venerdì 26 dicembre 2014

Sisma in Molise - Parla il professor Del Pinto, geofisico aquilano "Matese zona a rischio".

Torna la paura del sisma in Molise, dopo la scossa di magnitudo 4.1 che ha fatto tremare la terra e gli animi nei paesi vicini all’epicentro. L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia lo ha localizzato vicino San Giuliano di Puglia, il paese dove il 31 ottobre del 2002 morirono in una scuola 27 bambini e una maestra. Ed è l’ultima scossa di una lunga serie che ha fatto tremare la terra negli ultimi giorni: oltre ai Monti Frentani, la notte scorsa una scossa di 2.2 è stata registrata anche nella Valle di Trebbia, in provincia di Genova. E prima ancora – in uno sciame che dura da giorni – in Toscana: sulle colline del Chianti, in provincia di Firenze, ma la scossa più forte è stata registrata con magnitudo 3.5 in prossimità di Barberino Val d’Elsa, Greve, Impruneta, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa. C’è un legame tra i vari episodi? Per l’esperto Christian Del Pinto, sismologo geofisico dell’Aquila, “la scossa sui Monti Frentani non ha nulla a che fare con quelle avvenute in Toscana e nelle altre zone d’Italia”, dove scosse sono state registrate di recente.

Si tratta di territorio lontani e indipendenti, non connessi tra loro”. “La scienza”, aggiunge Del Pinto, che ha una lunga esperienza come sismologo proprio in Molise, dove ha lavorato nel monitoraggio della Rete Sismica regionale, di cui è stato uno dei propositori, “non può dire se ci saranno altre scosse e di quale intensità saranno, se domani farà una scossa di magnitudo 6 o di 2. Però”, prosegue, “sappiamo che quella del Matese e il Molise in generale (come il resto del centro Italia in particolare), è una zona molto sismica, da monitorare costantemente, e non soltanto quando si registra una scossa rilevante”. Come difendersi dal terremoto allora? “Servono prevenzione e monitoraggio”, spiega il sismologo. “La prevenzione si fa attraverso il consolidamento delle strutture, ma serve anche organizzare un tavolo che veda lavorare insieme non solo gli esperti, ma anche gli amministratori. Infine”, conclude Del Pinto, “non si deve abbassare la guardia sul monitoraggio sismico, senza sottovalutare la giusta informazione da fare arrivare ai cittadini”.


FONTE

mercoledì 24 dicembre 2014

Onde di maremoto e onde normali, differenze.


Le cronache degli ultimi tempi ci hanno avvicinato ad un fenomeno, quello dei maremoti o tsunami, molto dibattuto e considerato come una minaccia da non trascurare e alla quale sarebbero esposte anche le coste della penisola italiana, come dimostrano importanti fenomeni che si sono registrati negli anni e nei secoli passati, testimonianze raccolte nel catalogo dei maremoti italiani.
Senza addentrarci in problematiche che potrebbero apparire piuttosto ostiche, cerchiamo di chiarire un aspetto importante e cioè riguardante la differenza esistente tra le onde che si generano a seguito dei maremoti e le onde normali, magari anche piuttosto alte, che si generano a seguito di particolari condizioni climatiche, ad esempio durante una tempesta, etc.
Le onde del maremoto possono raggiungere altezze elevatissime e possono essere anche piuttosto devastanti, a seconda di diversi elementi e dei fattori stessi che hanno generato lo tsunami. I maremoti, ricordiamo, possono generarsi sia a seguito di un terremoto di forte intensità, sia a causa dell’esplosione di un vulcano sottomarino o ancora a causa del crollo o frana, non direttamente collegata all’eruzione, di un costone roccioso di una montagna sottomarina. Molto raramente i maremoti possono nascere a seguito di violenti impatti di meteoriti che cadendo in mare, genererebbero onde anomale e distruttive, come mostrato da numerosi film di fantascienza.
Le onde normali, prodotte in gran parte dal vento, muovono solo gli strati superficiali dell’acqua del mare e per questo non coinvolgono il fondale, mentre quelle dei maremoti muovono sia gli strati superficiali del mare, che i fondali e la superficie e hanno un andamento molto veloce e spedito. Un maremoto, inoltre, non deve presentarsi necessariamente con onde alte per provocare distruzione e danni a persone e cose, ma può avere anche onde basse ma con una carica di energia e con un’intensità forte tale da propagarsi velocemente ed inghiottire tutto ciò che incontri sul proprio camino.

I maremoti, inoltre, possono manifestarsi anche con un improvviso e repentino ritiro delle acque, ritiro che preannuncerebbe l’imminente onda, con effetti più o meno devastanti a seconda dell’intensità o di altri fattori interconnessi. E’ bene precisare, infine, che la prima onda non debba essere necessariamente la più alta e pericolosa, dal momento che potrebbe essere quel primo campanello d’allarme pronto a preannunciare l’arrivo di seconde o terze onde più alte e minacciose della prima.


Avvistamento di un UFO in un un dipinto cinese del 19° secolo.


Wu Youru è stato un importante pittore Qing, la dinastia che ha governato la Cina tra il 1644 e il 1911.
Nel 1892, Youru produsse una singolare opera intitolata “Red Hot Flames in the Sky” (Fiamme rosse ardenti nel cielo).
Il dipinto descrive un avvistamento Ufo testimoniato dal pittore stesso, così come da centinaia di passanti.
Oltre alla parte prettamente grafica, il dipinto è corredato da una descrizione fornita dall’artista stesso in 190 caratteri, nella quale vuole chiarire che tutte le spiegazioni plausibili date al fenomeno non esauriscono la sua portata ultraterrena.
Una traduzione della descrizione di 190 caratteri è stata fornita da Paul Dong, ricercatore e scrittore Ufo di lungo corso, nel suo libro “China’s Mjor Mysteries” (I più grandi misteri della Cina).
“Erano circa le otto di sera del 28 settembre. Nel cielo a sud di Nanchino apparve una palla di fuoco a forma d’uovo, rossa ma priva di luce. Fluttuava lentamente nell’aria, diretta a est. Dal momento che il cielo al tramonto era nuvoloso e oscuro, la sua comparsa fu evidente.
Sul ponte di Zhu-Que si radunò una folla di diverse centinaia di persone che in punta di piedi allungavano le teste in avanti. Indugiò il tempo di un pasto, svanendo poco a poco in lontananza.
Alcuni ritennero che era passata una meteora. Ma una meteora impiega solo un istante prima di svanire, mentre i movimenti di questa palla dalla sua prima comparsa nel cielo fino alla sua definitiva scomparsa in lontananza furono piuttosto statici. Quindi non poteva essere una meteora.
Altri affermarono che era una delle lanterne cinesi che i bambini facevano volare. Ma il vento soffiava verso nord quella sera, mentre la palla di fuoco era rivolta verso est. Quindi non poteva essere nemmeno una lanterna cinese.
Per un certo periodo ognuno ne parlò ma nessuno seppe risolvere il mistero. Un anziano signore disse: “Quando all’inizio si alzò, ci fu un leggero rumore, appena udibile, come di un approssimarsi animato di uomini che si lanciano al di là del Cancello del Sud”.

martedì 16 dicembre 2014

Gran Bretagna -Fotografato Bigfoot?


(AGI) - Roma, 03 dic - L'uomo e' sicuramente di parte. Adam Bird, 31 anni, fa infatti parte dell'organizzazione British Bigfoot Research che investiga su possibili avvistamenti del Bigfoot, "leggendaria" creatura scimmiesca la cui esistenza finora non e' stata mai provata scientificamente. Tuttavia Bird giura d'averne visto uno. Dopo aver ricevuto delle segnalazioni su qualcosa di anomalo nella riserva naturale di Friskney, Adam, di Nottingham, si e' avventurato nella boscaglia. E, dopo aver sentito rumori strani e aver visto impronte inusualmente lunghe, ha puntato la macchina fotografica verso il punto dal quale provenivano piu' rumori. Poi ha controllato gli scatti e, in uno di essi, ha individuato "una figura ombrosa tra gli alberi". "Non sono in grado di fare alcuna aperta affermazione", ha detto, "ma io e i miei investigatori pensiamo che possa trattarsi della prova che il Bigfoot britannico esista". Adam e' da due anni che va a controllare "avvistamenti" che provengono da tutta la Gran Bretagna, dalla Scozia sino alla punta piu' meridionale dell'isola. (www.backblogfb.blogspot.it)

domenica 14 dicembre 2014

Mars Rover Curiosity fotografa 3 oggetti volanti nel cielo di Marte.


Le immagini ci mostrano quella che potrebbe essere l’ennesima dimostrazione della presenza extraterrestre su Marte. Appare chiaro che in due fotografie scattate da una delle due piccole e potenti web-cam Rear Hazcam destro B (RHAZ_RIGHT_B) del rover Curiosity su Sol 835 (2014/12/12 03:16:20 UTC) e  si possono osservare die puntini neri. le immagini originali possono essere visionate su questi due link:
 
Nelle due foto si nota lo spostamento degli oggetti che esclude la presenza di particelle di polvere od altro.
FONTE

sabato 13 dicembre 2014

Nube denominata "hole punch clouds" o "fallstreak holes" visibile nel cielo di Mestre (VE)

Il fenomeno atmosferico visibile ieri da via Bissuola a Mestre      
Secondo Giuseppe Aiello di nordestmeteo.it è 
un fallstreak hole, ossia un buco che si forma nei cirri o comunque nelle nubi alte quando gli aghi di ghiaccio che le formano entrano in contatto con l'acqua sopraffusa contenuta in atmosfera e aumentano di peso cadendo e "bucando le nubi".
FONTE 

sabato 6 dicembre 2014

Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima più simile a quello ‘Nord africano’?

Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima più simile a quello ‘Nord africano’, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi e un impatto molto negativo sulla disponibilità di acqua, l’agricoltura e la salute. Lo stesso rischio minaccia Spagna del sud, Grecia e Turchia, per effetto dei cambiamenti climatici che potrebbero provocare lo ‘spostamento’ del clima mediterraneo verso le regioni del Nord e del Nord Est in Europa, ma anche nel resto del Pianeta. A delineare questo scenario è un articolo pubblicato in questi giorni su Nature Scientific Reports a firma del ricercatore dell’Enea Andrea Alessandri, in collaborazione con altri prestigiosi istituti di ricerca esteri. L’articolo dal titolo ‘Evidenze solide dell’espansione e del ritiro del clima Mediterraneo nel 21esimo secolo’ evidenzia per la prima volta come la ‘rivoluzione climatica’ in atto potrebbe impattare, già in questo secolo, sulle condizioni di vita in vaste aree del Pianeta con clima Mediterraneo. ‘’Tutto ciò -spiega Alessandri- viene mostrato grazie all’utilizzo delle più aggiornate proiezioni climatiche effettuate con i modelli numerici che sono in grado di ‘accoppiare’ le simulazioni atmosferiche con quelle degli oceani’’.
“La novità di quest’analisi è che per la prima volta viene fornita chiara evidenza, nelle proiezioni climatiche del 21esimo secolo, della tendenza allo ‘spostamento’ del clima Mediterraneo verso le regioni del Nord e del Nord Est ed il progressivo inaridimento delle attuali aree mediterranee più meridionali’’ aggiunge il climatologo. Lo studio evidenzia in particolare che per le sue caratteristiche, il clima mediterraneo è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, ed è per questo che le attuali zone Euro-Mediterranee meridionali sono tra le più minacciate, con particolare riferimento all’Italia peninsulare e al sud della Spagna, alla Grecia e alla Turchia. In questi Paesi, la forte riduzione delle precipitazioni estive ed invernali, potrebbe determinare un progressivo inaridimento del suolo, con impatti sugli ecosistemi, sulla produzione agricola, sulla disponibilità di acqua e, di conseguenza, sulle attività industriali che dipendono dalla disponibilità idrica.
“Tutto ciò – avverte Alessandri - potrebbe avere ripercussioni molto negative su economia e qualità della vita, in particolare nelle zone a maggiore densità abitativa’’. Ma non solo. Nelle aree mediterranee più a nord, l’incremento delle piogge invernali e le estati più aride potrebbero accrescere la vulnerabilità ad eventi come alluvioni e allagamenti nella stagione invernale, più rischi di siccità, incendi e scarsità di risorse idriche in estate. Nelle regioni dell’Europa nord-occidentale, Balcani settentrionali ma anche in parte di Gran Bretagna e Scandinavia, invece, il clima potrebbe diventare, nel corso di questo secolo, sempre più come quello tipico del Mediterraneo, con estati molto più secche ed inverni più piovosi rispetto ad oggi. Le proiezioni mostrano che le aree mediterranee si ‘espanderanno’ anche verso le regioni europee continentali, coinvolgendo anche Paesi come l’Ucraina, il Kazakistan e la Russia sud-occidentali, dove sarà favorito un clima più mite caratterizzato da un aumento delle temperature invernali. E lo stesso fenomeno potrebbe interessare anche il continente nord americano, in particolare la parte occidentale del Nord America.

domenica 23 novembre 2014

Libro "La falsa teoria del clima impazzito" di Sergio Pinna

Le rilevazioni disponibili dicono che la temperatura media del Pianeta è cresciuta di circa 0,8° dalla metà del XIX secolo ad oggi. Si ritiene che questo riscaldamento globale sia stato prodotto in massima parte dall’incremento della CO2 atmosferica e che abbia indotto un cambiamento nei caratteri generali del clima, causando un forte aumento – per entità e frequenza – di svariati fenomeni estremi; se la prima parte di tale teoria rientra nel campo delle ipotesi non ancora pienamente provate, la seconda è in pratica una vera e propria invenzione. Il volume è appunto dedicato alla dimostrazione di come, in base all’analisi dei dati statistici, non siano individuabili dei mutamenti apprezzabili per uragani, tornado, precipitazioni intense, episodi termici fuori norma ecc. Nel corso del testo l’Autore non si limita alla sola trattazione delle questioni climatologiche, ma cerca anche di spiegare quei processi che, coinvolgendo il sistema mediatico ed ampi settori del mondo scientifico, hanno portato alla creazione della realtà virtuale del clima impazzito.
Lo trovate qui
Sergio Pinna.Sergio Pinna, professore ordinario di Geografia all’Università di Pisa, ha un’attività scientifica orientata prevalentemente verso questioni ambientali, rischi naturali, cambiamenti climatici, rapporti tra clima e uomo, bioclimatologia.

venerdì 21 novembre 2014

Strani bagliori illuminano i cieli della Russia e dell'Ucraina.

Il 14 novembre 2014, intorno alle ore 17.40 pm,  residenti della regione di Sverdlovsk in Russia, hanno assistito q questo fenomeno luminoso nei loro cieli,  meteorite?


Il 19 novembre 2014 un immenso bagliore luminoso ha illuminato la città di Donetsk nell’Ucraina orientale.

sabato 8 novembre 2014

Il Vesuvio ed i Campi Flegrei rappresentano un pericolo di proporzioni catastrofiche per Napoli, per la Campania, addirittura per il mondo.

Il Vesuvio ed i Campi Flegrei rappresentano un pericolo di proporzioni catastrofiche per Napoli, per la Campania, addirittura per il mondo. Parola di esperti. Il nuovo allarme è stato lanciato da Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano, e dell’urbanista Aldo Loris Rossi.
«In Campania si rischia una catastrofe senza precedenti», questo il verdetto degli esperti che allarma non solo la città, ma anche le zone limitrofe.
Una paura, però, che non dovrebbe interessare solo le aree circostanti. Secondo quanto riportato da Giuseppe Mastrolorenzo, vulcanologo dell’Osservatorio Vesuviano e dall’urbanista Aldo Loris Rossi a Radio Radicale, una ipotetica eruzione potrebbe essere significativa anche a livello mondiale: «Il Vesuvio ed i Campi Flegrei rappresentano un pericolo di proporzioni catastrofiche per Napoli, per la Campania, addirittura per il mondo».“Non esistono piani di emergenza nei Comuni. Non esiste una organizzazione reale che sia in grado di portar via la gente in caso di eruzione – ha spiegato Mastrolorenzo – Ad oggi non ci sarebbe la possibilità di mettere in salvo tre milioni di persone. Esiste un’unica camera magmatica che unisce Vesuvio e Campi Flegrei. Un magma capace di produrre eruzioni di grande portata in tempi brevi e che si svilupperebbero per decine di chilometri. Nel caso dei Campi Flegrei finirebbero, per via dei venti che spirano in direzione occidentale, direttamente sulla città di Napoli. Che non è nemmeno in “zona rossa”. Le conseguenze sarebbero terribili”.

L’urbanista, poi, denuncia la problematica dello sviluppo urbano attaccando le istituzioni:
«L’ignoranza su queste problematiche da noi è consolidata», aggiunge Aldo Loris Rossi, «Architetti, ingegneri e territorialisti ignorano cosa sia il rischio vulcanico e costruiscono sempre più edifici in quelle zone. Eppure la densità abitativa dell’area vesuviana è scesa dai 16mila abitanti per chilometro quadrato di dodici anni fa agli 11 mila di oggi. La gente è preoccupata, va via,l‘ideale invece sarebbe disegnare strade radiali, visto che quelle intorno al Vesuvio sono molto affollate, vie di fuga, insomma, che potrebbero dare qualche speranza di salvezza in caso di catastrofe>>
Mastrolorenzo ha quindi concluso: “Gran parte dei disastri nasce dalla sottovalutazione, non sempre dolosa. Gli organi competenti e di governo fanno le loro scelte ma poi si dovranno assumere le loro responsabilità“. Affermazioni che, inevitabilmente, sono suonate come un monito, pensando alla nuova, tragica alluvione che ha colpito Genova.
Fonti: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vesuvio-esperti-rilanciano-allarme-Rischio-catastrofe-8a264472-eead-4a57-9d68-4b2eecec1004.html?refresh_cehttp://m.leggo.it/NEWS/ITALIA/articolo/notizie/953467.shtml

mercoledì 29 ottobre 2014

VIANO (RE) - Vulcanello di fango compare in mezzo ad una via.

VIANO (Reggio Emilia). A Casola di Querciola, la settimana scorsa, nel terreno si è aperta una bocca che erutta fango misto ad acqua. Si tratta di un vulcanetto, o vulcanello, come quelli tristementi saliti alla cronaca in questi giorni a Macalube d’Aragona, ad Agrigento.

La nuova bocca si è aperta in via Lupo, lungo la strada che porta l’azienda agricola Ferrarini, nelle vicinanze della collinetta dove altri vulcanetti sono presenti da secoli. L’area – che si espande per circa dieci metri quadrati – è stata immediatamente transennata.Questi vulcanetti – presenti non solo sul territorio di Viano ma anche nella zona di Regnano – sono il frutto di un raro fenomeno geologico, definito vulcanesimo sedimentario, legato alla presenza di terreni argillosi poco consistenti, intercalati da livelli di acqua salmastra, che sovrastano bolle di gas metano sottoposto ad una certa pressioneIl gas, attraverso la discontinuità del terreno, affiora in superficie trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua, che danno luogo a un cono di fango la cui sommità è del tutto simile ad un cratere vulcanico.
Vulcanello di Il fenomeno può assumere talora carattere esplosivo, con espulsione di materiale argilloso misto a gas ed acqua scagliato a notevole altezza, ma non è il caso dei vulcanetti di Casola di Querciola. Le zone dei vulcanetti di Viano e Regnano – conosciute come “le salse” – furono oggetto di studio da parte di famosi scienziati come Antonio Vallisneri e Lazzaro Spallanzani. Quest’ultimo condusse esplorazioni a più riprese alle salse di Querciola, negli anni 1789, 1790, 1792, 1793 e 1796. Sulle «eruttazioni» di quegli anni scrisse che la colata sembrava neve «a motivo della terra bianchiccia illuminata dal sole» ed era «piena di screpoli, per essersi seccata, ma poco sotto è anche intrisa d’acqua, e in alcuni luoghi conviene camminarvi sopra leggermente, altrimenti profonderebbe il piede».

lunedì 27 ottobre 2014

WOW l'invenzione italiana che rende potabile anche l'acqua radioattiva.

Si chiama “Wow” e, una volta scoperto cos’è, non si può che commentare allo stesso modo. Perché quell’enorme cisterna, che a vederla non ha nulla di eccezionale, è in realtà un’invenzione straordinaria, che può rendere l’acqua accessibile a tutti: non solo quella “sporca” o inquinata, ma perfino quella radioattiva. La “pentolaccia” come la chiama ancora il suo inventore, è nata nel garage di un ingegnere padovano, Adriano Marin, nell’ormai lontano 2005. Dal 23 settembre sta trasformando in acqua purissima 45 mila litri di liquidi radioattivi conservati in due cisterne a Saluggia, in provincia di Vercelli, dove si trova il blindatissimo deposito di scorie nucleari Avogadro. Il test proseguirà fino al 5 dicembre, poi il verdetto finale. Nessuno si vuol sbilanciare, ma fin qui i riscontri sono estremamente positivi.
Nel 2005 Marin cercava un modo per rendere potabile l’acqua che normalmente non lo è: dall’acqua di scarico delle fogne a quella infetta da virus e batteri. La pensava per le famiglie meno abbienti, per chi vive in territori fortemente inquinati e soprattutto per i paesi ancora in via di sviluppo. Inseguendo un sogno di equità e giustizia, Marin ha armeggiato per anni tra macchinari ed esperimenti casalinghi, nel garage di casa sua: poi d’improvviso, manovrando qualcosa, iniziò a sgorgare acqua purissima. Fu un caso, e ci vollero un altro paio d’anni per individuare la molla esatta che aveva mosso il meccanismo. L’esperimento, però, era riuscito. Non solo: aveva di gran lunga superato le aspettative iniziali.
Oggi quel marchingegno è stato riprogettato nelle dimensioni (60 volte più grande) e sperimentato infinite volte, scuotendo il settore nucleare mondiale. La scoperta è stata ufficialmente presentata circa un anno fa, nell’ambito della conferenza Remtech di Ferrara: il macchinario ha un costo di produzione irrisorio e si basa su un meccanismo termo-dinamico. Nel corso degli ultimi quattro anni sono stati fatti molti esperimenti con l’Arpav, Cnr e l’Università di Padova, che hanno confermato sul campo la straordinarietà dell’invenzione. Ma servivano altri test: era il periodo della tragedia di Fukushima, ed era necessario provare se la “Wow” (che sta per wonderful water) funzionasse anche con acqua radioattiva. Così l’ingegnere padovano si sposta a Saluggia. «Qui– spiega Adriano Marin, 51 anni, ingenere elettronico e fondatore dell’impresa di consulenze Cross Technology – abbiamo sperimentato la “Wow” con acqua 76mila volte più radioattiva rispetto a quella di Fukushima. Per essere certi che la macchina fosse del tutto efficiente».
Proprio in giorni, Marin e il suo team stanno ultimando la fase sperimentale. «Le prove con il nucleare» prosegue «sono nate per una concomitanza di eventi che ha suggerito questa strada. Lo scopo della mia invenzione, però, rimane di natura sociale: la versione domestica è poco più piccola di una minilavatrice e produce una trentina di litri d’acqua pulita al giorno ad un costo assolutamente accessibile».

domenica 26 ottobre 2014

Alluvione lampo ha colpito Atene (VIDEO)


Oltre 160 mm di pioggia caduti in poche ore hanno provocato danni ingenti ad Atene e nella zona del Pireo, con auto trascinate dalla corrente.


Strana creatura filmata in una caverna in Australia.



L'esploratore australiano Nick Malicki, detto " Nephilim Hunter",ha preso questo filmato mentre esplorava una grotta della Douglas Shire in Queensland, (Australia). La sua macchina fotografica ha catturato quello che sembra essere una figura umanoide accovacciata nascosta in una nicchia rocciosa.
FONTE

domenica 12 ottobre 2014

Opportunity fotografa un "Essere di Luce" su Marte?


La immagine è stata catturata nei pressi del cratere Endurance dal Mars Exploration Rover, noto anche come Opportunity e mostra una lunga e bianca sagoma simile a quella umana.
Presunto alieno si allontana dalla sua "schiantato veicoli spaziali" dal cratere Endurance.
Presunto alieno si allontana dalla sua "schiantato veicoli spaziali" dal cratere Endurance. Credit: NASA / Paranormal Crucible / YouTube
"L'immagine in bianco e nero produce molto poco dettaglio su ciò che questa anomalia potrebbe essere," ha detto.
Tuttavia, spiega, le cose cambiano radicalmente quando si guarda una "versione a colori" della stessa immagine, scattata con la fotocamera panoramica sul rover.
"Siamo in grado di vedere molto più in dettaglio", dice il YouTuber. "l'immagine è incandescente giallo e blu ed è chiaramente umanoide in apparenza", aggiunge.
Con l'immagine migliorata, estremità e protuberanze della testa sembrano essere visibili sulla presunta creatura.
E non è tutto. Secondo la sua analisi approfondita, l '"essere" sembra di essere a piedi dalla sua "astronave che  si è schiantata".
"L'oggetto dietro la figura potrebbe essere la sua nave. . "
Si chiede se potrebbe essere una sorta di extraterrestre essere accidentalmente fotografato dal Mars Exploration Rover robotizzato.

giovedì 9 ottobre 2014

Mostro di Loch Ness.......una nuova foto riapre il dibattito.


L'immagine è stata scattata da una fotocamera autographer hi-tech, un dispositivo che automaticamente riprende il paesaggio per tutta la giornata. Il fotografo Ellie Williams (cui si deve il nuovo scatto), aveva piazzato il cavalletto della sua macchina fotografica sulle rive del lago Windermere, semplicemente per catturare nuove immagini dello splendido lago. Tornato alla fotocamera alla fine della giornata, ha scaricato le foto sul suo smartphone. E, solo allora, ha fatto la sorprendente scoperta.
Su uno degli scatti sembra, infatti, ci sia un soggetto che appare esattamente, per sembianze e dimensioni, al famoso mostro marino. Raccontando la sua esperienza, Ellie ha detto: "Quando ho posizionato l'autographer sul lago Windermere era solo per scattare alcune foto incantevoli del lago e della fauna selvatica. Quando ho rivisto tutte le immagini più tardi, in un primo momento ho pensato che potesse trattarsi di un cigno o di un'oca, visto che stavo osservando l'immagine piuttosto piccola sul mio smartphone”.
La sorpresa, dunque, è stata tanta. "Sono aperto a suggerimenti su cosa potrebbe essere quella creatura”, continua il fotografo, che lascia aperte ampie possibilità di interpretazione. “Sono solo contento di aver messo la fotocamera nel posto giusto al momento giusto!”.
img lochness
A detta dello stesso fotografo, l'immagine non è stata alterata e non c'è alcun ritocco che possa far risalire a Photoshop. Quindi, quel che si osserva è del tutto reale.
Che si tratti, dunque, della misteriosa creatura sulla quale ci si interroga da decenni? O, ancora una volta, si tratta dell'ennesima trovata per attirare i curiosi? Dopo le polemiche per la possibile indipendenza, qualche news che contrasti con la gravidanza di Kate e William potrebbe anche essere “lecita”. Ma, probabilmente, non lo sapremo mai.
Federica Vitale


domenica 5 ottobre 2014

Distruggere il tumore utilizzando una dose massiccia di virus del morbillo?

Distruggere il tumore utilizzando una dose massiccia di virus del morbillo, che riesce a infettare e uccidere le cellule cancerose, risparmiando i tessuti sani. Sono riusciti a farlo i ricercatori statunitensi della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, in una prima prova effettuata su due pazienti malate di mieloma multiplo che non rispondevano alle altre terapie disponibili e avevano già avuto diverse ricadute.
In particolare, una delle due donne, una 49enne che lottava con la malattia da nove anni, pare essere in remissione completa da sei mesi, per cui gli studiosi sperano possa essere sulla via della guarigione. Anche l’altra partecipante alla sperimentazione, una 65enne malata da sette anni già sottoposta a vari trattamenti senza successo, ha beneficiato della cura, con una riduzione sia del tumore a livello del midollo osseo che delle proteine di mieloma. L’articolo è per ora comparso sulla rivista edita dallo stesso ospedale in cui lavorano i ricercatori, Mayo Clinic Procedeenigs ma la ricerca prosegue e gli studi sono promettenti.
“Purtroppo” si tocca un tasto dolente e si porta alla luce una contraddizione, forse per questo le riviste mediche “di grido” e “sponsorizzate” nicchiano a pubblicare l’esito dello studio! La popolazione è oggetto di una campagna di promozione massiccia per intensificare ancora di più la diffusione del vaccino contro il morbillo, da anni si dice che il virus del morbillo va.radicato e che è da considerare peggio della peste bubbonica, poi…si scopre che sconfigge il cancro. Ma ormai i bambini non si ammalano nemmeno più di morbillo. Si ammalano però sempre più di cancro. Ci pare un ottimo spunto su cui riflettere.
Fonte: ASSIS – Associazione di Studi e Informazione sulla Salute
Fonte informasalus.it
FONTE

Nelle foreste dell'Ecuador, scoperto un fungo che si ciba di plastica.


Lo smaltimento delle materie plastiche rappresenta uno dei maggiori problemi dei nel mondo perché ci vuole molto tempo per degradarsi. Ma una recente scoperta da un gruppo di studenti di Yale potrebbe contribuire ad accelerare il processo. Una spedizione nella foresta pluviale dell'Ecuador, gli studenti del Dipartimento di Biofisica Molecolare e Biochimica di Yale hanno scoperto un fungo finora sconosciuto che ha un sano appetito per il poliuretanoSecondo Fast Company , il fungo è il primo che è noto per sopravvivere poliuretano da solo , e può farlo in un ambiente anaerobico (privo di ossigeno), il che suggerisce che potrebbe essere utilizzata in fondo discariche.

 La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica Applied and Environmental Microbiology. I ricercatori sono riusciti anche ad isolare l’enzima responsabile della decomposizione della plastica.

sabato 27 settembre 2014

USA - L'EnterovirusD68 sta seminando il panico in tutto il Midwest (specialmente Missouri e Colorado). E i medici pensano che sia solo "la punta dell'iceberg" e che il peggio debba ancora venire.

C’è un misterioso virus respiratorio che sta colpendo migliaia di bambini nelle ultime settimane in diversi stati americani del Midwest. E’ stato battezzato EnterovirusD68 e provoca in genere raffreddori, magari potenti, ma può portare a reazioni così forti da richiedere il ricovero in terapia intensiva. Gli scienziati si sono mostrati subito preoccupati, soprattutto per la possibilità che i casi registrati fino a questo momento non siano altro che “la punta dell’iceberg” e che casi ben più gravi potrebbero arrivare presto. “Stiamo osservando e studiano il comportamento del virus, ma non abbiamo ancora tutte le risposte che ci servono” ha affermato Mark Pallansch, direttore del Centers for Disease Control and Prevention’s Division of Viral Diseases. A fargli eco è Mary Anne Jackson, direttore del reparto malattie infettive al Mercy Hospital di Kansas City: “Lo definirei un fatto senza precedenti. Ho lavorato per 30 anni in pediatria, e non ho mai visto niente di simile”
Dei quasi mille bimbi finiti in ospedali a Denver, 25 sono stati ricoverati nel reparto intensiva. A Kansas City, dei 450 ricoverati, il 15 per cento ha avuto bisogno delle stesse terapie. “Lavoro in pediatria da 30 anni e non ho mai visto una situazione del genere” ha detto Mary Anne Jackson, direttrice del reparto malattie infettive del Children’s Mercy Hospital. “Questa è una crisi grande, senza precedenti” ha aggiunto. A fargli eco è il dottor Raju Meyeppan del Rocky Mountain Hospital for Children di Denver: “E’ la peggior crisi che io abbia mai visto nel nostro ospedale”.

Le origini del virus

Secondo gli scienziati a favorire il propagarsi dell’epidemia è stato il recente inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, periodo in cui si è registrato il picco massimo. C’è però chi punta il dito contro i clandestini. Secondo costoro il dilagare del virus sarebbe dovuto all’alto influsso di immigrati clandestini giovanissimi. Dall’ottobre 2013 a oggi, più di 53 mila bambini e ragazzini hanno attraversato clandestinamente la frontiera americana con il Messico. Al momento il virus ha colpito Illinois, Kentucky, Colorado, Iowa, Ohio, North Carolina, Olklahoma e Georgia. Il pediatra Richard Besser, ex direttore del CDC, ammonisce: “Questo virus è per ora solo in dieci Stati, ma i virus non conoscono i confini, tutti gli Stati devono essere pronti, arriverà anche da loro”.


USA- Ippopotamo nel fiume Chicago? (VIDEO)


E' stato catturato il video di una creatura non identificata a nuoto nel fiume Chicago la settimana scorsa.Chris O. stava filmando una barca quando l'animale presunto è venuto fuori dall'acqua.Il video mostra una piccola imbarcazione con a bordo tre persone mentre naviga sotto il Bataan-Corregidor Memorial Bridge, dove State Street attraversa il fiume Chicago. Improvvisamente, qualcosa di rotondo e marrone che assomiglia alla testa di un grande mammifero emerge.....

venerdì 12 settembre 2014

Scoperti due piccoli vulcani al largo di Ventotene (LT), punta affiorante di un antico vulcano sottomarino.



Due piccoli vulcani sottomarini inattivi sono stati scoperti a una ventina di chilometri a nord dell'isola di Ventotene. La loro presenza in realtà era stata già rilevata nei mesi scorsi durante la campagna oceanografica Geo-Cal, condotta dall'università Sapienza di Roma in collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l'istituto di scienze marine (Ismar) e quello di geologia ambientale e geoingegneria (Igag) del Cnr. I risultati sono stati presentati per la prima volta all'Università degli Studi di Milano in occasione del congresso congiunto della Società geologica italiana (Sgi) e della Società italiana di mineralogia e petrografia (Simp).

lunedì 8 settembre 2014

Meteora illumina il cielo di Barcellona (Spagna).



Questa meteora di origine sconosciuta ha illuminato il cielo sopra Barcellona intorno alle 06:55 di domenica 7 settembre u.s., come riportato dall’ Agenzia Meteorologica (AEMET) in Catalogna. Secondo i testimoni, la meteora ha solcato il cielo per alcuni secondi, illuminando a giorno il territorio circostante e lasciando una lunga scia di fumo prima di disintegrarsi.

FONTE

martedì 26 agosto 2014

Kamchatka (RUSSIA) Un pilota afferma" un fulmine ha colpito il mare, che ha preso fuoco improvvisamente" - FOTO


Martedì 26 Agosto 2014
"Ieri sera sorvolando l'Oceano Pacifico, nella parte meridionale della penisola russa di Kamchatka ho sperimentato la cosa più raccapricciante nella mia carriera di pilota", JPC van Heijst ha scattato queste foto, le ha postate online e ha chiesto aiuto alla rete: cos'è quell'incredibile bagliore che sorge dal mare?
In molti sostengono che possa trattarsi di un vulcano sottomarino in piena attività eruttiva anche se le fonti ufficiali non segnalano attività vulcanica in quell'area.

 Altri hanno ipotizzato la presenza di un foltissimo gruppo di barche da pesca che, con potenti fari, cercavano di attirare i calamari nella trappola delle reti, però sembra che in quell'area nessun peschereccio fosse segnalato.

 L'unico dettaglio che riferisce il pilota è che, prima che apparisse il bagliore, dal cielo è partito un fortissimo lampo verticale che ha colpito proprio quella zona: poi il mare ha iniziato a colorarsi.

L’esplosione del lago NYOS che nel 1986 uccise 1700 persone in Camerun.


Camerun, 21 Agosto 1986, muoiono 1700 persone e 3500 capi di bestiame soffocati nel sonno. Lo scenario apocalittico presso il Lago Nyos, un lago vulcanico molto profondo.
Subito venne fatta l’ipotesi che quella strage fosse dovuta ad una nube di anidride solforosa sprigionata da un’eruzione sotterranea, ma il fenomeno venne studiato a lungo e si scoprì che
era stata una nube di anidride carbonica ad asfissiare tutte quelle persone e gli animali (una nube di 80 milioni di metri cubi) che si propagò per circa 25 chilometri intorno al lago. Non era stata un’eruzione vulcanica, bensì un’eruzione limnica (più comunemente chiamata ribaltamento del lago).

In pratica il fenomeno è determinato da una rapida risalita dalle acque profonde di un’enorme bolla dianidride carbonica. Gli scienziati ad oggi spiegano ciò che era accaduto: i primi 40 metri di superficie di acqua del lago sono composti da acqua sorgiva e piovana, i sottostanti 140 metri sono composti da acqua densamente ricca di anidride carbonica che non si mescola con quella superficiale. Uno smottamento o una variazione climatica possono far risalire improvvisamente in superficie l’anidride carbonica, generando il disastro che avvenne in Camerun.
Il lago fu subito evacuato e dal 2001 (e successivamente nel 2010) sono stati inseriti dei sifoni di sfiato, degli enormi tubi che pescano l’acqua sotto i 40 metri e fanno risalire (sfiatare, o meglio degassare) in superficie una parte di anidride carbonica insieme a grandi quantità di acqua. Questa operazione, progettata a partire dalla metà degli anni 90, ha trovato anche voci critiche all’interno della comunità scienfifica, le quali sostengono l’inutilità di tale procedura.

mercoledì 13 agosto 2014

"L'albero della vita", produrre acqua potabile nel deserto.

In Etiopia, donne e bambini devono percorrere quotidianamente molti chilometri per raccogliere un po’ d’acqua, molte delle volte nemmeno pulita o potabile. Così Arturo Vittori e Andrea Vogler dell’ Architecture and Vision hanno realizzato questa struttura in bamboo che, attraverso un processo di condensazione, raccoglie l’umidità dall’aria trasformandola in acqua potabile. Un progetto tutto italiano per aiutare le persone in Etiopia.
I materiali utilizzati sono bamboo, fil di ferro come connettore e del tessuto in polyethylene. La struttura può essere eretta da 4 persone, ha la possibilità di essere aggiustata senza grane difficoltà ed incorpora un pannello solare collegato ad una luce per l’illuminazione notturna. Questa struttura, chiamata The Warka Water è pratica ed economica. Produce fino a 100 litri di acqua potabile al giorno. Per questo motivo è stata soprannominata “L’albero della vita”.
Secondo le Nazioni Unite 783 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile. Riuscite ad immaginare cosa voglia dire percorrere quotidianamente molti chilometri per dell’acqua che in molti casi non è pulita e potabile?
Questa struttura potrebbe veramene fare una grossa differenza nella vita di molte persone!
Condividete …e diffondiamo la notizia!!!
Fonte: Revolve-water

giovedì 31 luglio 2014

Figura Umanoide sulla Luna?



Google Luna ha catturato nuovamente un’immagine molto curiosa ed incredibilmente simile a quella dei giorni precedenti. Naturalmente non vi è nessuna certezza che si tratti dello stesso presunto umanoide, ma le somiglianze sono formidabili. Formazione rocciosa? Un’ombra di un oggetto naturale oppure un vero e proprio Umanoide?

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Le risposte al momento tardano ad arrivare e frattanto ci sono state fornite le nuove coordinate per osservare con i propri occhi la misteriosa figura: 26 ° 47’35 .88 “N 3 ° 10’30 .59″ E.

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