lunedì 30 novembre 2009

Ghiacciai, pericolosi perchè rilascerebbero veleni e inquinanti?

BERNA, Svizzera -- Inquinanti, veleni e agenti cancerogeni vietati da tempo che ora aumentano, inspiegabilmente, nell'ambiente. Ecco lo strano fenomeno rilevato sulle montagne svizzere, che a quanto pare rappresenta una pericolosa conseguenza dello scioglimento dei ghiacciai. L'allarme arriva è stato lanciato dai ricercatori che hanno condotto delle analisi nelle acque del lago alpino di Oberaar.....CONTINUA

Modena - 30 Novembre più caldo degli ultimi 180 anni

Oggi è il “più caldo 30 novembre” mai registrato, almeno a Modena, da oltre 180 anni: i termometri dell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma segnano infatti una temperatura minima di 11.4°C e una massima (fino alle 10) 17.1°C: ben 10°C oltre la media e valori più tipici non dell’ultimo giorno dell’autunno meteorologico ma di metà ottobre o, per opposto, di fine aprile, in piena primavera.....CONTINUA,,,

Clima - La geologa Joelle Russel spiega come il riscaldamento globale incide su venti e correnti.


Le acque dell’Oceano Atlantico si stanno progessivamente raffreddando. Non è una notazione da bagnanti, ma il risultato di rigorosi studi pubblicati su riviste di settore e realizzati da diversi atenei americani ed europei. Joelle L. Russell, docente di Scienze geologiche all’università dell’Arizona, è tra gli esperti che si sono interessati alla questione, e in occasione del Forum sui cambiamenti climatici promosso a Viterbo da Greenaccord, ha presentato con dovizia di tabelle e grafici tridimensionali la situazione presente e futura, mettendola a confronto con il recente passato.
Con una cupa premessa: le previsioni più pesimistiche si sono rivelate migliori della realtà. In estrema sintesi, e per quanto il rigore degli indicatori scientifici possa essere tradotto con efficacia in parole, il quadro è il seguente. Le emissioni di anidride carbonica e clorofluorocarburi provocano il surriscaldamento della temperatura globale e l’ormai noto buco di ozono, che a loro volta generano un fenomeno lento ma crescente di scioglimento delle calotte polari. Questo è in parte cosa nota; ciò che risultava meno preoccupante, e che invece va configurandosi come un’emergenza, è il cambiamento dei venti e il conseguente raggelarsi di alcune correnti marine.....CONTINUA

domenica 29 novembre 2009

Enceladus -Cassini fotografa emissioni di vapore dalla luna di Saturno

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Interessante foto ripresa dalla sonda Cassini, il 21/11/2009 , che mostra degli sbuffi di vapore provenienti dalla superficie polare sud di Enceladus.
Image credit: NASA/JPL/Space Science Institute 

Sole - Qualche giorno fa, osservato un fenomeno di CME (espulsione di massa coronale)




La sonda STEREO ha osservato sul Sole,il fenomeno  della  " espulsione di massa coronale (CME)", lo scorso 21 novembre 2009. 
Si può osservare  la luminosità,sul bordo bordo esterno del CME , che si espande verso l'esterno,  e appare quasi come il Sole esplodesse in aria come un palloncino.





sabato 28 novembre 2009

Alluvioni in Sud America- 20mila persone sgomberate e 12 morti


Dopo le alluvioni che hanno colpito la Gran Bretagna e l'Arabia Saudita (vds.post), ora colpito anche il Sud America.
Dodici persone sono morte e oltre 20mila hanno dovuto abbandonare le loro case per le alluvioni provocate dalle piogge torrenziali in Sudamerica. Lo riferiscono le autorità dei tre Paesi interessati: Uruguay, Argentina Brasile. La maggior parte delle vittime è stata registrata nel sud del Brasile dove otto persone sono decedute nel Rio Grande do Sul. Il fiume tra l'Uruguay e l'Argentina ha rotto gli argini.


Arabia Saudita - Gedda colpita da una violenta alluvione (2)

Gedda, 28 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Continua a crescere il numero delle vittime provocate dalle inondazioni che da giorni continuano a flagellare l'Arabia Saudita. L'ultimo bilancio ufficiale parladi 106 morti, mentre decine di persone risultano ancora disperse, circostanza che potrebbe elevare, e di molto, il numero delle vittime, registrate per la maggior parte tra Gedda e Le Mecca.
la protesta della popolazione è finita su Facebook leggete qui sotto:
(ANSA) - BEIRUT, 28 NOV - A 3 giorni dalle inondazioni sulla costa saudita con quasi 100 vittime, arriva in Rete la protesta dei residenti di Gedda sul Mar Rosso. I cittadini, che contestano le autorita' della monarchia del Golfo, aprono su Facebook il forum in arabo 'Campagna nazionale per salvare la citta' di Gedda'. Gia' oltre undicimila gli iscritti a una media di 300 nuove adesioni l'ora. ''Il disastro e' accaduto a causa dell'inefficienza delle infrastrutture'', scrive al Zahrani, coordinatore della campagna.
28 Nov 17:34

Russia - Mosca, per caldo umido, crescono funghi nei boschi intorno alla capitale.

Ecco una ulteriore e visibile conseguenza dei "cambiamenti climatici", in atto sul nostro Pianeta.

(ANSA) - MOSCA, 27 NOV - Funghi nei boschi vicino a Mosca: e' l'effetto dell'inusuale clima caldo e umido, spiega il sito meteo russo.'Il ciclone nordatlantico continua influenzare con aria calda e umida una parte della Russia europea', si legge sul sito.Il fenomeno favorisce l'apparizione dei funghi, in particolare dei chiodini. A Mosca le temperature sono intorno ai 5-6 gradi, mentre nella regione di Mosca oscillano tra i 6 e 8 gradi: sono circa 9 gradi sopra la media per questo periodo.
27 Nov 16:47

venerdì 27 novembre 2009

Arabia Saudita - Gedda colpita da una violenta alluvione.





Il 25 u.s. una violenta pioggia durata alcune ore ha colpito Jedda,trasformandosi in una violenta alluvione. Sono state calcolate precipitazioni per 140 mm di in poche ore, a fronte di una media annuale è di soli 58mm. . Bilancio di 77 morti,e numerose case allagate e distrutte,è stata colpita duramente anche La Mecca.

Sole - Osservato tsunami di energia e plasma grande come la Terra




A volte non si può davvero credere a ciò che si osserva.. Questo è ciò che il NASA's STEREO (Solar Terrestrial Relations Observatory) ha rilevato,  un fenomeno controverso,avvenuto  sul sole, conosciuto come lo tsunami "solare".
Anni fa, quando i fisici solari per primi assistettero ad un'ondata imponente di  plasma caldo lungo la superficie del sole, hanno messo in dubbio i loro sensi. La potenza della cosa è stata impressionante. È salito più in alto della Terra stessa e increspata fuori da un punto centrale in un modello circolare milioni di chilometri di circonferenza.
"Ora sappiamo", dice Joe Gurman del Solar Physics Lab presso il Goddard Space Flight Center. "Gli Tsunami solari sono reali".
La sonda Twin STEREO confermato la loro realtà, nel febbraio 2009 quando la macchia n°11.012 improvvisamente esplose,scagliando un miliardo di tonnellate-nube di gas (un "CME") nello spazio e inviando una potente onda di tsunami lungo la superficie del sole. STEREO ha registrat l'onda da due posizioni separate da 90gradi, fornendo ai ricercatori una visione senza precedenti della manifestazione:

giovedì 26 novembre 2009

Sud Africa- Meteorite ripreso da una camera di sorveglianza.


Il 21/11/2009 la camera di sorveglianza del Mustek Building di Midrand (Johannesburg), ha ripreso l'impatto di un meteorite con l'atmosfera.

La sorgente Cygnus X-3 è un micro quasar

(AGI) - Roma, 26 nov. - La sorgente Cygnus X-3 continua a essere al centro dell'attenzione. Dopo la pubblicazione online dei dati del satellite italiano AGILE sulla rivista Nature, adesso tocca al Large Area Telescope a bordo del satellite della NASA Fermi, missione che vede una importante partecipazione dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Sulla versione online della rivista Science disponibile oggi, Fermi-Lat, oltre a confermare quanto osservato da AGILE, aggiunge la prova definitiva dell'identita' della sorgente: la sua firma temporale. Dopo essere stato in lista d'attesa per piu' di 30 anni, Cygnus X-3 e' dunque il primo microquasar identificato con certezza come sorgente di raggi gamma di alta energia.
  Cygnus X-3 e' una brillante sorgente X nella costellazione del Cigno, scoperta alla fine degli anni '60 del secolo scorso.

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Australia-Siccità, cammelli assediano una città, in cerca di acqua.



Una piccola comunità nell'Outback australiano, nel cuore della regione desertica interna, è assediata da migliaia di cammelli infuriati, in cerca d'acqua. Assetati dalla prolungata siccità, i seimila cammelli hanno messo a soqquadro una cittadina, Docker River, calpestando infrastrutture, rompendo le condotte e danneggiando seriamente persino la pista d'atterraggio. Il governo ha definito "critica" la situazione e fatto uno stanziamento d'emergenza.
C'è anche un'emergenza sanitaria perché nella furia alcuni cammelli sono stati calpestati e le carcasse abbandonate giacciono sul terreno. A Docker River i cammelli sono arrivati poco più di un mese fa e da allora il loro numero è andato via via crescendo. La gran parte degli aborigeni locali si sono rinchiusi nelle abitazioni e si rifiutano di uscire; ma i ragazzini sono a rischio perché vorrebbero uscire e giocare con gli animali, ma rischiano di essere stravolti.

I  cammelli sono così disperati che hanno rotto gli idranti e gli abbeveratoi; e si sono spinti a dissetarsi persino succhiando le gocce di vapore che si creano attorno ai sistemi d'aria condizionata sui tetti delle case. "Quello che accade è che i cammelli arrivano in città in cerca d'acqua per quattro o cinque giorni: riescono a dissetarsi e allora si fermano... Ma allora ne arrivano altri. E il numero aumenta di giorno in giorno", ha detto Graham Taylor, uno degli amministratori locale.

La soluzione che si è immaginata è che gli elicotteri spingano i cammelli in branco qualche chilometro fuori dalla città e lì vengano abbattuti. In Australia centrale circolano più di un milione di cammelli selvaggi, che, insieme ai cavalli e agli asini, mettono a rischio e distruggono il fragile ecosistema desertico e le risorse idriche. A luglio, il governo federale ha stanziato 19 mln di dollari australiani per affrontare l'emergenza, anche con l'abbattimento di massa.

martedì 24 novembre 2009

L'EFSA - Abbassa livelli di assunzione per 3 coloranti.


L’Efsa ha abbassato la dose massima giornaliera consentita per i coloranti artificiali E124, E104 ed E112
L’autorità europea per la  sicurezza alimentare (Efsa)  ha abbassato la soglia dell’apporto massimo giornaliero (Adi) di tre coloranti alimentari artificiali: il giallo di chinolina (E104), rosso Ponceau 4 R (E124), e l’arancione Sunset Yellow (E112). Secondo l’ente, infatti, ciascuna delle tre sostanze potrebbe avere effetti dannosi su adulti e bambini in seguito a una esposizione prolungata.
L’Efsa ha rivalutato le Adi di questi additivi alimentari su richiesta della Commissione Europea. Uno studio dell’Università di Southampton, pubblicato sul Lancet nel 2007, ipotizzava infatti una correlazione tra l’iperattività infantile  e l’assunzione della miscela di sei coloranti (oltre ai tre citati erano nella lista anche l’E102, l’E122 e l’E129) e del conservante benzoato di sodio, presenti in numerosi alimenti, soprattutto bevande, dessert e prodotti da forno.


Alla luce delle nuove indagini da parte dell’Efsa, però, non sembrano esserci prove scientifiche che dimostrino l’associazione. I ricercatori hanno comunque trovato altre ragioni che richiedono l’abbassamento dei limiti almeno per E104, E124 ed E112. “Tenendo conto dei risultati di Southampton abbiamo rivalutato le soglie di accettabilità dei coloranti, ma non esistono dati che confermino il ruolo delle singole sostanze nell’insorgenza di disturbi del comportamento - ha dichiarato John Larsen, a capo dell’Efsa - e abbiamo diminuito l’Adi di tre di esse per motivi differenti da quello ipotizzato”.
I nuovi limiti sono stati determinati sulla base dei livelli di tossicità osservati negli animali da laboratorio in studi sugli effetti a lungo termine dei coloranti. In particolare, la dose massima di apporto per il colorante E104 è passata dal range 0-10 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg/kg bw/day) a un massimo di 0,5 perché la sostanza sembra compromettere la riproduzione e lo sviluppo della prole nei topi; l’E124 - la cui Adi è passata dal range 0-4 mg/kg bw/day a 0,7 - potrebbe essere invece connesso a disfunzioni renali di tipo non infiammatorio; l’adi di E112 è stata invece diminuita dal range 0-2,25 mg/kg bw/day a 1 (la soglia sarà mantenuta per un periodo di due anni a meno che nuovi studi non ne confermino la tossicità sull’apparato riproduttivo e sul fegato). (s.l.)
Fonte: Efsa 

Variabilità Solare e Clima- Una ipotesi scomoda per la Scienza.


....Proprio di recente, come gli scienziati che si specializzano in scienze ambientali, la climatologia e la variabilità solare, abbiamo accolto con favore l'accettazione della nostra sessione scientifica. 
 Fattori di Ricerca e processi di cambiamento climatico nel Tempo  of antropogeniche di CO2. La sessione è stata ospitata nell' Autunno 2009 , nel Meeting della American Geophysical Union (AGU) a San Francisco(USA).
La nostra sessione è stata di concentrarsi sulla "conoscenza che abbraccia una gamma estremamente diversificata di competenza" e fornisce "una valutazione integrata della vasta gamma di discipline che interessano e, a loro volta, sono influenzate dal clima della Terra." Il nostro obiettivo era quello di stimolare discussioni in questo incontro professionale, prima della prossimo Incontro intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC).
Abbiamo sviluppato questa sessione per onorare la grande tradizione della scienza e della ricerca scientifica, come esemplificato da Galileo, quando, 400 anni fa, quest'anno, ha ricordato il suo primo telescopio al luna della Terra e le lune di Giove, analizzato le sue scoperte, e successivamente contestato l'ortodossia di un universo geocentrico. La nostra sessione di proposta è stata accettata dalla the AGU.
In risposta alla sua accettazione, siamo stati raggiunti da un gruppo altamente distinti di scienziati - tra cui i membri della National Academy of Sciences degli Stati Uniti, Francia e Cina, così come destinatari del AGU propria William Bowie, Charles e James Whitten MacElwane.
Ma da fine settembre, numerosi eventi ci ha lasciato perplessi ,chiedersi se il AGU serve veramente la scienza e gli scienziati ambientali - o semplicemente riflette, protegge e anticipi nelle agende politiche di chi propugna la fede in emissioni di CO2 causate dall'uomo che induce catastrofici previsioni del riscaldamento globale.
Il 14 settembre, il dottor Nicola Scafetta della Duke University in contatto con noi, a dire il AGU aveva cancellato la sua precedenza approvati 12-sessione di carta su Variabilità solare ei suoi effetti sui cambiamenti climatici, in quanto non hanno i documenti a sufficienza. Ha chiesto se le carte dalla sua sessione potrebbe essere fusa nella nostra sessione, in quanto si adattano bene il nostro tema, abbiamo accettato le sue carte.
La fusione è stata approvata dal AGU Planning Committee. Così la nostra sessione di Galileo ora era salito a un totale di 27 articoli ed è stato approvato come un poster session at the Fall Meeting.
Tuttavia, pochi giorni più tardi, dopo la prima approvazione la nostra sessione e dopo aver assegnato fasce orarie per questi nuovi documenti su richiesta AGU, il Comitato di pianificazione revocato la sua approvazione e sommariamente sciolta la seduta. Ora il Comitato ha sostenuto la nostra sessione è stata "tematicamente divergente," e diviso le carte in nostro sessione originale tra le sei diverse sessioni.
Di coprire le proprie tracce, il comitato ha creato una nuova sessione di chiamata punti di vista diversi dalla finestra di Galileo: forcing solare del cambiamento climatico con 15 documenti - tra cui il 12 dal sessione originale Dr. Scafetta che aveva annullato. Che ha ridotto il focus di questa sessione a solo forcing solare del clima, e le discussioni eliminato l'impatto delle emissioni di CO2 di origine antropica che avevamo previsto per la nostra sessione originale. Le carte rimanenti dalla nostra sessione cancellati sono stati spostati a cinque altre sessioni, minando in tal modo il nostro intento originale: confrontare la variabilità solare e artificiale di anidride carbonica come fattori di cambiamento climatico planetario.
Nel rispondere a noi, il Comitato di pianificazione ha difeso le sue azioni, affermando: "Nessuno di [i documenti nella nostra sessione] hanno a che fare  con il cambiamento climatico o di attività solare." That domanda riflette sia una comprensione poveri del nostro scopo o un errore di leggere la nostra proposta - e conduce la questione, perché non è stata la questione sollevata quando inizialmente deciso di accettare la nostra sessione?
La nostra proposta di sessione era chiaramente destinato a onorare le osservazioni di Galileo di Giove (non di Saturno) lune, che lo aveva portato a sfidare l'ortodossia della geocentrica dell'universo. Abbiamo voluto evidenziare come la ricerca in corso sugli effetti climatici delle emissioni di CO2 di origine antropica è contestare il presunto "consenso scientifico" che gli esseri umani stanno provocando i cambiamenti climatici catastrofici.

L'indagine scientifica è stata ancora una volta messo a tacere

Questa dissoluzione arbitraria della nostra sessione originale ha gravi implicazioni per una corretta indagine scientifica. La nostra richiesta di ripristinare la sessione è rimasta lettera morta, nonostante il fatto che il AGU ha ripristinato almeno una sessione cancellati in passato. Abbiamo detto più volte ed è stato detto che le decisioni del Comitato di pianificazione sono definitive, anche se ha fatto chiaramente le decisioni contraddittorie per quanto riguarda la nostra seduta.
Una ridotta attività delle macchie solari e la produzione di energia solare, stabile o addirittura di raffreddamento temperature planetarie, preoccupazioni per l'elevato costo del limite proposto-e-legislazione commerciale, gli sviluppi politici a Washington e Copenaghen, e altri fattori hanno causato un numero maggiore di persone a causa delle catastrofi causate dall'uomo crediti riscaldamento globale . Ciò ha portato alla costernazione tra gli scienziati e le organizzazioni che hanno sostenuto tali affermazioni.
Tuttavia, come scienziati, siamo profondamente interessati da questo comportamento da una società professionale che si suppone a servire la scienza e ai suoi membri. Il AGU aveva certamente il diritto di rifiutare la nostra sessione di proposte in via preliminare, o prima dell'inizio della sessione variabilità solare è stato fuso con esso.Ma, dato il tema della nostra sessione e l'approccio buona fede che abbiamo preso ad accettare i documenti presentati dal sessione cancellazioni variabilità solare, sembra strano (per lo meno) che la nostra sessione è stata sommariamente sciolta, e che il AGU rifiuta di discutere la questione .
L'azione AGU non è affatto ragionevole. Anzi, è controproducente per il metodo scientifico e alla promozione di aprire discussioni scientifiche. Si sa di censura.Qualcosa è marcio a Copenhagen, Danimarca.
L'indagine scientifica è stata messa ancora una volta a tacere ... proprio come era 400 anni fa.
Il AGU dovrebbe vergognarsi.
Dr. Willie Soon è uno scienziato che studia la variabilità solare e clima-collegati 
Dr. David è uno scienziato che studia la climatologia e l'idrologia. Entrambi sono membri della American Geophysical Union.



Gran Bretagna- Gravissime conseguenze dell'alluvione.


Sei ponti sono già crollati nella contea inglese di Cumbria a causa delle inondazioni dei giorni scorsi e un settimo sta per crollare. È questo il risultato diun controllo svolto dalle autorità sui 1.800 ponti della contea. Lo riferisce il sito della Bbc.
Alcuni residenti delle zone colpite hanno passato la quarta notte fuori dalle loro case e molte strade rimangono inagibili.Più di 1.300 case sono state danneggiate e gli abitanti sonostai consigliati di non rientrare.
Forti piogge continuano a interessare la maggior parte del Regno Unito e ci sono 21 allarmi inondazioni nel paese. Nella contea di Powys, in Galles, le ricerche di una donna travolta dal fiume Usk a Brecon sono state interrotte ieri seracon il buio. Nella contea inglese del Devon, il canoista Chris Wheeler, 46 anni, è morto sabato scorso nel fiume Dart.

Clima - Pianeta in pericolo.



23 novembre 2009 – I “tipping points” sono le regioni del pianeta e gli ecosistemi dove l’equilibrio climatico è ormai al limite e potrebbe spezzarsi da un momento all’altro con conseguenze inimmaginabili non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale.


Si tratta delle aree della terra che risentono maggiormente dello stress causato dai cambiamenti climatici. Il superamento della soglia climatica limite potrebbe tradursi in una rapida radicalizzazione dei fenomeni climatici con impatti devastanti per le popolazioni che le abitano.


Il cedimento di un tipping point può essere provocato ad esempio da un repentino innalzamento dei mari, o dalla siccità, dal blocco del monsone estivo in India e in Nepal o dalla scomparsa della foresta amazzonica. Non è ancora possibile fare una stima precisa dei danni, ma potrebbero ammontare a centinaia di miliardi di dollari.




Un’analisi del comportamento dei tipping point, inclusi i possibili impatti ambientali ed economici e le implicazioni per il settore delle assicurazioni, è offerta dal rapporto “Major Tipping Points in the Earth’s Climate System and Consequences for the Insurance Sector”, presentato oggi da Wwf e Allianz (disponibile qui.)


Secondo lo studio, le temperature globali sono già cresciute di almeno 0,7 gradi centigradi ed è probabile un riscaldamento di 2-3 gradi nella seconda metà del secolo, a meno che non vengano attuati prima del 2015 sforzi estremamente radicali e determinati per tagliare le emissioni.

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lunedì 23 novembre 2009

Il ritorno del El Nino.- Ci aspetta un inverno caldo?





Un satellite della Nasa ha "ripreso" quelle che possono essere considerate le impronte del ritorno di un nuovo evento di El Nino. Il satellite OSTM/Jason-2 (Ocean Surface Topography Mission) ha rilevato, infatti, una lunga fascia di acque più calde della norma distendersi lungo l'Oceano Pacifico, una specie di lunga onda nota come "onda Kelvin", che si distende quasi per intero da est ad ovest dell'Oceano. La fascia d'acqua in questione, che si estende tra i 100 e i 170 gradi di longitudine ovest, risulta essere anche più alta della quota normale della superficie marina. Tali condizioni sono state rilevate durante i primi 10 giorni di novembre dal satellite della Nasa.




sabato 21 novembre 2009

Eye on Earth - Monitora online i livelli di inquinamento della tua città.


Eye on Earth nasce dalla collaborazione tra l’Agenzia Europea per l’Ambiente e Microsoft.
Accedendo al portale verrà visualizzata una mappa satellitare (quella del servizio Mappe di Bing, il motore di ricerca marcato Microsoft) nella quale viene mostrata la dislocazione delle varie stazioni di analisi dell’aria e dell’acqua in tutta Europa.Digitando il nome di una qualsiasi città europea si potrà visualizzare il livello di ozono,diossido di azoto e polveri sottili presenti nell’aria e visualizzarne la valutazione tramite un pallino colorato seguito dalla descrizione,inoltre verrà mostrata anche una valutazione dell’acqua se nella città ricercata è presente anche una stazione per la sua analisi.Questo servizio è molto utile per tenere costantemente sotto controllo i livelli d”inquinamento e renderli visibili a tutti, dal cittadino “comune” a chi deve prendere decisioni importanti per l’ambiente.Microsoft, oltre a fornire le mappe tramite Bing, offre la base Windows Azure sulla quale Eye on Earth si appoggia. Windows Azure è la piattaforma di cloud computing della casa di Redmond.
Per accedervi CLICCA QUI


Utah (USA)- Spettacolare meteora solca il cielo



Immortalata, da alcune telecamere fisse, la caduta di un meteorite sopra lo Utah, di un bagliore di incredibile potenza. In questo periodo la Terra è bersagliata da uno sciame di piccole meteoriti.
Sono le Leonidi, che devono il loro nome al fatto che sembrano provenire da una zona interna alla costellazione del Leone. Queste meteore sono frammenti emessi dalla cometa Temple-Tuttle nel corso dei suoi passaggi in prossimità del 
Sole, passaggi che si ripetono ogni 33 anni. Quando laTerra, nel mese di novembre, attraversa l’orbita della cometa, i frammenti, a contatto con l’atmosfera, si surriscaldano dando vita allo spettacolare fenomeno.

Alluvione piega la Gran Bretagna


Un poliziotto morto, tre ponti crollati e centinaia di persone tratte in salvo da elicotteri e imbarcazioni di salvataggio: è questo finora il bilancio della devastante alluvione che ha flagellato la contea di Cumbria, nel nord dell'Inghilterra, e parti della Scozia e del Galles.

giovedì 19 novembre 2009

Agenzia Spaziale Europea-Lanciato satellite ambientale SMOS


MOSCA, Russia -- E' stato lanciato nella notte del 02/11 scorso, dalla base di Plesetesk nella Russia settentrionale il nuovo satellite dell'Agenzia spaziale europea (ESA). Servirà per comprendere meglio i cambiamenti climatici.
Lo hanno chiamato Smos. E' stato portato lassù con un razzo vettore Rockot, insieme al piccolo satellite Proba-2, un "dimostratore tecnologico" che sperimenterà nuove tecnologie.
Smos (Soil Moisture and Ocean Salinity) misurerà l'umidità del suolo e la salinità dell'acqua. I suoi dati permetteranno di studiare ciclo dell'acqua e delle correnti oceaniche.
Lo scopo è quello di prevedere calamità naturali come alluvioni, inondazioni, ondate di calore. "E' un satellite molto importante per lo studio del clima" ha spiegato il direttore generale dell'Esa, Jean-Jacques Dordain in collegamento con il centro dell'Esa in Italia, a Frascati (Roma), l'Esrin. "Il successo del lancio - ha aggiunto - è una buona notizia non solo per l'Esa, ma per tutto il mondo".
Soddisfatto anche il direttore del programma di Osservazione della Terra dell'Esa, Volker Liebig: "Il lancio è stato perfetto - ha detto in collegamento dalla base russa - e dalle informazioni che fornirà Smos cercheremo di dedurre parametri essenziali, come i dati sulla salinità degli oceani, cruciali per studiare i cambiamenti climatici".
A circa un'ora dal lancio, il segnale di Smos è stato acquisito regolarmente e si sono aperti i pannelli solari che gli danno energia. L'ultimo appuntamento importante è alle 19,45 di oggi, quando cominceranno a dispiegarsi i "bracci" sui quali sono installate le 69 piccole antenne grazie alle quali il satellite "insegue" il ciclo dell'acqua sulla Terra.


"E' una missione senza precedenti per capire che cosa sta succedendo e che cosa succederà al clima del nostro pianeta", ha osservato all'Esrin Stefano Bruzzi, responsabile dei programmi del direttorato per l'Osservazione della Terra dell'Esa.


I prossimi sei mesi saranno dedicati alle operazioni di calibrazione e verifica degli strumenti. Dopodiché Smos sarà pienamente operativo. I primi risultati sono attesi nella primavera 2010.


Contemporaneamente, a terra, gli scienziati italiani del Comitato Evk2cnr continuano la loro raccolta di dati preziosi per l'analisi di cambiamenti ambientali attraverso la celebre rete di monitoraggio Share.

Lun, 02/11/2009

Artico,scoperta nuova montagna sottomarina.


Conseguenza dello scioglimento dei ghiacci, è stato possibile effettuare prospezioni che hanno stabilito che la piattaforma continentale americana viene spostata avanti di 600 km.
"E non si tratta di un pura esigenza geografica. Più in là si spinge la piattaforma, più in là finisce la legittima sovranità sul territorio e più in la si spingono le acque territoriali, e le rivendicazioni delle 600 miglia nautiche dalla linea di costa, in un luogo che pare ricchissimo di petroli e gas naturale. 

I dati raccolti sono allo studio degli esperti. "Tuttavia dalle prime informazioni pare che il confine nord del Canada sia più esteso di quanto stabilito finora" ha detto alla stampa Jacob Verhoef, direttore del dipartimento delle Risorse naturali del Canada. 

A scoprire la montagna sottomarina è stata la ricercatrice Christine Hedge che si trovava a bordo della Healy, una nave delle Guardia costiera americana. E' lei ad aver notato qualcosa di anomalo che sporgeva dalla superficie piatta della banchiesa polare.

Un ulteriore esame ha mostrato che si trattava di una montagna di oltre 1.200 metri d'altezza, 12 miglia di lunghezza e 24 miglia di larghezza, localizzata a circa 700 miglia a nord dell'Alaska. 

"Ha una forma allungata, ha una cresta che giunge a una parte superiore piuttosto piatta" ha detto il capo scienziato canadese David Mosher, che era a bordo della nave. "Ulteriori esami della montagna potranno un giorno contribuire a spiegare le tappe fondamentali della storia del Mar Glaciale Artico", ha detto lo scienziato. 

Secondo quanto l'esame degli scienziati "potrebbe trattarsi di vulcano sottomarino spento, ma potrebbe anche essere più seplicemente la cresta di una montagna", ha detto Mosher.

La missione congiunta canadese-americana è durata 41 giorni. I canadesi hanno effettuato una raccolta di dati sismici, mentre gli americani hanno preso dati batimetrici, che disegnano i contorni del fondo marino. Per la prima volta è stata mappato con precisione tutta la piattaforma continentale nordamericana. Ci vorrà del tempo per analizzare i dati, ma gli scienziati si sono detti convinti di aver scoperto una montagna sottomarina massiccia e quello che potrebbe essere un vulcano spento sottomarino.

Debbie Hutchinson, un geologo dell'US Geological Survey che ra a bordo di una della navi da ricerca "dai dati sismici, stiamo vedendo le caratteristiche di una conformazione rocciosa che non avevamo mai immaginato esistesse".
 
I dati rilevati dalle diverse navi coincidevano. I ricercatori a bordo della St.Laurent hanno rilevato un vulcano sottomarino, mentre gli scienziati sulla Healy hanno mappato in tre dimensioni una montagna sottomarina che saliva per 1200 metri dal fondo del mare. 

La missione congiunta, in cui le navi si sono alternate fra il rompere il ghiaccio e la raccolta dei dati, è parte di uno sforzo di entrambi i paesi per stabilire quanta parte della piattaforma continentale appartenga loro.

Nel quadro dei trattati internazionali, Canada e Stati Uniti possono avanzare pretese su questo territori - resi accessibili dallo scioglimento dei ghiacci e probabilmente ricchissimi di fonti d'energia - entro il 2013."
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Vaticano - Ha senso che esistano altre forme di vita nell'Universo.

Ha senso cercare forme di vita fuori dalla Terra, anche se per ora non ve n'è alcuna prova: è questa la conclusione alla quale sono giunti gli studiosi, scienziati e filosofi, che hanno partecipato ad una settimana di studi di Astrobiologia promossa dalla Pontificia accademia delle Scienze e dalla Specola vaticana. «Nonostante l'astrobiologia sia un campo nuovo e un argomento in via di sviluppo - ha detto il direttore della Specola vaticana, padre Josè Funes, in una conferenza stampa tenuta al termine dell'evento - le domande sulle origini della vita e sulla presenza di vita fuori dalla Terra, nell'universo, sono legittime e meritano seria considerazione». E il Vaticano, nonostante le molte implicazioni di carattere filosofico e teologico, ha deciso di affrontarle, significativamente, proprio a cominciare dal punto di vista scientifico. All'incontro hanno partecipato fisici, chimici, astronomi biologi e geologi, i quali, mettendo a confronto i risultati delle loro ricerche, oggi in grado di registrare progressi in tempi incredibilmente più rapidi dei tempi di Galileo Galilei, sono giunti a ritenere «plausibile» l'esistenza di centinaia di milioni di luoghi abitabili nella sola Via lattea, che è solo una dei miliardi di galassie dell'universo. «È palpabile la sensazione - ha detto l'astronomo americano Chris Impey - che l'universo ospiti forme di vita e c'è la speranza che solo pochi anni ci separino ormai dalle prime scoperte». Su Europa, satellite di Giove, ad esempio - ha ricordato Athena Coustenis, del Cnr francese - si ritiene che una vasta distesa d'acqua, primo elemento necessario alla vita, giaccia sotto una calotta di ghiaccio. Occorrerà però attendere, per esserne certi, una missione in programma per il 2020. Nel sistema di Saturno, altri due satelliti sono di particolare interesse per gli astrobiologi: Titano ed Enceladus. Il primo è il più simile alla Terra, ha un'atmosfera densa di nitrogeno con il 2% di metano e cicli climatici e meteorologici simili a quelli della Terra. Enceladus, una luna più piccola, sprizza grandi quantità di acqua e materia organica nello spazio. Elementi, questi, che - secondo Coustenis - sembrano rendere possibile la scoperta di condizioni adatte alla sopravvivenza di organismi viventi«, e che dovrebbero indurre a future esplorazioni anche sul sistema di Saturno.

mercoledì 18 novembre 2009

Presunto "Uomo selvaggio", ripreso sui Monti Tatra in Polonia


Il 27enne Piotr Kowalski di Varsavia, durante una gita sui Monti Tatra, ha effettuato queste riprese.






Esiste in rete anche questo filmato di una ragazza  che passeggia sui bordi di un ruscello, se osservate attentamente , al tempo di  0:29s. , la creatura appare in basso a destra.




domenica 15 novembre 2009

Africa:In Monzambico scoperti i resti di una Civiltà di 200mila anni fa.


Una sorprendente scoperta: nel cuore dell’Africa UNA METROPOLI DI 200.000 ANNI FA
domenica, novembre 15, 2009
Sono sempre stati lì. Qualcuno li aveva già notati prima, ma nessuno riusciva a ricordare chi li avesse fatti – o perché? Fino a poco tempo fa, nessuno sapeva nemmeno quanti fossero. Ora sono dappertutto, a migliaia, anzi no, centinaia di migliaia! E la storia che raccontano è la storia più importante dell’umanità. Ma c’è chi potrebbe non essere pronto ad ascoltare.
Qualcosa di straordinario è stato scoperto in una zona del Sud Africa, circa 280 km verso l’interno, ad ovest del porto di Maputo (la capitale del Monzambico). Sono i resti d’una grande metropoli che misurava, secondo stime prudenti, circa 5000 km quadrati. Faceva parte di una comunità ancora più ampia, di circa 35.000 chilometri quadrati, che sembra essere stata costruita – siete pronti? – dal 160000 al 200000 a.C.!

L’immagine è una vista ravvicinata di poche centinaia di metri del paesaggio, presa da Google-earth. La regione è un po’ remota e i “cerchi” sono stati spesso visti dagli agricoltori locali e dagli indigeni, in passato. Ma, stranamente, nessuno s’è mai preso la briga di informarsi su chi potrebbe averli fatti o quale età potessero avere.
La situazione è cambiata quando se ne è occupato il ricercatore Michael Tellinger, in collaborazione con Johan Heine, un vigile del fuoco locale e pilota che aveva osservato queste rovine negli anni, sorvolando la regione. Heine aveva il vantaggio unico di vedere il numero e la portata di queste strane fondazioni di pietra e sapeva che il loro significato non era apprezzato.
“Quando Johan per primo mi ha fatto conoscere le antiche rovine di pietra dell’Africa australe, non avevo idea delle incredibili scoperte che ne sarebbero seguite, in breve tempo. Le fotografie, i manufatti e le prove che abbiamo accumulato puntano senza dubbio ad una civiltà perduta e sconosciuta, visto che precede tutte le altre – non di poche centinaia d’anni, o di qualche migliaio d’anni… ma di molte migliaia d’anni. Queste scoperte sono così impressionanti che non saranno facilmente digerite dall’opinione ufficiale, dagli storici e dagli archeologi, come abbiamo già sperimentato. E’ necessario un completo mutamento di paradigmi nel nostro modo di vedere la nostra storia umana”. – Tellinger

Dove è stata compiuta la scoperta
L’area è importante per una cosa che colpisce subito – l’oro. “Le migliaia di antiche miniere d’oro scoperte nel corso degli ultimi 500 anni, indicano una civiltà scomparsa che ha vissuto e scavato per l’oro in questa parte del mondo per migliaia d’anni”, dice Tellinger. “E se questa è in realtà la culla del genere umano, possiamo star guardando le attività della più antica civiltà sulla Terra”.

Per visualizzare il numero e la portata di queste rovine, vi suggerisco di utilizzare Google-earth e iniziare con le seguenti coordinate:
Carolina -- 25 55' 53.28" S / 30 16' 13.13" E
Badplaas -- 25 47' 33.45" S / 30 40' 38.76" E
Waterval -- 25 38' 07.82" S / 30 21' 18.79" E
Machadodorp -- 25 39' 22.42" S / 30 17' 03.25" E
Quindi eseguite una ricerca a volo radente all’interno dell’area formata da questo rettangolo. Semplicemente stupefacente!

L’oro ha giocato un certo ruolo sulla densità di popolazione che un tempo viveva qui? Il sito si trova a circa 150 miglia da un ottimo porto, il cui commercio marittimo potrebbe avere contribuito a sostenere una popolazione così importante. Ma ricordate che stiamo parlando di quasi 200000 anni fa!
Le singole rovine sono in gran parte costituite da cerchi di pietre. La maggior parte sono stati sepolti sotto la sabbia e sono visibili soltanto dal satellite o dall’aereo. Alcuni sono stati esposti, quando il cambiamento climatico ha soffiato via la sabbia, rivelando le mura e le fondamenta.

“Mi vedo come una persona di mente aperta, ma devo ammettere che mi ci è voluto oltre un anno per digerire la scoperta e per capire che abbiamo realmente a che fare con le strutture più antiche mai costruite dall’uomo sulla Terra.
Il motivo principale di ciò è che ci hanno insegnato che nulla di significativo è mai venuto dal Sud Africa. Che le civiltà più potenti sono apparse in Sumeria e in Egitto e in altri luoghi. Ci viene detto che fino all’insediamento del popolo BANTU, proveniente da nord, che dovrebbe avere avuto inizio nel secolo XII d.C., questa parte del mondo era piena di cacciatori-raccoglitori, e che i cosiddetti Boscimani non hanno fornito alcun contributo importante alla tecnologia o alla civiltà”. – Tellinger

Una storia ricca e variegata

Quando i primi esploratori incontrarono queste rovine, davano per scontato che fossero recinti per il bestiame realizzati da tribù nomadi, come il popolo bantu, che si spostò verso sud e si stabilì in questa terra intorno al sec. XIII. Non si conoscevano le testimonianze storiche di nessuna civiltà precedente, più antica, in grado di costituire una comunità così densamente popolata. Poco sforzo fu stato fatto per indagare il sito perché la collocazione storica delle rovine non era per nulla nota.
Negli ultimi 20 anni, persone come Cyril Hromnik, Richard Wade, Johan Heine e una manciata d’altri hanno scoperto che queste strutture in pietra non sono ciò che sembrano essere. In realtà questi sono ora ritenuti i resti di antichi templi e osservatori astronomici di antiche civiltà perdute, che risalgono a molte migliaia di anni fa.

Queste rovine circolari sono distribuite su una vasta area. Possono solo essere veramente apprezzate dal cielo o attraverso immagini satellitari. Molte di loro sono quasi completamente erose o sono state coperte dai movimenti del suolo fatti per l’agricoltura lungo il tempo. Alcune sono sopravvissute abbastanza bene da rivelare le loro grandi dimensioni, con alcuni muri originali in piedi, sino a quasi 2 metri d’altezza e oltre un metro di larghezza, in alcuni luoghi. Guardando la metropoli intera, diventa evidente che si trattava d’una comunità ben progettata, sviluppata da una civiltà evoluta. Il numero di antiche miniere d’oro suggerisce la ragione per cui la comunità si trovava in questa posizione. Troviamo le strade – alcune si estendono per un centinaio di miglia – che collegavano la comunità e l’agricoltura a terrazzamenti, molto simili a quelli trovati negli insediamenti Inca in Perù.
Ma una domanda necessita una risposta – come potrebbe tutto questo essere stato realizzato dagli esseri umani 200.000 anni fa?

La datazione del sito
Trovare i resti di una grande comunità, con ben 200000 persone che vivevano e lavoravano insieme, è stata una scoperta importante in sé. Ma la datazione del sito ha costituito un problema. La patina pesante sulle pareti di roccia suggeriva che le strutture dovessero essere molto vecchie, ma la scienza della datazione tramite la patina è solo in fase di sviluppo ed è ancora controversa. La datazione col carbonio 14 di sostanze organiche, come il legno bruciato, è alterata dalla possibilità che gli esemplari possano aver subito incendi recenti dell’erba circostante, che sono comuni nella zona.

La svolta arrivò inaspettatamente. Ecco come Tellinger la descrive:
“Johan Heine scoprì il Calendario Adam nel 2003, quasi per caso. Andava a cercare uno dei suoi piloti che si era schiantato con l’aereo sul bordo dell’altopiano. Accanto al luogo dello schianto Johan notò un gruppo molto strano di grosse pietre, sporgenti dal terreno. Mentre portava in salvo il pilota ferito da circa 20 metri sotto il bordo della rupe, Johan si avvicinò ai monoliti e subito si rese conto che erano allineati ai punti cardinali della Terra – nord, sud, est e ovest. C’erano almeno tre monoliti allineati verso il sorgere del sole, ma sul lato ovest dei monoliti allineati c’era un misterioso buco nella terra – mancava qualcosa.
Dopo settimane e mesi di misurazioni e di osservazioni, Johan concluse che le rocce erano perfettamente allineate con il sorgere e il tramonto del sole. Determinava i solstizi e gli equinozi. Ma il misterioso buco nel terreno era rimasto come un grande puzzle. Un giorno, mentre pensava alla ragione di quel foro, l’esperto locale di piste a cavallo, Christo, arrivò a cavallo e spiegò rapidamente a Johan che c’era una pietra dalla strana forma, che era stata rimossa dal luogo qualche tempo prima. Apparentemente era da qualche parte vicino all’ingresso della riserva naturale.
Dopo una lunga ricerca, Johan trovò la pietra antropomorfica (di forma umanoide). Era intatta e con orgoglio recava una targa, attaccata ad essa. Era stata utilizzata dalla Fondazione Blue Swallow per commemorare l’apertura della riserva Blue Swallow nel 1994. L’ironia è che era stata rimossa dal sito antico più importante trovato fino ad oggi, e misteriosamente era ritornata alla riserva – per motivi leggermente diversi.

La posizione esatta del calendario è indicata nel sito [URL=http://www.makomati.com]www.makomati.com[/URL]. I primi calcoli dell’età del calendario sono stati effettuati in base al sorgere di Orione, una costellazione conosciuta per le sue tre stelle luminose che formano la “cintura” del mitico cacciatore.
La Terra oscilla sul suo asse e quindi le stelle e le costellazioni cambiano il loro angolo di presentazione nel cielo notturno, in base alla congiuntura. Questa rotazione, denominata precessione, completa un ciclo ogni 26000 anni ca.
Se possiamo stabilire quando le tre stelle della cintura di Orione erano posizionati in orizzontale contro l’orizzonte, possiamo stimare il momento in cui le tre pietre del calendario erano in linea con queste stelle visibili.

Il primo calcolo approssimativo fu di almeno 25000 anni fa. Ma le misure nuove e più precise tendevano ad aumentare l’età. Il calcolo successivo è stato compiuto da un maestro archeo-astronomo, che vuole rimanere anonimo, per paura del ridicolo dalla Fraternità accademica. Il suo calcolo si è basato sul sorgere di Orione e ha suggerito un’età di almeno 75000 anni. Il calcolo più recente e più preciso, fatto nel giugno del 2009, suggerisce un’età di almeno 160000 anni, sulla base del sorgere apparente di Orione all’orizzonte – ma anche dell’erosione delle pietre di dolerite trovare sul sito.
Alcuni pezzi dei marcatori di pietra sono rotti e giacciono per terra, esposti all’erosione naturale. Quando i pezzi sono stati rimessi insieme, circa 3 cm di pietra era già stato portati via. Questi calcoli hanno aiutato a valutare l’età del sito dal calcolo del tasso d’erosione della dolerite.

Chi ha fatto la metropoli? Perché?
Sembrerebbe che gli esseri umani abbiano sempre apprezzato l’oro. È anche menzionato nella Bibbia, che descrive i fiumi del Giardino dell’Eden:
Genesi 2:11 – Il nome del primo [fiume] è Pishon; scorre intorno a tutto il paese di Havilah, dove c’è l’oro.
Il Sud Africa è conosciuto come il più grande paese produttore di oro al mondo. La più grande zona di produzione d’oro del mondo è il Witwatersrand, la stessa regione dove l’antica metropoli si trova. Infatti nelle vicinanze di Johannesburg, una delle città più note del Sud Africa, è anche un luogo chiamato “Egoli”, che significa la città d’oro.
Sembra molto probabile che l’antica metropoli sorgesse a causa della sua vicinanza con l’offerta d’oro più grande del pianeta. Ma perché gli antichi lavoravano così alacremente nelle miniere d’oro? Non si può mangiare. E’ troppo tenero da utilizzare per la produzione di utensili. Non è molto utile per qualsiasi cosa, tranne gli ornamenti e la sua bellezza fisica è pari con altri metalli come il rame o l’argento. Perché mai l’oro divenne così importante per i primi Homo sapiens?
Per cercare la risposta, abbiamo bisogno di guardare al periodo storico in questione – 160000 a 200000 anni a.C. – e scoprire ciò che stava accadendo sul pianeta Terra.

Com’erano gli esseri umani 160000 anni fa?
Possiamo rintracciare l’’uomo moderno, l’Homo sapiens, ossia i nostri antenati, indietro nel tempo, verso un punto in cui la nostra specie si è evoluta da altri, più primitivi, ominidi. Gli scienziati non capiscono perché questo nuovo tipo umano improvvisamente apparve, o come il cambiamento avvenne, ma siamo in grado di rintracciare i nostri geni sino ad una sola donna, che è nota come “Eva mitocondriale”.

Eva mitocondriale (mt-MRCA) è il nome dato dai ricercatori alla donna che è definita come l’antenato comune matrilineare più recente (MRCA) per tutti gli esseri umani attualmente viventi. Tramandato da madre a figlio, tutto il DNA mitocondriale (mtDNA) in ogni persona vivente è derivato da questo individuo di sesso femminile. Eva mitocondriale è la controparte femminile di Adamo Y-cromosomico, l’antenato comune patrilineare più recente, pur vivendo in tempi diversi.
Si crede che Eva mitocondriale sia vissuta tra 150000 a 250000 anni a.C., probabilmente in Africa orientale, nella regione della Tanzania e delle zone immediatamente a sud e ad ovest. Gli scienziati ipotizzano che vivesse in una popolazione di forse 4000-5000 femmine, in grado di produrre prole in un dato momento. Se altre femmine avevano prole con cambiamenti evolutivi del loro DNA, non abbiamo alcuna registrazione della loro sopravvivenza. Sembra che siamo tutti discendenti di questa femmina umana.
Eva mitocondriale sarebbe stata pressoché contemporanea deli esseri umani i cui fossili sono stati rinvenuti in Etiopia, nei pressi del fiume Omo e di Hertho. Eva mitocondriale visse molto prima dell’emigrazione dall’Africa, che potrebbe essersi verificata tra 60000 e 95000 anni fa.

La regione, in Africa, dove si può trovare il massimo livello di diversità mitocondriale (verde) e la regione in cui gli antropologi ipotizzano che la divisione più antica della popolazione umana abbia iniziato a verificarsi (marrone chiaro). L’antica metropoli si trova in quest’ultima regione (marrone), che corrisponde anche al periodo stimato in cui le mutazioni genetiche improvvisamente accaddero.
Potrebbe essere questa una coincidenza?

La storia antica sumera descrive l’antica metropoli e i suoi abitanti!
Sarò onesto con voi. Questa parte successiva della storia è difficile da scrivere. È così sconvolgente che la persona media non ci vuole credere. Se siete come me, vi consiglio di fare la ricerca voi stessi, e prendervi del tempo per permettere ai fatti di stabilirsi nella vostra mente.
Ci hanno spesso fatto credere che la nostra storia conosciuta comincia con gli egiziani – i Faraoni e le piramidi. Le dinastie più antiche risalgono a circa 3200 anni a.C. Si tratta di tanto tempo fa. Ma la civiltà sumera, in quello che oggi è l’Iraq, è molto più antica. Inoltre, abbiamo tradotto molte delle loro tavolette di storia, scritte in caratteri cuneiformi e in scritture precedenti, in modo da sapere molto sulla loro storia e leggende.

L’immagine del sigillo raffigura la leggenda del “Grande Diluvio”, che consuma l’umanità. Molte leggende sumere sono sorprendentemente simili alla Genesi. Come la Genesi, la leggenda sumera Atrahasis racconta la storia della creazione degli esseri umani moderni, non da un Dio d’amore, ma da esseri provenienti da un altro pianeta, che avevano bisogno di “lavoratori schiavi”, per aiutarli a lavorare nelle miniere d’oro per la loro spedizione extra-planetario!

Ho avvertito che questo è difficile da credere, ma per favore continuate a leggere.

Chi ha fatto la metropoli? Perché?
Questa storia, la Atrahasis, proviene da un’antica versione babilonese che risale circa al 1700 a.C., ma deriva certamente da più antichi testi dei Sumeri. Essa combina i motivi familiari sumeri della creazione del genere umano e del conseguente diluvio – proprio come la Genesi.
La storia inizia con gli “dèi” – esseri provenienti da un pianeta chiamato Nibiru – che scavano fossati e miniere per l’oro, come parte di una squadra di spedizione. I moderni esseri umani (homo sapiens) non esistevano ancora; solo ominidi primitivi vivevano sulla Terra. C’erano due gruppi di “divinità”, la classe dei lavoratori e la classe dirigente (cioè gli ufficiali). Gli dèi lavoratori avevano costruito le infrastrutture come pure lavoravano nelle miniere d’oro e, dopo migliaia d’anni, il lavoro era apparentemente troppo per loro.

Gli dèi dovevano scavare i canali
Dovevano tenere puliti i canali,
le arterie vitali della terra,
Gli dèi scavarono il letto del fiume Tigri
E poi hanno quello dell’Eufrate. – (Dalley 9, Atrahasis)

Dopo 3600 anni di questo lavoro, gli dèi finalmente cominciarono a lamentarsi. Decisero di scendere in sciopero, bruciando i loro strumenti e circondando la “dimora” del dio principale Enlil (il suo tempio). Il ministro di Enlil, Nusku, scosse Enlil dal letto e l’avvisò che la folla inferocita stava fuori. Enlil rimase spaventato. (Il suo volto è descritto: “olivastro come un tamerice”). Il ministrò Nusku consigliò Enlil di chiamare gli altri grandi dèi, soprattutto Anu (Dio del cielo) e Enki (il dio intelligente delle acque dolci). Anu consigliò ad Enlil di scoprire chi fosse il capo della ribellione. Mandarono Nusku fuori per chiedere alla folla delle divinità chi fosse il loro leader. La folla rispose: “Ciascuno di noi dèi vi ha dichiarato guerra!” (Dalley 12, Atrahasis).
Poiché la classe superiore degli dèi ora vedeva che il lavoro degli dèi di classe inferiore “era troppo difficile”, decisero di sacrificare uno dei ribelli per il bene di tutti. Essi avrebbero preso un solo Dio, l’avrebbero ucciso e ne avrebbero fatto il genere umano, mescolando la carne e il sangue del dio con l’argilla:

Belit-ili, la dea del grembo materno, è presente,
Lasciate che la dea del grembo materno crei la sua prole,
E lasciate che l’uomo sopporti il carico degli dei! (Dalley 14-15, Atrahasis)

Dopo che Enki li istruì sui rituali di purificazione per il primo, settimo e quindicesimo giorno d’ogni mese, gli dèi uccisero Geshtu-e, “un dio che aveva l’intelligenza” (il suo nome significa “orecchio” o “saggezza”) e formarono l’umanità dal suo sangue e dalla creta. Dopo che la dea della nascita mescolò l’argilla, tutti gli dèi si raccolsero intorno e sputarono su di esso. Poi Enki e la dea dell’utero presero l’argilla e la portarono nella “stanza del destino”, dove si riunirono tutte le dee del grembo materno.

Egli [Enki] calpestò l’argilla in presenza di lei;
Lei continuava a recitare un incantesimo,
Perché Enki, soggiornando in sua presenza, l’aveva obbligata a recitarlo.
Quando ebbe finito il suo incantesimo,
Estrasse quattordici pezzi d’argilla,
E mise sette pezzi a destra,
Sette a sinistra.
Tra di essi depose un mattone di fango. (Dalley 16, Atrahasis)

La creazione dell’uomo sembra essere descritta come una specie di clonazione o di quella che noi oggi chiamiamo fecondazione in vitro.
Il risultato fu un ibrido o “umano evoluto”, con maggiore intelligenza, che potesse svolgere le funzioni fisiche degli dèi lavoratori e anche prendersi cura delle esigenze di tutti gli dèi.
Ci viene detto, in altri testi, che la spedizione è venuta per l’oro, e che grandi quantità sono state estratte e spedite fuori del pianeta. La comunità in Sud Africa era chiamata “Abzu” ed era la posizione privilegiata delle operazioni minerarie.
Poiché questi eventi sembrano coincidere con le date di “Eva mitocondriale” (vale a dire dal 150000 al 250000 a.C.) e sembrano essere situati nella regione delle più ricche miniere d’oro del pianeta (Abzu), alcuni ricercatori pensano che le leggende sumere possano, infatti, essere basate su avvenimenti storici.

Secondo gli stessi testi, una volta conclusa la spedizione mineraria, fu deciso che la popolazione umana dovrebbe essere lasciata perire in un diluvio che era stato previsto dal astronomi degli “dèi”. A quanto pare, il passaggio ciclico del pianeta natale degli dèi, Nibiru, stava per portarlo abbastanza vicino all’orbita della Terra e la sua gravità avrebbe provocato una risalita (marea) degli oceani a inondare la terra, mettendo fine alla specie ibrida – homo sapiens.
Secondo la storia, uno degli “dèi” aveva simpatia per un essere umano particolare, Zuisudra, e lo avvertì di costruire una barca per cavalcare l’onda del diluvio. Questo divenne la base per la storia di Noè nel libro della Genesi. Fu un fatto veramente accaduto? L’unica altra spiegazione è immaginare che le leggende sumere, che parlano della vita su altri pianeti e della clonazione umana, fossero straordinarie creazioni di fantascienza. Questo sarebbe di per sé sorprendente. Ma ora abbiamo la prova che la città mineraria, Abzu, è reale e che esisteva nella stessa epoca dell’improvvisa evoluzione degli ominidi a homo sapiens.
Abbastanza da darci da pensare per un po’.

Fonte in italiano
Fonte originale

Incredibile che una scoperta così importante sia passata inosservata...

venerdì 13 novembre 2009

Groenlandia _Ghiacci in calo secondo Nature.

In Groenlandia si sono sciolti quest’anno 273mila milioni di tonnellate di ghiaccio. È il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista Science, basato su dati meteorologici, immagini da satellite e modelli scientifici sul comportamento dei ghiacci.

Mediamente, secondo le stime dell’Ipcc (Integovernamental Panel on Climate Change), la calotta glaciale della Groenlandia si è assottigliata di 0,46 millimetri l’anno nel periodo 2000-2008. Ma dal 2006, a causa anche di tre estati consecutive molto calde, la media annuale è aumentata a 0,75 millimetri l’anno: «Vi è evidentemente un’accelerazione della perdita di massa glaciale», spiega Michierl van den Broeke, dell’università i Utrecht, in Olanda.

Complessivamente il livello delle acque dei mari sta salendo di tre millimetri l’anno. Se, ipoteticamente, si sciogliessero tutti i ghiacci dei poli, il livello del mare salirebbe di 7 metri.

«Credo si tratti di uno studio molto importante - ha affermato Roger Barry, direttore del Centro Dati Mondiale per la Glaciologia dell’università di Boulder, in Colorado - i risultati sono nuovi e significativi». «Questi dati dimostrano che vi è un’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci e se vengono moltiplicati e proiettati nel futuro, il risultato va ben oltre le stime dell’Ipcc per il 2100». 

2012-La NASA invita a sdrammatizzare.


In vista dell'uscita del film 2012 sulla ipotesi di una Apocalisse che colpirebbe la Terra, come predettomigliaia,
di anni fa dai Maya, la NASA ha voluto specificare quanto segue:Roma - (Adnkronos) - Gli esperti invitano 
a non "preoccuparsi" per la predizione del calendario Maya. La leggenda dice che un pianeta, scoperto dai Sumeri,sarebbe precipitato sulla Terra, dando vita a una catastrofe.



Roma, 12 nov. - (Adnkronos) - "Niente di male accadrà alla Terra nel 2012". Gli scienziati della Nasa gettano
 così acqua sul fuoco riguardo l'allarme per la possibile fine del mondo il 21 dicembre del 2012, raccontata in 
una predizione del calendario Maya, una paura rilanciata ora dal catastrofico film di Roland Emmerich '2012'. Per frenare ogni allarmismo, gli esperti dell'ente spaziale statunitense hanno infatti pubblicato on line, sul sito della
 Nasa, un'intera pagina in cui, attraverso un questionario di domande e risposte molte secche, affrontanoil 
tema della possibile fine del mondo predetta nel calendario Maya per il 2012. "Niente di male accadrà 
alla Terra nel 2012. Il nostro pianeta si è sviluppato senza grossi problemi per più di 4 miliardi di anni, e gli 
scienziati di tutto il mondo credibile non sono a conoscenza di alcun pericolo associato al 2012" scrivono gli 
esperti della Nasa"
Nello scorso Settembre c''e stata una riunione presso l'INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia),
 sul tema delle tempeste solari previste per il 2012 e sui presunti danni che le stesse potrebbero provocare
 ai sistemi elettronici mondiali, qui sotto stralci di un articolo del Corriere :


VERTICE ALL'INGV DI ROMA PER VALUTARE I RISCHI ATTESI NEL 2012

Il vento solare «soffia» imprevisto.Timori per le telecomunicazioni


Fisici americani scoprono che anche in fase di scarsa attività della nostra stella i flussi di radiazioni e particelle possono essere molto intensi.

Dei rischi associati alle tempeste solari si è parlato nei giorni scorsi anche nel corso di un seminario internazionale presso la sede dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) a Roma. «Abbiamo ospitato un meeting internazionale patrocinato dallo SCAR (Comitato Scientifico per la Ricerca in Antartide) che ha avuto come tema centrale il prossimo massimo di attività solare atteso nel 2012 e le contromisure per mitigarne gli effetti sui sistemi di navigazione satellitare, quali il ben noto GPS, ma anche il russo GLONASS e l’imminente sistema europeo GALILEO -riferisce la dirigente di ricerca Giorgiana De Franceschi .......continua qui-Fonte

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