica monetizzano il risarcimento del danno ambientale, ma è sempre più evidente che, in termini economici, non si può ricostruisce un equilibrio climatico globale di millenni.
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